La cultura dell’innovazione di un’azienda non si esaurisce nella sua capacità di adottare rapidamente nuove tecnologie per mantenere la competitività. Non basta neanche adottare comportamenti e pratiche che promuovano la trasformazione digitale e la gestione del cambiamento per generare valore. La vera cultura dell’innovazione deve fondarsi su principi profondi che guidano ogni azienda verso il proprio purpose, ovvero la ragione ispiratrice che unisce le persone attorno a un obiettivo comune, chiaro e ben definito. Solo allineando le strategie e le innovazioni a dei valori autentici, non solo economici ma anche etici, assicura un impatto positivo del business nel medio e nel lungo termine.
Il paradosso del vuoto di valore
Nonostante le grandi aspettative e promesse legate alla straordinaria capacità trasformativa delle tecnologie digitali di ultima generazione, molte organizzazioni si trovano ad affrontare un vuoto di valore. Gli analisti evidenziano un disallineamento tra l’innovazione digitale e le strategie operative fondamentali che lascia le aziende incapaci di cogliere i benefici promessi.
Questo fenomeno è principalmente il risultato dell’adozione rapida di tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale. Ne consegue che le nuove leve associate a un’automazione potenziata e data driven, sebbene promettenti, spesso non vengono integrate nei processi aziendali già esistenti in maniera programmatica. Ad amplificare ulteriormente questo vuoto di valore è il divario digitale crescente tra le aziende che adottano rapidamente queste innovazioni e quelle che, per vari motivi, faticano a farlo.
A spiegarlo più nel dettaglio come e perché è una ricerca globale condotta da Infor intitolata How Possible Happens Filling the “value void” with technology-driven productivity. Gli analisti hanno intervistato oltre 3.600 partecipanti provenienti da 15 Paesi (tra cui anche l’Italia) e 7 settori, coinvolgendo figure diverse, dai CEO agli utenti di software aziendali.
Tecnologia e valore aziendale: una connessione inevitabile
Uno dei principali risultati della survey è che le organizzazioni stanno riconoscendo sempre più la tecnologia non solo come strumento, ma come trigger capace di sbloccare la produttività e, di conseguenza, il valore aziendale. Non a caso, l’80% delle imprese concorda sul fatto che il loro successo futuro dipenderà dall’adozione e dall’uso efficace delle nuove tecnologie, con il 78% che preveda di incrementare i propri investimenti in tecnologia di almeno il 20% da qui ai prossimi anni.
Questa propensione all’investimento riflette la forte spinta globale verso la creazione di valore, che varia nelle sue forme in base alle priorità specifiche di ciascuna organizzazione, come la crescita dei profitti, l’aumento dei ricavi, il valore per gli azionisti, una maggiore innovazione.
Tuttavia, navigare nella complessità degli investimenti tecnologici richiede un approccio strategico. È essenziale bilanciare l’investimento in tecnologie adeguate con lo sviluppo di processi efficienti e la costruzione di una cultura dell’innovazione agile, resiliente, proattiva e sostenibile.
Rifondare una cultura dell’innovazione partendo dal purpose
La vera sfida è quindi quella di ripartire dal purpose, promuovendo una cultura dell’innovazione che sappia individuare necessità e curve di miglioramento su più livelli organizzativi, operativi, umani e sociali, spingendo le aziende a uscire dal perimetro economico per arrivare a chiedersi di che cosa abbia bisogno il nostro pianeta. Questo percorso di ricerca del valore aiuta le imprese a riconoscere i propri punti di forza e ciò che le rende uniche nel mercato globale, permettendo loro di comprendere meglio il senso del proprio essere e operare.
Solo con queste fondamenta è possibile affrontare le sfide tecnologiche, orientando la bussola del successo verso una sostenibilità a lungo termine. Riconoscere e perseguire il perché, la ragione ultima di una determinata scelta tecnologica, aiuta a colmare il vuoto di valore allineando, al contempo, le operazioni aziendali a una visione chiara e strategica. I dati evidenziano come le organizzazioni che integrano il purpose nelle loro strategie riescano a fare la differenza, trasformando le sfide tecnologiche in opportunità.
