Seme di riso, non c’è ne è per tutti! – RisoItaliano

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Il seme è alla base di ogni agricoltura. Siamo giunti al mese di gennaio e come tutti gli anni i risicoltori sono chiamati a prendere le prime decisioni dell’annata. In particolare le più importanti sono: quale varietà di riso scegliere per la semina e cosa fare del risone non ancora venduto?

SCELTA DELLE VARIETA’

La scelta della varietà da coltivare è una delle scelte più difficili e influenzata da tutta una serie di variabili alle quali da due anni si è aggiunta la necessità di disporre di semente “certificata” per poter percepire il contributo europeo specifico per il riso (contributo accoppiato PAC). Sulla carta il problema non esisterebbe in quanto il registro varietale italiano comprende oltre 200 varietà diverse, per cui ci dovrebbe essere solo “l’imbarazzo della scelta.”

Inoltre la Gazzetta ufficiale del 22 Gennaio 2025 n. 17 ha reso applicativo il Decreto ministeriale del 13 Gennaio 2025 che consente la commercializzazione sul territorio nazionale di sementi di ulteriori 23 varietà di riso di nuova costituzione andando ad ampliare ulteriormente le disponibilità.

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LE NEW ENTRY DEL SEME DI RISO

Si tratta nello specifico di: una varietà di cui risulta responsabile della conservazione Massimo Biloni (FURORE); una di cui risultano congiuntamente responsabili il CREA-CI-VC e Bertone sementi spa (VINARPI); tre di cui è responsabile la Lugano Leonardo srl (ANTEO CL, MERITO PV e CANDIDO CL); due il cui responsabile risulta Polenghi Giandomenico (CL100 e POKER PV); due il cui responsabile risulta la SECE SAS di Cerioli Sergio (GRETA e PANTERA); una della Società Agricola Giulio Melzi D’Eril S.S.(FABIO); ben quattro della Valle Agricola Tarditi e Ferrando s.p.a. ( AURORA, COSMO, PARIDE e SOCRATE); tre della SA.PI.SE. Sardo Piemontese Sementi (BRAMANTE, GIORGIONE e PICASSO); una della RICE TECH, inc. (ECCO995 FP) e ben cinque della HPR S.R.L. di Pezzana (IRIA PV HP, KAMIR PV, MIRAI AKAI, MIRAI AMAI e NADIR PV).

Risulta quindi ulteriormente ampliata la gamma di risi con diverso tipo di granello e con diverse tecnologie anche se, probabilmente, la disponibilità di sementi di queste varietà di così recente costituzione risulterà limitata. LEGGI LA GAZZETTA UFFICIALE.

IL CONTRIBUTO DI ROMANO GIRONI

Romano Gironi, genetista ed esperto del settore, dichiara: «Siamo ancora in tempo per eventuali ripensamenti, tuttavia è probabile che il seme certificato sarà sufficiente per tutti, nel complesso, ma in alcuni specifici gruppi varietali la richiesta supererà la disponibilità costringendo alcuni a rivedere le proprie decisioni».

Pertanto le preoccupazioni sull’approvvigionamento di semente certificata non dovrebbero esserci, in senso generale, anche in caso di una ulteriore espansione della superficie coltivata. Ricordo inoltre che, a volte, cambiare la propria scelta coltivando varietà il cui seme è “poco richiesto” può non essere sbagliato.

Rimane tuttavia la necessità di ponderare bene le proprie scelte in modo da decidere la varietà da coltivare in base alle caratteristiche della propria azienda e non, come spesso accade, considerando solamente il prezzo di vendita raggiunto dal mercato dell’anno precedente. Ricordo inoltre che, in caso di reimpiego aziendale, è buona norma far controllare sempre il risone che si intende riseminare in modo da essere certi di non diffondere parassiti o infestanti indesiderate nella nuova coltivazione.

IL COMMERCIO

Un’altra importante decisione che i risicoltori sono chiamati a prendere in questo periodo dell’anno è quella relativa alla commercializzazione del risone prodotto lo scorso anno e non ancora venduto.

Si tratta di una decisione sempre difficile per la quale non esiste un metodo “giusto”.

La pubblicazione dei dati ufficiali sulle stime di produzione da parte dell’Ente Nazionale Risi ha permesso di fare chiarezza sulla reale disponibilità vendibile per il resto della campagna.

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Tuttavia questo non è un dato assoluto, in quanto la disponibilità o meno di risone non garantisce affatto un buon livello di prezzo che, notoriamente, dipende dall’incontro della offerta e della domanda. Si è già verificato in passato che un certo tipo di risone fosse praticamente esaurito e nonostante questo fosse “invendibile” per mancanza di compratori.

IL COMMENTO DI GIUSEPPE ZANZOLA

Giuseppe Zanzola, noto risicoltore della provincia di Novara dichiara: «Personalmente ho già venduto tutto il raccolto 2024 per mie esigenze aziendali; tuttavia ritengo che, data la situazione che si è creata nel mercato, alcuni tipi di riso possano probabilmente avere margine per aumentare il loro prezzo, mentre altri siano destinati ad una regressione dello stesso».

Non abbiamo la possibilità di stabilire se questo si verificherà realmente, tuttavia i tipi di risone con caratteristiche più adatte alla commercializzazione del lavorato saranno sempre graditi dal mercato. L’insieme delle caratteristiche conformi alla commercializzazione del riso “bianco” sono solitamente indicate come “qualità del prodotto”. Per poter vendere riso “bianco” la “qualità del prodotto” sta diventando sempre più importante.

LA QUALITA’ DEL RISO BIANCO

Ne è un esempio il gruppo dei risi con granello “lungo B”: sino a pochi anni or sono il prezzo di mercato era uguale per tutte le varietà con questo tipo di granello. Ultimamente le riserie sono disposte a concedere prezzi più alti ai risi con caratteristiche più adatte alle loro lavorazioni o per i quali esistono richieste di riso lavorato specifiche.

Lo stesso si può dire per i risi a granello “Tondo” per i quali le varietà con caratteristiche più gradite ai consumatori sono anche le più richieste e di conseguenza raggiungono prezzi più alti.

Inoltre, gli alti costi dell’energia che tutte le imprese sono costrette a sostenere, rendono importanti le caratteristiche di lavorabilità del granello. Se la lavorazione avviene rapidamente le macchine consumano meno e questo costituisce titolo di preferenza. Questi parametri vanno considerati sia al momento della scelta varietale che al momento della collocazione del prodotto sul mercato. Se si dispone di varietà di riso poco richieste è più rischioso cercare speculazioni. Cosa seminare in risaia?

IL SEME DI SUCCESSO: DECIDE LA RISERIA

Una vecchia regola non scritta del settore diceva: “la fortuna di una varietà dipende dalla riseria”, intendendo che una varietà con caratteristiche “difficili” in campo ma molto richiesta dai trasformatori risulterà comunque coltivata, mentre, al contrario, varietà con ottime caratteristiche “in campo” ma non richieste dal mercato non lo saranno.

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Ricordiamoci quindi, nell’operare le nostre scelte, che un risone con caratteristiche conformi alle esigenze dell’industria di trasformazione sarà sempre ben accetto e che se non riusciamo a trovare la semente della varietà che abbiamo scelto perché troppo richiesta e quindi esaurita, non sempre risulta essere una cosa negativa. Autore: Franco Sciorati

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