la Bei punta a crescere anche nel 2025, l’Italia resta tra i Paesi che riceve più finanziamenti

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Il 2024 è stato un anno di crescita per la Banca europea per gli investimenti (Bei) e l’Italia che è stata uno dei Paesi che ha ricevuto il maggior numero di finanziamenti grazie agli strumenti del Gruppo. Questo è quanto emerso dalla presentazione delle attività della Bei nel nostro Paese, tenuta oggi a Roma dalla vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti. Nell’anno passato “abbiamo lavorato molto sulla nostra capacità di intervento”, ha evidenziato Vigliotti, secondo cui “il processo normativo” per aumentare gli indicatori “ci permetterà già dal 2025 di avere un obiettivo di 95 miliardi”. Per quanto riguarda l’Italia, “siamo intervenuti nel 2024 soprattutto nel settore energetico”, a testimonianza “della rilevanza dei temi della sostenibilità ambientale, della riduzione del fabbisogno di energia e del contributo all’autonomia energetica, che sappiamo quanto sia diventata rilevante in Europa”. La Bei ha anche confermato il sostegno “alle infrastrutture, a quelle sostenibili e quindi anche a quelle elettriche, all’ammodernamento della rete autostradale”, insieme al “supporto alle piccole e medie imprese che rappresentano la struttura portante dell’economia italiana, con un’attenzione sempre più particolare a quelle aziende innovative che possono rappresentare i motori di crescita per il futuro”, come ha osservato la vicepresidente del Gruppo.

Nella media dei cinque anni, “l’Italia rimane ancora uno dei primi Paesi di investimento per la Bei”, ha osservato ancora Vigliotti, secondo la quale “aldilà del finanziamento diretto, vogliamo capire quanto effettivamente riusciamo a impattare e mobilitare” sui progetti, perché “vogliamo attrarre altri investitori”. In questa prospettiva, Vigliotti ha evidenziato come in Italia ci sia “bisogno di grandi infrastrutture per le reti elettriche”, così da evitare potenziali problemi nella fornitura di energia. Al fine di ottenere questi obiettivi, per la vicepresidente è importante la collaborazione tra la Bei e altre istituzioni, “come Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Sace”, oltre ovviamente alle aziende private. Anche le attività del Fondo europeo per gli investimenti (Fei) in Italia sono in crescita, ma siamo ancora il quarto Paese in Europa per finanziamenti erogati. Nell’economia italiana “sono presenti settori molto interessanti”, ma “ci sono Paesi che vanno più avanti” in questo contesto. “Sono dei gap che si possono colmare e siamo pronti ad accompagnare questo processo”, ha proseguito Vigliotti. Non va però dimenticato come il tessuto nazionale veda la rilevante presenza di piccole e medie imprese (Pmi), verso le quali l’attività della Bei “sta diventando sempre più mirata”. “Vogliamo lavorare insieme per raggiungere particolari obiettivi”, ha proseguito Vigliotti, citando nello specifico il progetto a cui la Bei ha lavorato insieme a Banca Etica.

Con la nuova presidenza della Bei, guidata da Nadia Calvino, “abbiamo identificato anche alla luce dei nuovi sviluppi geopolitici a livello internazionale una serie di priorità che vogliamo andare a sostenere”, ha osservato infine Vigliotti. Oltre a mantenere “il nostro primato come finanziatore dell’azione climatica” e continuare a finanziare l’innovazione, “siamo stati chiamati anche a intervenire sulla difesa e la sicurezza”. Si tratta in generale di settori “dove prima intervenivamo ma in una maniera più limitata, mentre adesso il campo di azione si è allargato, con una nuova attenzione anche al tema dell’agricoltura e della bioeconomia”, come “ci hanno indicato anche il rapporto Letta e il rapporto Draghi” per contribuire “alla realizzazione del mercato del capitale”, offrendo “anche degli strumenti finanziari che siano più appetibili per gli investitori”. La vicepresidente ha concluso che si sta cercando “sempre di più” di ottenere la “collaborazione di investitori privati o anche di risparmiatori, come i fondi pensioni e le assicurazioni che possano spostare i loro risparmi verso gli investimenti più produttivi”.

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