L’Umbria si prepara ad accogliere il suo secondo ponte tibetano dopo quello di Sellano (PG), un progetto ambizioso che promette di coniugare bellezza naturalistica e rilancio turistico anche nella provincia di Terni. Lungo 100 metri e con un’altezza di circa 20 metri, il nuovo ponte sarà realizzato sul fiume Paglia nei pressi delle Fonti di Tiberio, nel comune di Castel Viscardo. Si tratta di una doppietta che incuriosisce i tanti turisti e visitatori della regione che tra poco avranno modo di tornare in Umbria per testare anche questa nuova esperienza all’insegna dell’adrenalina.
L’annuncio ufficiale è arrivato dal sindaco di Castel Viscardo Daniele Longaroni durante il seminario “In cammino tra arte e natura. Riflessioni sulle bellezze e potenzialità di un territorio”, tenutosi nello storico frantoio Cecci di Monterubiaglio. Secondo le prime stime, l’infrastruttura collegherà direttamente la frazione di Monterubiaglio con Allerona, uno dei Borghi più belli d’Italia. Per farlo passerà attraverso il suggestivo giardino storico di Villa Cahen, oggetto di un ampio intervento di restauro e riqualificazione finanziato con i fondi del PNRR.
Il secondo ponte tibetano dell’Umbria: i dettagli tecnici
Il progetto per il secondo ponte tibetano dell’Umbria, finanziato attraverso il Patto 2000, prevede un investimento complessivo di 400 mila euro suddivisi tra i comuni di Castel Viscardo (250 mila euro) e Allerona (150 mila euro). Una sfida tecnica importante riguarda la realizzazione di un’infrastruttura che possa resistere alle piene del fiume Paglia sul quale sorgerà. Motivo per cui la progettazione ha richiesto più tempo del previsto.
L’incarico per la progettazione esecutiva non è ancora stato affidato ma il cronoprogramma punta all’appalto dei lavori entro l’estate del 2025. Una volta completato, il ponte offrirà un punto di osservazione privilegiato sul parco del Pinaro e sull’Altopiano dell’Alfina, rendendo l’area un fulcro per il turismo lento e sostenibile.
Un investimento per il rilancio turistico
“Questa passerella pedonale rappresenta un investimento sul rilancio turistico del nostro territorio a cui teniamo molto”, ha dichiarato il sindaco Longaroni. L’opera, infatti, sarà il fulcro di un percorso naturalistico che partirà da Castel Viscardo e si estenderà su tutto l’Altopiano dell’Alfina abbracciando luoghi suggestivi. Tra essi la già citata Villa Cahen, ma anche Allerona e le Grotte di Castro, fino a ritornare a Monterubiaglio.
Oltre a questo sono stati annunciati anche due nuovi percorsi di trekking tra l’Umbria e la Tuscia, in arrivo per la prossima primavera. Il primo è “Il Cammino del miracolo del Corpus Domini” e collegherà Bolsena a Orvieto, mentre il secondo sarà un anello che attraverserà Castel Viscardo, Monterubiaglio, Allerona e altre località limitrofe.
La realizzazione del ponte tibetano rientra in una strategia più ampia volta a promuovere le risorse locali attraverso collaborazioni tra istituzioni, imprenditori e associazioni di volontariato. Longaroni ha sottolineato l’importanza di lavorare in sinergia per valorizzare le comunità locali e le produzioni tipiche, evidenziando il ruolo cruciale della Pro Loco e della polisportiva di Castel Viscardo nel supporto al progetto. Anche la Regione Umbria ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. L’assessore regionale al turismo Simona Meloni ha ricordato che i risultati ottenuti dai precedenti interventi rappresentano una base solida su cui costruire nuove opportunità per il futuro sviluppo turistico della regione.
Ponte tibetano sul fiume Paglia: un’opportunità per l’Umbria
Con questo progetto, l’Umbria punta a rafforzare il suo appeal turistico raddoppiando l’offerta per gli appassionati di esperienze adrenaliniche. Il nuovo ponte tibetano sul fiume Paglia, però, non sarà solo un’attrazione per gli amanti della natura e del trekking, ma anche un simbolo di come il territorio possa essere valorizzato attraverso investimenti mirati e collaborazioni strategiche.
La struttura potrebbe presto diventare un ulteriore richiamo per turisti italiani e internazionali, confermando la regione come una meta d’eccellenza per il turismo lento e sostenibile.
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