Ieri รจ stata pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede e dal Dicastero per la Cultura e lโEducazione la nota Antiqua et nova, sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana. Giร in passato figure autorevoli della Chiesa, pontefice compreso, si sono espresse sul tema dellโintelligenza artificiale (IA), ma certamente questo documento risulta essere il piรน importante fino ad ora prodotto a motivo della sua organicitร ed esaustivitร . La Nota sostanzialmente si divide in due sezioni: la spiegazione dei motivi per cui lโIA non รจ intelligente e i benefici, ma soprattutto i rischi che questa tecnologia reca con sรฉ.
Partiamo dalla prima sezione. Per comprendere il motivo per cui lโintelligenza umana non รจ sovrapponibile alle capacitร tecniche dellโIA occorre rifarsi alla differenza sostanziale tra persona e IA che risiede nella natura di entrambe. Per individuare lโontologia della natura umana รจ necessario ricordare che la persona รจ unione strettissima di due principi: uno materiale, il corpo, e uno formale, lโanima (13). Questa affermazione ci permette di articolare una riflessione che sarebbe stato meglio esplicitare nella Nota, perchรฉ dโimportanza scriminante. La prova dellโesistenza dellโanima deriva dallโanalisi qualitativa di alcuni nostri atti. Alcune condotte rivelano che in noi esiste una realtร metafisica. Ad esempio la perfezione di un cerchio รจ un dato di conoscenza che non puรฒ derivare dai sensi perchรฉ i sensi ci hanno sempre mostrato cerchi imperfetti. Dunque esiste in noi una fonte di conoscenza sovrasensibile che chiamiamo anima, la quale รจ appunto capace di astrarre dai dati empirici e singoli per arrivare a concetti universali, quali ad esempio โla perfezioneโ. Altra prova dellโesistenza dellโanima รจ la capacitร di compiere atti liberi: se fossimo costituiti di sola materia saremmo necessariamente obbligati a seguire solo le leggi fisiche che governano il nostro corpo. Invece possiamo digiunare, toglierci la vita, etc. Parimenti per lโautocoscienza: lโocchio non sa di vedere, il tatto non sa di toccare, etc. eppure noi sappiamo di vedere, di toccare etc. Vuol dire che abbiamo capacitร che eccedono le capacitร sensitive, ossia abbiamo capacitร sovrasensibili. In modo analogo pensiamo alla capacitร artistica, di formulare giudizi morali, etc. Tutti atti generati dallโanima la quale, dato che รจ capace di azioni cosรฌ elevate, prende il nome di anima razionale.
Ora lโIA รจ ovviamente costituita solo di materia, non ha certo lโanima. Ergo รจ incapace e lo sarร sempre di compiere atti che sono generati solo dallโanima razionale: lโastrazione, la coscienza di sรฉ, la formulazione di giudizi morali, la capacitร di compiere scelte libere ( da cui discende la responsabilitร umana e lโirresponsabilitร dellโIA), etc. (39).ย LโIA รจ capace solo di svolgere compiti, di eseguire funzioni assai sofisticate (30), ma il cui punto di origine รจ da rinvenire sempre nellโintelligenza umana. Possiamo qualificare le sue funzioni come intelligenti perchรฉ sono effetti intelligenti di una causa intelligente: la persona umana. Dunque lโIA mima lโintelligenza, ma non รจ intelligente.
Passiamo alla seconda sezione dedicata ai pro et contra dellโIA. La Nota si sofferma inizialmente su due considerazioni generali. La prima riguarda le finalitร perseguite: come ogni atto umano deve essere giudicato sotto la prospettiva morale partendo dal fine prossimo ricercato, uguale giudizio deve essere applicato allโuso dellโIA. E cosรฌ la Nota appunta: ยซCome ogni prodotto dellโingegno umano, anche lโIA puรฒ essere diretta verso fini positivi o negativiยป (40). La positivitร dellโatto risiede innanzitutto nel rispetto della dignitร personale (43). La seconda considerazione di carattere generale attiene al mezzo in sรฉ: ogni mezzo non รจ eticamente neutro, perchรฉ il mezzo corrisponde al fine per cui รจ stato creato e quindi incorpora in sรฉ la congruitร al fine. In parole povere, il mezzo giร rivela il fine buono o cattivo per cui รจ stato plasmato, il mezzo รจ giร orientato ai suoi fini propri e quindi chi lo usa รจ giร condizionato da questo suo intrinseco orientamento: ยซI prodotti tecnologici riflettono la visione del mondo dei loro sviluppatori, proprietari, utenti e regolatori, e con il loro potere โplasmano il mondo e impegnano le coscienze sul piano dei valoriโยป (41).
