Elisabetta Franchi e Marco Bizzarri hanno raccontato la loro collaborazione e i progetti futuri del brand

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Dall’Io al Noi, l’intervista di Vogue Italia a Elisabetta Franchi e Marco Bizzarri

A pochi chilometri da Bologna, nel cuore della campagna emiliana, un grande edificio dalle linee sobrie ospita la sede di Elisabetta Franchi. Una scalinata porta all’ingresso, due ante vetrate da villa losangelina. L’atrio pieno di luce sembra un lussuoso soggiorno, la casa di una persona di successo. Riviste di moda e manichini in miniatura ci ricordano che siamo in un’azienda di moda, un’azienda con un fatturato di 170 milioni di euro che sta affrontando un nuovo capitolo della sua storia. Pochi mesi fa (l’intervista è stata scritta nell’estate 2024) Marco Bizzarri – il manager che ha decretato il successo di aziende come Stella McCartney, Bottega Veneta e Gucci – è diventato presidente del Cda di Elisabetta Franchi. Inoltre, con la holding Nessifashion, ha acquisito una quota che in futuro potrà arrivare fino al 23%. Una partnership che ha messo insieme due personaggi dai percorsi diversi, tuttavia accomunati da un’energia rara, da una visione di moda come impresa e dalle radici emiliane.

Rileggiamo l’intervista a Elisabetta Franchi e a Marco Bizzarri ora (gennaio 2025) che tra le voci sul futuro di Versace e di Jimmy Choo spunta anche il nome di Marco Bizzarri, che potrebbe essere interessato ad acquisire i brand da Capri Holding.

«Elisabetta e Marco sono un po’ in ritardo», si scusa una solerte collaboratrice. Dietro una porta si sentono risate e trambusto. Una festa di compleanno? «Stanno finendo un servizio fotografico», dice. «Non capita spesso di averli assieme nella stessa stanza e ne abbiamo approfittato». Dopo poco la porta si apre e si avvicina Elisabetta Franchi. «Piacere, Elisabetta. Mi scusi l’attesa». Pochi secondi e spunta anche Bizzarri. «Piacere, Marco. Abbiamo quasi finito». Entrambi si presentano usando solo il nome di battesimo. Quando fotografi e assistenti lasciano il campo libero ci sediamo al grande tavolo bianco dello showroom. Si nota il profumo di una candela che sa di miele e vaniglia. Tutto attorno i vestiti dell’ultima collezione, con tanto bianco, nero e lustrini.

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Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Dopo l’annuncio della collaborazione, questa è la loro prima intervista congiunta. Iniziamo proprio dai motivi che li hanno portati a unire le forze. «Ci siamo incontrati tramite un amico comune», esordisce Bizzarri. «Era un momento per me particolare: ero appena uscito da Gucci e dovevo cercare di capire cosa fare. Sapevo chi era Elisabetta, ovviamente la sua storia la precedeva, ma nemmeno lontanamente pensavo che potessimo diventare soci e lavorare insieme». Nelle parole di Franchi emerge una nota di determinazione: «Ci eravamo già incrociati, ma volevo parlarci. Ho insistito con questa persona giorno e notte finché un giorno mi ha detto: “Adesso lo incontri”. Ho sempre desiderato poterci fare due chiacchiere».

Quindi c’era già un’idea di collaborazione? «Penso sempre in grande», prosegue Franchi. «Dopo essermi ritirata dalla quotazione in borsa durante la pandemia, ho capito che non volevo essere “io”, ma volevo essere “noi”. Sapevo che quella era la strada che volevo percorrere, ma non sapevo come. Ho detto: “Potrebbe essere lui”, ma era un sogno a occhi aperti». Bizzarri racconta che questo è stato solo il primo di tanti incontri, quasi sempre a tavola alla Trattoria del Gallo di Castel Maggiore, un luogo caro a entrambi: «abbiamo cominciato a parlare e tutto fluiva in modo molto naturale. Storicamente sono abituato ai direttori creativi, di solito di numeri non conoscono nulla. Pensavo si sarebbe presentata con qualcuno. No, era solo lei e sapeva tutto: il livello di magazzino, quanto prodotto faceva, dove lo vendeva, quando lo trasferiva. Avvertendo la passione con cui mi raccontava l’azienda e i numeri, ho capito di essere di fronte a qualcosa di diverso da quello a cui ero abituato».

