L’arsenale in casa, il pestaggio dello steward, la cena di Natale a casa di Lucci: perché Emis Killa è indagato nell’inchiesta Doppia curva

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di
Cesare Giuzzi e Giuseppe Guastella

Il cantante è indagato a Milano per associazione a delinquere. Il Daspo gli ha vietato di assistere alle partite. Nella sua casa a Vimercate erano stati trovati coltelli, tirapugni e un taser. Con l’ex capo ultrà rossonero Luca Lucci, ora in carcere, ha rapporti strettissimi

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È troppo pericoloso per farlo entrare in uno stadio ma può tranquillamente cantare a Sanremo: tra due settimane il rapper Emis Killa salirà sul palco dell’Ariston con la sua «Demoni» mentre è indagato dalla procura di Milano per associazione a delinquere e dopo essere stato colpito dal Daspo che gli vieta di assistere agli incontri di calcio (aggiornamento: il cantante mercoledì 29 gennaio, appresa la notizia, ha deciso di rinunciare a Sanremo).

Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa, 35 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere nell’inchiesta «Doppia curva» della Direzione distrettuale antimafia sugli affari criminali del mondo ultrà interista e milanista che a fine settembre ha portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due curve di Milano.




















































La mattina del 30 settembre i poliziotti della Mobile avevano perquisito la sua casa di Vimercate, nel Milanese, e avevano scoperto un piccolo arsenale: sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti. Non proprio paillettes e lustrini buoni per Sanremo, tanto che il questore Bruno Megale ha firmato nei suoi confronti il divieto (Daspo) di entrare in qualsiasi stadio per tre anni anche a causa dei suoi strettissimi rapporti con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, detto «la Belva» come si faceva chiamare nelle chat criptate, adesso in carcere anche per narcotraffico e tentato omicidio. Legami che hanno portato Emis Killa a partecipare ad un pestaggio al Meazza nei confronti di uno steward l’11 aprile in occasione della partita Milan-Roma.

Rapper da 2,6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, Killa era stato identificato dalla polizia insieme ad altri 14 ultrà rossoneri (tra i quali il fratello di Lucci, Francesco, anche lui in carcere) mentre un gruppo di tifosi colpiva uno steward «colpevole» di aver tentato di fermare l’ingresso di due di loro che volevano entrare con un unico biglietto. Le telecamere lo riprendono mentre osserva l’aggressione prima di essere accompagnato in curva.
 
Ma i rapporti tra Emis Killa e molti degli arrestati nell’inchiesta «Doppia curva» non si fermano qui. La sera del 17 agosto dell’anno scorso, mentre al Meazza va in scena Milan-Torino, il cantante è in uno skybox al primo anello insieme al plenipotenziario del tifo rossonero (e già condannato per droga a 7 anni) Luca Lucci. È la sera del grande ritorno allo stadio della «Belva», in quel momento affidato in prova, che ottiene dai giudici il permesso a frequentare il Meazza per la prima volta dopo anni. Il ritorno viene accolto da uno striscione in Curva Sud: «Il joker ride sempre». Vessillo «chiaramente ostentato in onore di Lucci», scrive la Dda di Milano. 

Emis Killa è un grande tifoso rossonero, amico e socio della banda della Curva Sud. Tanto da gestire insieme all’ultrà Fabiano Capuzzo (arrestato anche lui a fine settembre) la barberia «Italian Ink» di Monza. Catena che, attraverso una sorta di franchising, è considerata la cassaforte di Lucci. Il 26 dicembre 2022 gli investigatori della Mobile, coordinati dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, lo immortalano mentre partecipa a Scanzorosciate a casa di Luca Lucci, in quel momento ai domiciliari, alla cena di Natale. Al suo fianco ci sono altri ultrà-criminali che finiranno in carcere: Islam Hagag, amico stretto del «collega» Fedez, Luciano Romano, Fabiano Capuzzo, Rosario Calabria (legato alle cosche calabresi) e Daniele Cataldo, accusato ora del tentato omicidio del «rivale» di Lucci, Enzo Anghinelli nel 2019.

Le stesse persone con cui il primo aprile 2023 Emis Killa viene fotografato a Cologno Monzese fuori dal bar gestito da Lucci. Sui social invece sfoggia fotografie con altri personaggi considerati dagli inquirenti vicini alle cosche calabresi come Alfonso Cuturello e Antonio Favasuli.


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29 gennaio 2025 ( modifica il 29 gennaio 2025 | 14:54)

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