Poi la Nota elenca alcuni benefici e danni che potrebbero derivare dallโuso dellโIA. Per motivi di spazio andremo ad analizzare solo i rischi e solo alcuni di essi. In primo luogo il favore generalizzato verso lโIA potrebbe incrementare una mentalitร efficientista: plaudiamo allโIA perchรฉ capace di funzioni sbalorditive e questo metro di giudizio basato sullโutilitร potrebbe essere applicato anche alle persone. ยซStabilire unโequivalenza troppo marcata tra intelligenza umana e IA comporta il rischio di cedere a una visione funzionalista, secondo la quale le persone sono valutate in base ai lavori che possono svolgereยป (34).
Altro pericolo: lโIA opera tramite sistemi e processi molto complessi che vedono, tra lโaltro, anche lโinterazione con altri dispositivi di IA. Da qui la difficoltร a volte di individuare la persona responsabile a capo di questi processi, colui il quale ha dato il La allo sviluppo di tutto il successivo e intricato procedimento (44).
Un ulteriore rischio รจ quello degli effetti dellโautomazione dellโIA: occorre vigilare affinchรฉ i processi autonomi non producano conseguenze dannose (45). Per non parlare del fatto che, ad oggi, ยซla maggior parte del potere sulle principali applicazioni dellโIA sia concentrato nelle mani di poche potenti aziendeยป (53), creando cosรฌ un oligopolio tecnocratico assai pericoloso perchรฉ sono gli sviluppatori e quindi le aziende che riempiono di contenuti lโIA, che modellano queste intelligenze artefatte verso scopi ben precisi: il rischio del controllo sociale, dellโindottrinamento di massa, soprattutto tramite la manipolazione dellโinformazione (86-87), e di influenzare modi e abitudini in una certa direzione รจ quindi assai elevato, tenendo poi conto che lโIA fornisce sรฌ informazioni, ma, altresรฌ, le acquisisce da noi. La vita privata allora potrebbe diventare sempre piรน merce preziosa per aziende senza scrupoliย (90).
Unโaltra minaccia per lโuomo รจ data dallโ ยซintrinseca natura dei sistemi di IA, nei quali nessun singolo individuo รจ in grado di avere una supervisione completa dei vasti e complessi insiemi di dati utilizzati per il calcoloยป (53). Lโuomo ha creato un sistema cosรฌ complesso che nessun singolo individuo puรฒ comprenderlo appieno, riesce ad abbracciarlo nella sua interezza. Questo potrebbe voler dire che tale sistema si presenta piรน grande di lui e quindi potrebbe schiacciarlo, inglobarlo e fagocitarlo nella sua sfuggente complessitร .
Un danno per lโumanitร potrebbe poi essere la caduta nel cosiddetto ยซโparadigma tecnocraticoโ, il quale intende risolvere tendenzialmente tutti i problemi del mondo attraverso i soli mezzi tecnologici. [โฆ] โCome se la realtร , il bene e la veritร sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dellโeconomiaโยป (54). Una riduzione antropologica e morale di matrice tecno-efficientista.
La Nota poi registra che lโabuso dellโIA potrebbe incrementare un doppio fenomeno: lโalienazione della realtร a beneficio di unโesistenza imprigionata nel virtuale (58), tanto da decretare la dipendenza da esso (81), e il suo contrario dato dallโantropomorfizzare lโIA, perchรฉ ci parla, ascolta, decide, appare intelligentissimo e ricco di empatia, etc., ยซoffusca[ndo] cosรฌ la linea di demarcazione tra ciรฒ che รจ umano e ciรฒ che รจ artificialeยป (59).
In merito allโeconomia, lโIA potrebbe sviluppare modelli economici e dunque sociali omogenei, quindi globali, quasi astratti rispetto alle condizioni particolari, alle consuetudini locali (65). Riguardo invece al mondo del lavoro, oltre alla perdita di posti di lavoro forse compensati dalla nascita di altri ruoli legati proprio allo sviluppo di questa tecnologia, la Nota sottolinea il pericolo che i lavoratori possano essere demansionati o trovarsi in ritardo rispetto alla rapida accelerazione tecnologica in corso (67).
Sul versante educativo lโuso dellโIA potrebbe persuadere lo studente che la conoscenza sia solo incamerare informazioni ed ottenere risposte pronte e sintetiche, non abituandolo invece alla fatica del pensare e al giudizio critico. Lo studente si troverebbe ad essere usato passivamente dallโIA visto lโenorme potenziale di questโultima (82).
Lโultimo rischio, dopo che la Nota ha toccato anche il tema dellโambiente con qualche tono oggettivamente ideologico, รจ la divinizzazione dellโIA a motivo della sua apparente onniscienza e onnipotenza: ยซMan mano che la societร si allontana dal legame con il trascendente, alcuni sono tentati di rivolgersi allโIA alla ricerca di senso o di pienezza. [โฆ] Tuttavia, la presunzione di sostituire Dio con unโopera delle proprie mani รจ idolatriaยป (104).
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