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Chiediamo a Elisabetta Franchi se continua a guardare i numeri o se ha delegato il compito. «Diciamo che siamo sulla strada del delegare. Prima avevo veramente in mano l’azienda. Oggi
inizio a sentirmi un po’ più serena, perché c’è qualcuno insieme a me, c’è un team, c’è Marco, che è entrato nel mio sogno. Di partner nel percorso ne puoi incontrare tantissimi e io ne ho incontrati tantissimi, però capivo che non entravano nella mia visione. Quando ho parlato con lui, ho subito detto: “È abituato a gestire grandi aziende e magari la mia è una realtà diversa, rischia di non capire gli approcci”. E invece dalla prima chiacchierata ho inteso che può parlare di miliardi, ma anche dei mille euro che fanno la differenza. È una mente molto elastica». Fa una pausa e si rivolge a Bizzarri: «Non lo so se te l’ho mai detto, ma è un complimento che ti faccio in questo momento». Bizzarri ringrazia e scoppia in una risata sincera. Non è facile entrare in un’azienda solida e strutturata, con una storia di 25 anni e una guida decisa. Il primo passo è la ricerca del talento, a ogni livello. Con la sua carriera Bizzarri ha dimostrato di saper gestire numeri e creatività. Gli chiediamo come si possano conciliare. «Un meraviglioso detto giapponese afferma che se cerchi di prendere le farfalle queste scappano, ma se crei un giardino vengono da te. È l’idea dietro al modo in cui ho sempre lavorato all’interno dell’azienda. Sappiamo perfettamente che la differenza in questo settore, ma in tutti i settori, è fatta dalle persone. Io ho un grande vantaggio, che ho sempre lasciato dei buoni ricordi. Per me è abbastanza facile chiamare le persone e farle tornare a lavorare con me. Però non vengono solo a lavorare con me, devono lavorare in un contesto che permetta loro di esprimersi e di essere tutelati».

E ogni azienda ha il suo modo di creare gruppi di lavoro affiatati, come spiega Elisabetta Franchi: «La prima volta che ci siamo visti e ho iniziato a parlargli della mia azienda mi ha detto: “Ma come hai fatto, da sola?”. In realtà non sono sola: ci sono quelli che lavorano per cento perché hanno sposato la causa, sono al mio fianco, fedelissimi e mi hanno aiutata in questo percorso. È un approccio diverso, perché forse sotto quell’aspetto non sono stata bravissima: ne ho presi pochi, ma li ho veramente coinvolti. Marco mi sta insegnando che esistono anche altri metodi meno stressanti, meno faticosi, che comunque danno gli stessi risultati». Bizzarri prosegue: «Le aziende hanno dei momenti. Porti dentro persone che non sono meglio rispetto a quelle precedenti, ma sono diverse come competenze. Il nostro obiettivo è fare in modo che lavorino insieme verso la stessa direzione, tornare a creare quel tipo di famiglia, ricreare un giardino dove quelle farfalle arrivano spontaneamente. Qui l’obiettivo non è riposizionare l’azienda, è farla evolvere così come si è evoluta nel tempo grazie a Elisabetta».

