ParTec ed Eviden, il ramo del gruppo Atos che si occupa di cloud computing, big data e sicurezza, hanno firmato un contratto con European High Performance Computing Joint Undertaking (EuroHPC JU) per la fornitura del primo supercomputer Exascale in Europa. A distanza di un anno, il progetto viene celebrato, consentendoci di assistere alla nascita di un attore europeo nel campo dei supercomputer e dei computer quantistici: ParTec AG.
ParTec è specializzata nello sviluppo e nella produzione di computer ad alte prestazioni, High Performance Computer (HPC) e computer quantistici, Quantum Computing (QC), nonché nel software di sistema che collega le due tecnologie. La gamma comprende anche servizi di consulenza e assistenza in tutte le aree dello sviluppo, della costruzione e del funzionamento di questi moderni sistemi.
Per comprendere meglio le questioni sollevate in questa analisi, vi invito a leggere il nostro articolo sui supercomputer e i computer quantistici. ParTec ha anche pubblicato dei glossari per aiutarvi a comprendere meglio i supercomputer e i computer quantistici.
Storia e approccio collaborativo
Fondata nel 1999 come spin-off dell’Università di Karlsruhe, oggi nota come Karlsruher Institut für Technologie (KIT), ParTec AG si è affermata come pioniere, prima nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC) e poi nel supporto informatico che accompagna l’hardware. Pur non avendo radici accademiche, l’azienda ha stretto forti legami con la comunità di ricerca europea, in particolare attraverso partnership chiave come quella con il centro di ricerca di Jülich nel 2005, dove tuttora si trovano le sue strutture principali. È inoltre presso il Jülich Supercomputing Center (JSC) che avverranno i maggiori progressi nel supercalcolo “modulare”, in particolare con l’avvio del progetto Dynamical Exascale Entry Platform (DEEP) nel 2011, parzialmente finanziato dall’UE.
ParTec ha un approccio collaborativo allo sviluppo di nuove soluzioni. Questa filosofia le permette di offrire soluzioni innovative che fanno progredire l’industria, consentendole al contempo di svilupparsi. I principali partner dell’azienda includono Eviden (Atos), NVIDIA, Quantum Machines, Intel, Lenovo, NextSilicon, Orca, QuantWare e AWS (Amazon). Tuttavia, vedremo più avanti che questo approccio è ancora rischioso dal punto di vista della concorrenza.
Secondo lo studio HPC e AI di Hyperion Research del novembre 2024, il mercato combinato dovrebbe raggiungere i 51,9 miliardi di dollari entro il 2025, di cui 25,4 miliardi di dollari provenienti dai server on-premises e 8,7 miliardi di dollari dai carichi di lavoro HPC e AI. ParTec, pioniera nel supercalcolo modulare e nell’integrazione del calcolo quantico nelle architetture HPC, contribuisce a posizionare l’Europa in una posizione di rilievo nella corsa tecnologica globale.
L’era dell’exascale: architettura di un sistema modulare dinamico
ParTec si posiziona come innovatore nel campo dell’informatica quantistica, offrendo un’alternativa modulare e agnostica ai costosi sistemi quantistici. Il loro approccio agnostico deriva dal fatto che ParTec mira a sviluppare un software che possa essere adattato a qualsiasi tipo di hardware, offrendo una soluzione personalizzabile per data center, istituti di ricerca, università e aziende private.
Il loro prodotto di punta è la piattaforma QBridge, che colma il divario tra informatica classica e quantistica. Questo software consente di integrare i computer quantistici nelle installazioni HPC esistenti per aumentare drasticamente le prestazioni. Una volta aumentata, questa potenza di calcolo viene utilizzata principalmente come strumento per la ricerca sull’intelligenza artificiale e lo sviluppo di modelli linguistici su larga scala. Nel 2023 ParTec ha effettuato un cambiamento strategico, concentrando la sua comunicazione sulla possibilità di ottenere il meglio dall’IA costruendo i sistemi informatici più avanzati. Inoltre, l’azienda offre ai clienti la possibilità di utilizzare le sue strutture da remoto (in particolare tramite AWS, la piattaforma di punta di Amazon) mettendo a disposizione un computer quantistico basato sulla tecnologia dei superconduttori.