I vettori di valore: fondamenti per la produttività e la competitività aziendale
Analizzando la matrice delle risposte, i consulenti di Infor hanno individuato i quattro attributi chiave che contraddistinguono le organizzazioni più produttive, definiti vettori di valore, fornendo una mappa strategica per raggiungere i livelli di produttività più elevati.
#1 Perfezione gestionale end to end
Il vero vantaggio competitivo delle organizzazioni di successo è avere processi impeccabili, vale a dire ben integrati, sincronizzati, funzionali ed efficienti su tutta la filiera. L’utilizzo delle tecnologie giuste, capaci di supportare ogni line of business, porta ottimizzazione ma anche nuove capacità di visione e di azione, innestando in tutti i processi una intelligenza finalizzata al miglioramento continuo.
Il 62% delle organizzazioni che si concentrano su strategie di ottimizzazione riporta un aumento significativo dei risultati produttivi.
#2 Agilità e preparazione al futuro
Le aziende che prosperano sono quelle che possono adattarsi rapidamente ai cambiamenti e anticipare le necessità future, utilizzando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale generativa e l’automazione dei processi robotici per ridurre i rischi e rispondere prontamente alle turbolenze del mercato.
Il 75% delle aziende si aspetta che gli investimenti tecnologici pianificati porteranno un aumento della produttività
#3 Cultura dell’innovazione data driven
I dati sono la stella polare delle aziende, orientando le scelte attraverso decisioni potenziate da capacità predittive e prescrittive che valgono anche nel medio e nel lungo termine. La cultura dell’innovazione affonda le sue radici nella solidità dei dati e delle analisi che trasformano le informazioni in potenti strumenti di crescita e valore.
Le organizzazioni che abbracciano una cultura dei dati registrano miglioramenti concreti, con un impatto positivo del 25% sulla crescita dei ricavi.
#4 Focus sul cliente
Le aziende che integrano in ogni parte della loro struttura i feedback e gli insight dei clienti, raccogliendo e analizzando i dati relativi a ogni tipo di interazione fisica e digitale, riescono ad anticipare le loro esigenze e a intrecciare la loro crescita con quella dei loro target attraverso dinamiche di engagement e di loyalty iper-personalizzate. Questo approccio assicura che ogni iniziativa riesca a trasformare la soddisfazione e la gratificazione del cliente in una fidelizzazione autentica.
Il 35% delle aziende che si concentra su strategie di creazione di valore riesce a migliorare significativamente la soddisfazione dei clienti.
Modernizzare per prosperare
Per scalare efficacemente, le aziende devono affrontare le inefficienze dei loro processi e modernizzare quei sistemi di dati complessi e scollegati che non possono più essere tollerati. Le trasformazioni digitali di successo emergono da una governance robusta, una profonda comprensione delle procedure e una capacità operativa esemplare. La cultura dell’innovazione tecnologica è sostenuta da una visione strategica chiara che massimizza il potenziale aziendale complessivo.
Il vero valore si trova al centro di ogni organizzazione, dove convergono i processi operativi specifici del settore, le risorse umane e i prodotti e servizi offerti. Per massimizzare questo potenziale unico, è cruciale avere un partner tecnologico che comprenda appieno questi tre aspetti. Fornendo approfondimenti esperti, soluzioni innovative e connessioni strategiche, le organizzazioni possono ottimizzare i processi aziendali critici, stimolare l’innovazione e guidare la creazione di nuovo valore.
Come è stato evidenziato nella ricerca, un partner tecnologico esperto può offrire la prospettiva esterna necessaria per guidare le decisioni strategiche, aiutando le organizzazioni a:
- conseguire fino al 50% di miglioramento in termini di efficienza e produttività;
- raggiungere il 95% del proprio potenziale di innovazione;
- incrementare del 20% i ricavi.
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