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Pensando al futuro, quale sarà il ruolo del marchio Elisabetta Franchi? Risponde la fondatrice: «Ah, bella domanda! In realtà si colloca esattamente dove è sempre stata. Ho sempre pensato a una donna iper-sensuale, iper-femminile, che si evolve. Magari dieci anni fa quella donna aveva l’abito più scollato, oggi una camicia bianca e una gonna a tubo, ma la donna è sempre quella». In punta di piedi Bizzarri aggiunge: «Non entro su questo perché è il territorio di Elisabetta. Posso aggiungere che c’è una parte emozionale che non va sottovalutata, che nasce dal modo in cui ha tenuto i contatti con tutte le donne di Elisabetta Franchi. Elisabetta è stata probabilmente la prima che ha utilizzato il social in modo diretto, aprendo il suo mondo privato e no». Di recente Elisabetta Franchi ha avviato una partnership con Pronovias per gli abiti da sposa. Arriveranno anche altri prodotti e collaborazioni? «Assolutamente sì!», esclama Elisabetta. «Quando ho mostrato a Marco la mia azienda, ho fatto vedere che il brand era molto puro. Elisabetta Franchi è Elisabetta Franchi, punto. Sono stata fra le prime a prendere in mano il telefono, a far vedere che l’imprenditore non è sempre arrabbiato, uomo, grigio, ma che è anche una donna, carina, sorridente e ha un’impresa. Per me è fondamentale riuscire a trasmettere tutto quello che rappresenta il mondo di Elisabetta. Mi sono aperta, ho mostrato la mia famiglia nel bene e nel male, ho mostrato i miei sacrifici. Credo che il consumatore finale l’abbia percepito e quindi mi segua in tutto. Mi chiedono il design dell’arredamento, ma anche l’interno delle auto. Ho sempre detto “con calma”, perché se non sono sicura al cento per cento non lo faccio». Ogni impresa ha quindi bisogno di compagni di viaggio, di talenti, ma anche di amici e mentori che sappiano suggerire e guidare.

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Quali sono stati i consigli più importanti che avete ricevuto e che restituite volentieri? Elisabetta risponde sicura: «Di non arrendermi mai. Quando una persona è vera, è pulita, alla fine le bugie vengono a galla e la verità viene fuori. Se penso al mio percorso, sono andata fuori strada cento volte, ho vinto mille guerre e ho altrettante sconfitte. Ma se a ogni sbandata mi fossi chiusa a casa a piangere, non sarei andata da nessuna parte. Quindi credi, credi, credi!». «Consigli me ne hanno dati tantissimi», aggiunge Marco. «Dal punto di vista aziendale quello che mi ha colpito di più è: “Nelle posizioni di potere, prenditela con quelli sopra e copri quelli sotto”. Discuti con tutti, però quando viene il momento in cui attaccano qualcuno del tuo team lo devi proteggere, anche quando ha fatto degli errori. Se tu sei il capo la responsabilità è tua. Però non puoi pensare di scaricarlo, altrimenti la gente perde fiducia». Il tempo stringe, gli impegni sono tanti. Cosa correrete a fare ora che ci salutiamo? «Spero di andare a mangiare al Gallo con l’Elisabetta!», esclama Bizzarri, che viene subito ripreso: «E invece ti voglio dare una notizia: c’è un Cda, non si mangia!». Un’assistente aggiunge timidamente: «C’è anche un altro appuntamento pronto…».

Il ristorante al Gallo

www.vittoriolafata.it

Scoppiano a ridere, poi Elisabetta Franchi ricorda ai presenti una regola di lavoro e di vita: «Una delle cose belle della moda è che non ci si annoia mai. Quello che ti dico adesso, fra dieci minuti è vecchio. Qui si corre perché la moda è energia pura!».

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

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“The Femme Paradox” è il tema che Elisabetta Franchi ha scelto per la sfilata che celebra 10 anni di passerelle

Dieci anni di sfilate, venti stagioni di racconti, innumerevoli sfumature di femminilità: la sfilata Primavera Estate 2025 di Elisabetta Franchi vuole racchiudere tutto questo e molto altro ancora. Al centro troviamo la femminilità e il bianco e nero, una donna decisa e forte, che non nasconde complessità e fragilità. Sorprendono i tocchi di colore giallo curry e marrone cacao, sapientemente calibrati tra abiti e accessori. La giacca è protagonista, sempre bilanciata da pizzi, trasparenze e tagli netti, aperture sartoriali che esaltano gambe, schiena e scollature.

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Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

L’energia degli abiti e dei corpi viene sottolineata dalla colonna sonora, un ritmo incalzante e ipnotico che sul finale esplode con il coro di “Like a prayer” di Madonna, proprio nel momento in cui una sposa tutta bianca viene seguita da un’altra completamente vestita di nero.

La donna di Elisabetta Franchi sa prendersi sul serio, ma si sa anche divertire. Gioca di opposti e si sa imporre, ma non dimentica il suo lato più dolce, così come sa essere indipendente senza però rinunciare alla collaborazione.

Elisabetta Franchi primavera estate 2025

Andreas Rentz/Getty Images

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