Fonte: presentazione agli investitori – giugno 2024
Una rassicurante prospettiva a lungo termine
Il 2021 ha segnato una svolta per ParTec: l’azienda ha partecipato alla creazione di MeluXina, il supercomputer lussemburghese sviluppato da Atos, classificatosi al 36° posto nella classifica Top 500 HPC 2021 e decimo supercomputer più potente dell’UE al momento della sua progettazione. L’anno successivo, il gigante tedesco ha vinto la gara d’appalto per la National Quantum Initiative di Israele e l’assegnazione di MareNostrum 5 a un consorzio guidato da ParTec. Questo supercomputer, con sede a Barcellona presso l’Università Politecnica della Catalogna (UPC), figura tra i primi 10 HPC al mondo e uno dei primi 3 HPC in Europa. La particolarità di questo nuovo supercomputer è che funziona interamente con energia sostenibile e il calore che produce viene utilizzato per riscaldare l’edificio in cui si trova. L’UE ha fornito il 50% dei finanziamenti attraverso l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC).
Nello stesso anno ParTec è stata introdotta in Borsa, sottolineando la sua continua crescita e la sua visione strategica a lungo termine. Le azioni della società sono quotate alla Borsa Xetra di Francoforte e hanno vinto il premio IPO della Borsa tedesca per la migliore introduzione in Borsa di una piccola capitalizzazione.
Infine, come accennato nell’introduzione e in collaborazione con Eviden, ParTec ha consegnato un data center modulare per il primo supercomputer exascale d’Europa (1018 FLOPS). Denominato JUPITER, che sta per Joint Undertaking Pioneer for Innovative and Transformative Exascale Research, sarà il primo supercomputer in Europa in grado di raggiungere almeno un exaflop, ovvero mille miliardi di operazioni di calcolo al secondo.
Il progetto di JUPITER e del suo data center, che copre un’area di 2.300 metri quadrati, è composto da circa 50 moduli container (Fonte: Eviden)
Il JUPITER Exascale Development Instrument (JEDI), il modulo iniziale del supercomputer exascale, ha raggiunto il primo posto nella lista Green500, che classifica i supercomputer più efficienti dal punto di vista energetico al mondo. Installato nell’aprile 2024, questo risultato sottolinea il ruolo centrale di ParTec nel progresso delle soluzioni di calcolo ad alte prestazioni. Al di là dei risultati tecnici, JUPITER rappresenta un passo strategico verso il rafforzamento della sovranità digitale dell’UE, in cui l’UE investe dal 2011 attraverso DEEP.
Se conoscete bene l’inglese, vi invito a leggere il White Paper – Modular Supercomputing Architecture, che spiega nel dettaglio la struttura dei nuovi supercomputer. Per avere un’idea dei concetti di calcolo, vi rimando anche a Slurm, il sistema di programmazione open source utilizzato per manipolare task tramite Linux.
La concorrenza sui brevetti mette ParTec in una posizione difficile
ParTec AG ha fatto valutare i propri brevetti da revisori indipendenti specializzati nella valutazione di beni immateriali, con l’aiuto di studi legali indipendenti. Secondo i rapporti di valutazione ora disponibili, il valore dei circa 150 brevetti e famiglie di brevetti detenuti dall’azienda nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC) e del cloud computing è stato stimato in 767 milioni di euro. Ricordiamo che al 28 gennaio 2025 ParTec è valutata dai mercati a circa 520 milioni di euro.
La società considera di essere ben equipaggiata per soddisfare la crescente domanda di supercomputer alimentati dall’intelligenza artificiale. ParTec punta molto sui suoi brevetti, che tuttavia sono una risorsa fragile. Lo scorso ottobre, l’azienda tedesca ha intrapreso un’azione legale contro NVIDIA per violazione di brevetti relativi all’uso di microprocessori, accusando il colosso statunitense di aver utilizzato la sua tecnologia dMSA brevettata senza autorizzazione, mentre le discussioni sullo sviluppo di GPU per supercomputer non hanno portato a una collaborazione. Lo scorso giugno ParTec ha citato in giudizio anche Microsoft per un’analoga violazione di brevetto.
L’azienda rimane quindi un piccolo operatore con un peso quasi nullo di fronte ai giganti del settore, che non tarderanno a recuperare.
