«I nostri dati per affrontare la montagna»

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Analisi dei dati, intelligenza artificiale e alta montagna. Sono mondi che apparentemente hanno poco in comune, eppure l’innovazione tecnologica può contribuire in modo significativo a migliorare l’esperienza in alta quota di turisti e sportivi e offrire un assist ai gestori delle attività.

La startup

A decidere di connettere l’analisi dei dati con la montagna è stata Geniai, una startup innovativa fondata a Bolzano nel 2024 e focalizzata sullo sviluppo di soluzioni avanzate di analisi dei dati. L’obiettivo generale è aiutare le aziende, le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni complesse a gestire e interpretare grandi quantità di dati, trasformandoli in informazioni strategiche facilmente accessibili a tutti. A parlarne è David Locatelli, Ceo e fondatore dell’azienda insieme ai soci Giuseppe Cusati (Cto e co-founder) e Valentina Locatelli (responsabile amministrativa): «Io e il mio socio cofondatore veniamo entrambi da anni di esperienza nel settore IT e nel tempo abbiamo notato una grande difficoltà delle persone nella raccolta, correlazione e gestione dei dati, operazioni spesso separate tra loro. Un esempio concreto: nel nostro ambito abbiamo diverse fonti che ci danno informazioni sull’occupazione di un’area, lo stato di un parcheggio, oltre a sensori che danno metriche e misurazioni. Tutti questi dati, però, arrivano su tante dashboard diverse – spiega il Ceo – e c’è grande difficoltà delle persone nell’interagire con tante piattaforme che funzionano diversamente. Altro problema è poi mettere insieme i vari dati».

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Un’unica piattaforma

Da questa analisi è venuta l’idea alla base di Geniai: la creazione di un’unica piattaforma, che raccoglie i dati, li lavora e infine li rende disponibili in una Web App personalizzabile dagli utenti. «È proprio la Web App a occuparsi della correlazione dei dati in automatico. L’interfaccia per l’utente è un Chatbot: se ad esempio voglio sapere qual è lo stato del parcheggio senza cercare informazioni – prosegue David Locatelli – mando un messaggio nella chat al sistema, che mi risponde comunicandomi la situazione attuale, quella del giorno precedente e i picchi traffico. Il messaggio, tra l’altro, può essere scritto in qualsiasi modo: posso essere estremamente preciso nella formulazione della domanda o anche usare termini vaghi come “Come siamo messi al tornello?”. Il chatbot si adatta». Tutto questo è possibile collegando i dati raccolti da Geniai tramite il motore di connessione di Open AI: «Ci dà informazioni istantanee e può fare anche predizioni», aggiunge il Ceo, sottolineando un aspetto molto importante per i gestori: «Se voglio preparare il mio impianto di risalita per il weekend, posso chiedere sostegno al chatbot. Il modello di IA prende i dati storici (ad esempio il fatto che, quando c’è il sole, solitamente c’è più gente oppure un maggiore afflusso in un certo orario), guarda le previsioni meteo e sulla base di questi dati l’IA generativa risponderà al gestore il giorno e l’orario in cui plausibilmente ci sarà il picco di flusso».

Noi Tech Park, l’azienda opera nel distretto Altoatesino dell’innovazione tecnologica. Si parte dalle piste da sci fino alla gestione dei rifiuti

Partire dall’alta montagna è stata una scelta naturale per David Locatelli e Giuseppe Cusati, Ceo e Cto di Geniai, startup fondata nel 2024: «Entrambi abbiamo esperienza in questo mondo, essendoci occupati di tecnologie di comunicazione e sicurezza sugli impianti di risalita in Italia e all’estero, dalla Spagna all’Azerbaijan», racconta il Ceo, che con i suoi soci a maggio di quest’anno sarà alla fiera Interalpin di Innsbruck, l’iniziativa di riferimento per il mondo dell’alta quota. Fondamentale per il successo di questa startup innovativa è stato anche il contributo del parco tecnologico NOI Techpark, a Bolzano: «Partecipiamo ad un programma cofinanziato dall’Unione europea per lo sviluppo di IA. Il Parco in particolare è un ambiente molto stimolante, che ricorda anche visivamente il concetto della Silicon Valley», spiega Locatelli. È in questo Parco tecnologico. È in questo Parco tecnologico che si sta sviluppando l’azienda, che oltre ai soci conta anche quattro programmatori e diversi collaboratori esterni.

Anche in città

Ma le possibilità di utilizzo del sistema di raccolta e gestione dei dati di Geniai non si esauriscono agli impianti montani. «È stato fatto un test attivo in ambito urbano in un piccolo comune per la gestione delle isole ecologiche e dell’abbandono dei rifiuti. In quel caso il punto fondamentale è organizzare la gestione della raccolta», spiega il Ceo. Solitamente ci si basa sull’esperienza personale degli operatori, problematica quando arriva il momento del turnover: «Usiamo i dati che vengono dalla computer vision e dai sensori che comunicano il livello di riempimento dei sensori. Il sensore manda al sistema le informazioni, l’operatore chiede al chatbot come è la situazione e questo risponde descrivendola e consigliando, ad esempio, l’orario di intervento e quanti mezzi e persone impiegare, anche alla luce del traffico e del meteo».

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Un trampolino di lancio verso i mercati esteri

L’approccio innovativo di Geniai e le possibilità di applicazione in ambito privato e per le pubbliche amministrazioni ha recentemente ricevuto un grande riconoscimento internazionale in uno dei luoghi più significativi per l’innovazione tecnologica. A gennaio del 2025 la startup altoatesina ha infatti partecipato al CES tech, storica fiera dell’elettronica che a luogo ogni anno a Las Vegas. «La nostra – spiega il Ceo David Locatelli – è stata una candidatura spontanea, perché eravamo interessati ad avere un feedback da parte di utenti che fossero anche esperti del settore e che avessero quindi anche uno sguardo più critico rispetto al prodotto». E in effetti la reazione alle soluzioni proposte è stata «positiva oltre le aspettative». «A oggi – conclude Locatelli – abbiamo circa 150 contatti nel mondo per manifestazione di interesse e ora stiamo capendo come andate avanti. Insomma, abbiamo un prodotto funzionante e apprezzato, che si sta diffondendo e che stiamo cercando di ampliare e far conoscere».



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