Normativa Fiscale delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) in Italia
Le Associazioni di Promozione Sociale (APS) rappresentano una delle forme più diffuse di enti del Terzo Settore in Italia, regolamentate dal Codice del Terzo Settore (CTS), Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017. La normativa fiscale applicabile alle APS è stata significativamente aggiornata dal CTS, che ha introdotto disposizioni specifiche per agevolare la gestione economico-finanziaria di queste organizzazioni, incentivandone la funzione sociale e il ruolo di utilità pubblica.
Di seguito, esploriamo i principali aspetti fiscali e normativi delle APS.
1. Definizione e Requisiti di un’APS
Un’APS è un ente privato senza scopo di lucro che persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di attività di interesse generale. Per essere riconosciuta come APS, un’associazione deve:
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Essere iscritta nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
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Svolgere prevalentemente attività di interesse generale, elencate all’art. 5 del CTS, come:
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Educazione e istruzione.
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Promozione della cultura e dell’arte.
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Assistenza sociale e sociosanitaria.
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Tutela dell’ambiente.
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Sviluppo sostenibile.
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Avere un’organizzazione democratica, secondo il principio “una testa, un voto”.
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Non distribuire utili, ma reinvestirli nelle attività istituzionali.
2. Regime Fiscale Applicabile
a) Regime Agevolativo degli ETS
Le APS rientrano nella categoria degli Enti del Terzo Settore (ETS) e possono beneficiare di regimi fiscali agevolativi, tra cui:
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Esenzione IVA per alcune attività:
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Le prestazioni rese in conformità alle finalità istituzionali dell’ente sono esenti IVA, come corsi, seminari o eventi culturali (art. 10, DPR 633/72).
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Tuttavia, le attività commerciali accessorie (es. vendita di prodotti) possono essere soggette a IVA.
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Esenzione dall’Imposta sul Reddito (IRES):
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I redditi derivanti dalle attività istituzionali non sono considerati imponibili.
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Le APS devono distinguere tra attività istituzionali (non tassabili) e attività commerciali (tassabili).
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Imposta di Registro e Bollo:
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Gli atti relativi alla vita associativa (es. statuti, verbali di assemblea) sono esenti da imposta di bollo e registro.
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Agevolazioni sull’IMU:
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Gli immobili utilizzati esclusivamente per fini istituzionali sono esenti dall’IMU.
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b) Tassazione delle Attività Commerciali
Quando le APS svolgono attività commerciali, devono dichiarare i redditi derivanti tramite il Modello Redditi ENC (Enti Non Commerciali). È prevista un’aliquota ridotta al 50% della base imponibile per alcune attività, purché:
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Le attività siano connesse agli scopi istituzionali.
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I ricavi siano reinvestiti nelle finalità associative.
c) Regime Forfettario ex Art. 86 CTS
Le APS con ricavi commerciali non superiori a 130.000 euro annui possono optare per un regime forfettario che prevede una tassazione semplificata:
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Applicazione di un coefficiente di redditività (dal 5% al 15% a seconda del tipo di attività).
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Aliquota IRES ridotta al 24%.
3. Agevolazioni per Soci e Sostenitori
a) Detrazioni e Deducibilità delle Erogazioni Liberali
Le donazioni effettuate da persone fisiche e giuridiche a favore di un’APS sono incentivate fiscalmente:
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Persone fisiche: Detrazione del 30% (fino a 30.000 euro annui) o deduzione fino al 10% del reddito complessivo.
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Imprese: Deduzione fino al 10% del reddito imponibile.
Le donazioni devono essere effettuate tramite mezzi tracciabili (bonifici, carte di credito, assegni) per beneficiare delle agevolazioni.
b) Quote Associative
Le quote associative versate dai soci non costituiscono reddito imponibile per l’associazione e non sono soggette a IVA.
4. Obblighi Contabili e Fiscali
a) Tenuta della Contabilità
Le APS sono tenute a:
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Tenere un libro soci e un libro verbali delle assemblee.
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Redigere il bilancio di esercizio, che varia in base alla dimensione dell’ente:
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Bilancio ordinario: Per APS con ricavi superiori a 220.000 euro.
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Bilancio per cassa: Per APS con ricavi inferiori a 220.000 euro.
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b) Rendicontazione delle Attività di Interesse Generale
Le APS che ricevono finanziamenti pubblici o raccolgono contributi attraverso il 5×1000 devono rendicontare e pubblicare i dati economici e i risultati ottenuti.
c) Obbligo di Trasparenza
APS con entrate superiori a 100.000 euro annui devono pubblicare online:
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Il bilancio annuale.
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Le erogazioni pubbliche ricevute.
5. Raccolta Fondi e 5×1000
Le APS possono promuovere raccolte fondi per finanziare le proprie attività istituzionali. Le normative fiscali prevedono che:
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I proventi delle raccolte fondi, purché dichiarati, non siano tassabili.
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Le APS possono iscriversi all’elenco permanente del 5×1000, consentendo ai contribuenti di destinare una quota della propria IRPEF all’associazione.
6. Regime Sanzionatorio
Il mancato rispetto delle normative fiscali può comportare sanzioni amministrative o la perdita dello status di APS. Tra i principali rischi:
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Decadenza dalle agevolazioni fiscali in caso di svolgimento prevalente di attività commerciali.
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Sanzioni per omissione o irregolarità nella tenuta della contabilità.
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Revoca dell’iscrizione al RUNTS.
7. Novità e Adempimenti Post-Riforma del Terzo Settore
a) RUNTS
Con l’introduzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), le APS devono iscriversi per beneficiare delle agevolazioni fiscali e ottenere riconoscimento giuridico.
b) Adeguamento degli Statuti
Le APS esistenti devono adeguare i propri statuti ai requisiti del CTS per mantenere lo status di ente del Terzo Settore.
c) Transizione dai Vecchi Regimi
Fino al pieno avvio del RUNTS, alcune APS potrebbero ancora operare sotto regimi fiscali preesistenti (es. legge 398/91 per associazioni sportive), ma è obbligatorio adeguarsi entro i termini stabiliti.
8. Conclusioni
La normativa fiscale delle APS in Italia è stata pensata per incentivare il loro ruolo sociale e promuovere la trasparenza e la sostenibilità economica. Tuttavia, la gestione fiscale richiede una conoscenza approfondita delle leggi vigenti e il rispetto rigoroso degli obblighi contabili e amministrativi. Le agevolazioni fiscali rappresentano un’opportunità significativa, ma necessitano di una gestione responsabile e di un’attenta pianificazione per evitare rischi e sanzioni.
Per garantire il rispetto della normativa, molte APS si avvalgono del supporto di commercialisti esperti nel Terzo Settore e investono nella formazione dei propri dirigenti.
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