Un’azienda redditizia nonostante la fragilità dei fondamentali
Essendo quotata allo Xetra, ParTec ha meno obblighi in termini di comunicazione finanziaria: pubblica i risultati annuali a giugno. Nel primo semestre del 2024, la società ha registrato una performance finanziaria in attivo, con un fatturato di 5,1 milioni di euro e un EBIT di 3,5 milioni di euro per i primi sei mesi dell’anno. L’EBIT a livello di gruppo ha registrato un significativo miglioramento di circa 17 milioni di euro rispetto al 2023, quando aveva registrato un deficit di 13,3 milioni di euro. Il risultato operativo complessivo è stato di 10,7 milioni di euro nel primo semestre del 2024.
Per quanto riguarda il calo dei ricavi nel primo semestre, va notato che ParTec è stata in grado di fatturare servizi significativi solo per alcuni dei suoi principali progetti. La direzione prevede che la situazione migliorerà nella seconda metà dell’anno, quando l’azienda dovrebbe generare l’86% delle vendite totali. L’azienda conferma così le sue previsioni annuali, rafforzate dalla firma di un protocollo d’intesa con il Centro Helmholtz di Dresda-Rossendorf (HZDR) per la costruzione e la gestione di un supercomputer di intelligenza artificiale. Questo computer, denominato “ELBJUWEL”, sarà uno dei più potenti supercomputer di intelligenza artificiale al mondo, con un obiettivo di prestazioni di 500 petaflops, ovvero circa 50 exaflops.
In occasione dell’assemblea annuale dell’agosto 2024, ParTec ha annunciato un cambiamento di strategia per concentrarsi sulla costruzione e sulla gestione di macchine AI su larga scala. La direzione prevede di agire sia come appaltatore HPC, vendendo macchine AI a partnership pubblico-private, sia come operatore di macchine AI, costruendo macchine AI per vendere ore di calcolo.
Il cambiamento strategico dell’azienda verso la costruzione e la vendita, o la gestione, di macchine AI di grandi dimensioni è promettente per tre motivi principali: in primo luogo, ParTec non ha attualmente una vera concorrenza nel segmento delle macchine AI; in secondo luogo, la vendita di ore di GPU attraverso il segmento Infrastructure as a Service (IaaS) dovrebbe generare ricavi ricorrenti; in terzo luogo, questo cambiamento nel mix di prodotti dovrebbe aumentare il margine lordo a lungo termine.
Rischi
ParTec rimane una small cap in un ambiente altamente competitivo. L’azienda, sia in termini di operazioni che di ambiente, presenta una serie di rischi.
- Volumi molto bassi: la società è quotata in Borsa e ha una bassa liquidità. Secondo Bloomberg, il volume medio giornaliero di scambi negli ultimi tre mesi è stato di appena 409 azioni, il che significa che il prezzo delle azioni è molto volatile.
- Modello di business fragile: ParTec è un pioniere nell’esecuzione di calcoli per conto terzi. Sebbene questo modello non sia nuovo, la sua scala è del tutto inedita per un pure player europeo che deve affrontare la forte concorrenza dei giganti tecnologici d’oltreoceano (AWS è senza dubbio l’esempio del momento).
- Controversie sui brevetti: le continue battaglie legali sui brevetti potrebbero comportare ingenti costi legali, distrarre la gestione e potenzialmente portare a decisioni sfavorevoli che potrebbero influire sulla redditività e sulla posizione di mercato.
- Clienti di nicchia: i prodotti di ParTec sono venduti a una base ristretta di clienti, il che potrebbe avere un impatto sui flussi di ricavi se le esigenze di questi clienti cambiassero o se decidessero di passare alla concorrenza o addirittura di creare infrastrutture informatiche proprie.
- Finanziamento dipendente dalle sovvenzioni: la partecipazione a progetti finanziati da sovvenzioni e sussidi pubblici comporta una gestione burocratica macchinosa, rischi di ritardi nei pagamenti che danneggiano i flussi di cassa (come nel caso della prima metà del 2024) e un potere negoziale limitato che può portare a condizioni sfavorevoli.
- Partenariati pubblico-privati (PPP) per le macchine AI: questi partenariati offrono un maggior margine di negoziazione e condizioni potenzialmente vantaggiose per i progetti AI, ma ogni vantaggio ha il suo rovescio della medaglia. Ne derivano una maggiore complessità nella gestione delle relazioni (soprattutto con attori extra-europei di cui ParTec ha bisogno per crescere) e sfide più ampie legate alla distribuzione delle soluzioni che potrebbero limitarne la scalabilità.
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