In Sicilia una banca finanzia le idee dei giovani che rinascono

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«Hai un’idea sociale, artistica o culturale per migliorare la comunità in cui vivi? Se hai meno di 18 anni diventa youthplanner». Quando si dice che il futuro appartiene ai giovani è tanto vero quanto l’idea che hanno avuto alla Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani, un’organizzazione della società civile, nata nel 2019 su spinta anche dalle arcidiocesi locali, che promuove lo sviluppo sociale, economico, culturale e ambientale nel territorio delle province siciliane. Hanno creato una “banca dei giovani per i giovani” in cui dieci ragazzi fanno parte della direzione della “Youth Bank” e sono responsabili del finanziamento di micro progetti realizzati da altri coetanei. Il tutto per creare quel welfare di comunità che arriva laddove le istituzioni fanno fatica.

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«I beneficiari a cui si rivolge questo progetto sono i minori in carico agli organi della giustizia minorile», sottolinea Daniela Avanzato, laureata in Economia all’Università Cattolica di Milano e tornata in Sicilia con l’obiettivo di dare un contributo allo sviluppo del suo territorio, con le sue competenze di project management nel Terzo settore. Oggi come coordinatrice dei programmi di cooperazione locale della Fondazione spiega: «Questi giovani anche se hanno un passato difficile hanno l’opportunità di esplorare e sperimentare nuove prospettive, nonostante le sfide che possono incontrare nel percorso della giustizia minorile. Un’esperienza da considerare pilota perché è la prima volta che la Youth Bank arriva in Sicilia».

Già, perché questo modello di “economia sociale” nasce nei primi anni del 2000 in Irlanda del Nord e poi si sviluppa in 28 Paesi di diversi continenti, dall’Europa all’America. Per quanto riguarda l’Italia, le prime esperienze di Youth Bank risalgono al 2008 con delle iniziative nel territorio del Comasco promosse dalla Fondazione provinciale locale e, adesso, sono arrivate anche in Sicilia. «Abbiamo modulato il modello e reso peculiare alle esigenze dei territori, il cuore pulsante dell’iniziativa – spiega Avanzato – è il sostegno finanziario alle idee sviluppate dagli stessi adolescenti per migliorare le proprie comunità». Così, tra i progetti finanziati c’è “l’orto del cuore” a Fieri, quartiere periferico di Catania senza luoghi di aggregazione e che adesso si ritrova con cinque postazioni per coltivare ortaggi; a Ragusa, un’area abbandonata della città è stata trasformata in un luogo inclusivo per giovani e bambini e a Siracusa nel Parco Robinson i giovani hanno realizzato attività ludico-educative, dal ping-pong al basket fino agli scacchi per promuovere la partecipazione dei più giovani.

«Dare a questi ragazzi il potere di pensare liberamente e mettere in pratica le loro idee cambia la visione che possono avere della vita» spiega ancora Avanzato, che ricorda anche il progetto Bi-Quality, il cui obiettivo è rigenerare e valorizzare gli spazi pubblici di Mazara del Vallo e Castellammare del Golfo. Nella prima città, è stato pulito e riqualificato un cortile, installati dei tavoli da studio e bidoni per la raccolta differenziata; nella seconda, l’attenzione è stata rivolta alle aree verdi con l’obiettivo di creare un orto e un’area pic-nic attrezzata con secchi per la differenziata. Iniziative che arrivano anche a Palermo, dove con “Sport per la Strada” si sono realizzate attività di animazione con calcio, ginnastica a corpo libero e baby kick boxing, insieme a una piccola palestra itinerante, rivolgendosi in tal modo ai bambini di quartieri periferici che non hanno accesso ai servizi sportivi gratuiti. Ma l’impegno della Fondazione, che conta 20 persone impegnate sul campo, non si ferma qui. Da segnalare i progetti in fieri come “Futurama”, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, che promuove lo sviluppo di competenze scientifiche, tecnologiche, artistiche e matematiche (STEAM) nei ragazzi di 14-17 anni attraverso la sperimentazione di modelli di apprendimento interattivi, e “Sfide”, un programma sviluppato con i fondi NextGeneretionEU per contrastare la dispersione scolastica.

Le attività si svolgono a Mazara del Vallo con la Fondazione comunitaria che si occupa di svolgere laboratori didattici per gli adolescenti sulla sostenibilità ambientale e dei Green Jobs, i mestieri e le opportunità di lavoro dell’economia sostenibile. Infine, la Fondazione ha sostenuto anche la startup di una cooperativa sociale “Beehive” a Trapani, che si occupa di promozione del south working, ovvero invogliare le grandi aziende a mandare i propri dipendenti a svolgere il “lavoro agile” nel Mezzogiorno. Da dove nasce tutto questo impegno? «C’è una narrazione che vuole il Sud arretrato, destinato a spopolarsi e implodere – conclude Avanzato – ma non è così. Invece i territori sono vivi e vanno valorizzati, bisogna avere la pazienza ma il cambiamento è possibile. E quando con la mia squadra vediamo i risultati concreti allora il nostro impegno si moltiplica ed è questa la soddisfazione più grande».

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