Per decenni privo di alcuna regolamentazione, ad oggi il settore degli affitti brevi รจ, invece, uno dei piรน attenzionati dal regolatore che, con il plauso da parte dei soggetti che operano in modo specializzato sul mercato, che non lesinano, tuttavia, alcune critiche, sta cercando di colmare il gap normativo, promulgando nuovi decreti con lโobiettivo di assicurare una sempre maggiore trasparenza nel settore, tutelando cosรฌ lโattivitร sia degli operatori che dei turisti.
Le novitร piรน recenti sono quelle introdotte dal decreto del ministero del Turismo del 6 giugno 2024, contenente le regole che disciplinano, da un lato, il funzionamento della Banca Dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati alla locazione breve o per finalitร turistiche (portale telematico BDSR) e dallโaltro, le modalitร di interoperabilitร tra questโultima e le singole banche dati regionali e delle province autonome.
Lo strumento della BDSR, oltre alla finalitร di coordinamento informativo tra i dati dellโamministrazione statale e quella territoriale, consente di ottenere una mappatura degli immobili ad uso ricettivo a livello nazionale, provando cosรฌ a contrastare quei fenomeni irregolari di attivitร turistica che danneggiano non solo gli operatori professionali ma anche, a vario titolo, il consumatore finale.
La banca dati contiene, infatti, una molteplicitร di informazioni che vanno dalla tipologia di alloggio, alla sua ubicazione e capacitร ricettiva, alla denominazione del soggetto che esercita tale attivitร e il codice identificativo regionale (CIR). Essa, adottata in accordo con le regioni e con le province autonome di Trento e Bolzano, introduce parametri omogenei su scala nazionale, semplificando cosรฌ lโattivitร degli operatori, fornendo uno strumento di maggior tutela per gli utenti e agevolando la collaborazione tra istituzioni (Ministero e autonomie locali) e le imprese.
In particolare, come disposto dal decreto, il portale BDSR รจ stato sottoposto ad una prima fase โpilotaโ, avente lโobiettivo di assicurarne lโentrata in vigore e, successivamente, verificarne il funzionamento a regime e, di conseguenza, risolvere le criticitร di natura tecnica ed informatica rilevate nel corso del periodo di testing.
La fase pilota si รจ conclusa il 3 settembre 2024 con la pubblicazione dellโavviso sulla Gazzetta Ufficiale che attesta il passaggio alla messa in esercizio di tale strumento telematico su tutto il territorio nazionale. Lโavviso, inoltre, ha fissato per lโinizio del 2025 il termine per richiedere il Codice Identificativo nazionale (CIN) al fine di garantire piena uniformitร di applicazione della disciplina su tutto il territorio nazionale.
โCome previsto dal decreto, entro il 1 gennaio 2025 abbiamo provveduto ad effettuare la richiesta del CIN per tutti gli immobili gestiti dalla nostra societร . Adempimento che, essendo giร in possesso del codice identificativo regionale (CIR) si รจ rivelato molto sempliceโ. Commenta cosรฌ lโimplementazione delle nuove regole Kristian Haci, co-founder della societร KeyHost che dal 2022 gestisce immobili di pregio ad uso ricettivo nelle cittร di Milano e Firenze e che nellโanno in corso si propone di ampliare la propria offerta, annettendo nel portafoglio gestito proprietร a Venezia e Roma.
Lโavviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale stabilisce che, una volta ottenuto il CIN per ciascuna unitร destinata alla locazione breve o per finalitร turistiche, esso dovrร essere esposto allโesterno dello stabile in cui sono collocati gli appartamenti o le strutture e andrร indicato in ogni annuncio dove tale struttura venga promossa o pubblicizzata. A tal proposito, solleva un primo elemento di criticitร Adil Ahmame, anche lui co-fondatore di KeyHost: โAvremmo ritenuto utile che le nuove regole contenessero anche standard di uniformitร per le targhe sulle quali esporre il CIN, come giร avviene per gli immobili ad uso foresteria. La mancanza di specifici parametri spesso si pone in contraddizione con i vincoli paesaggistici che vigono nei centri storici delle nostre cittร italianeโ.
Tuttavia, se รจ vero che attraverso lโimplementazione della BDSR la richiesta per lโemissione del CIN รจ stata uniformata, non รจ possibile dire altrettanto dellโottenimento dello stesso. โA Milano il comune predispone dei controlli negli immobili e successivamente emette il CIN, a Firenze, invece, tale codice viene esposto in maniera automaticaโ continua cosรฌ Adil Ahmame nel descrivere la differenza di operativitร tra le cittร .
Il tema del contrasto ai fenomeni irregolari di attivitร turistica, a danno non solo degli operatori professionali ma anche del consumatore finale, รจ particolarmente rilevante per rappresentare le nuove dinamiche di un settore che prova ad affrancarsi dalle logiche amatoriali con cui รจ stato gestito da quando, allโinizio degli anni 2000, il mercato dellโhospitality si รจ allargato dalle forme piรน tradizionali rappresentate dallโhotellerie a quelle piรน contemporanee delle case vacanze che
spesso soddisfano le esigenze di una clientela che ricerca una maggiore flessibilitร . Settore che, nonostante le limitazioni giร in vigore in alcune cittร italiane (ha destato molte polemiche il caso di Firenze dove il Consiglio comunale ha ottenuto il blocco dei nuovi affitti brevi nel centro Unesco della cittร e sul quale il TAR dovrร pronunciarsi in modo definitivo nellโudienza prevista a maggio), non sembra conoscere crisi.
Lโattenzione alla regolamentazione sembra perรฒ muoversi contemporaneamente alla necessitร , portata alla luce dai sindaci sia delle cittร metropolitane che dei piccoli centri, di una maggiore autonomia nel controllo di questo fenomeno, soprattutto nellโottica dellโovertourism, altro parametro che certamente comporterร un nuovo adattamento in un settore in costante cambiamento.
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