Legge di Bilancio, Conte: “Attuare l’articolo 119 e dare autonomia ai Comuni”

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Legge di Bilancio, l’assessore milanese Conte alla conferenza di Ifel

L’assessore al Bilancio del Comune di Milano Emmanuel Conte ha partecipato oggi alla XIII edizione della Conferenza sulla Finanza e l’economia locale, promossa da Ifel – Fondazione Anci, dal titolo “Legge di Bilancio e oltre. Per la ripresa e la resilienza della Finanza locale”, in programma negli spazi di Roma Eventi – Fontana di Trevi. Conte è intervenuto nella sessione dal titolo “Per una finanza locale secondo Costituzione: torniamo all’attuazione dell’art. 119”, introdotta da Pierciro Galeone, direttore di Fondazione Ifel.

 

Conte ha esordito commentando la manovra: “La finanziaria ha molti aspetti positivi, ho molta stima del lavoro che fa il ministro Giorgetti ma, guardandola dal punto di vista degli enti locali, ad oggi non sembra ci sia una strategia pluriennale, mettendo a grosso rischio la sostenibilità dei conti. Occorre cercare di bilanciare questo ‘centralismo per abbandono’, come è stato definito, credo che sia l’espressione che meglio rappresenti la situazione attuale. A Milano abbiamo chiuso un bilancio importante, in crescita, e in crescita per un motivo molto semplice: ci sono aumenti dovuti fondamentalmente all’inflazione. Milano ha una specificità in più, paga un canone di concessione della nuova metropolitana M4″.

 

Le iniziative del Comune di Milano e il ragionamento sul fiscal drag

L’assessore ha quindi fatto notare come, rispetto al 2017, il primo anno dell’amministrazione Sala, il bilancio del Comune è aumentato di quasi il 12%, circa 300 milioni di euro. Mentre nello stesso periodo le entrate tributarie sono aumentate solo dell’1%, circa 30 milioni, fondamentalmente dovuti all’addizionale Irpef. A fronte dell’aumento della spesa, le entrate tributarie sono dunque rimaste ferme. È la prova provata che non c’è autonomia per i Comuni e che il nostro spazio fiscale è esaurito. Di fatto resta costante da almeno sette anni. “Come Comune di Milano, avendo la fortuna di essere una città patrimonializzata e con delle risorse, abbiamo sopperito facendo però scelte politiche difficili. Oggi il presidente di Anci, Gaetano Manfredi, diceva che c’è bisogno di compartecipazione e ironicamente diceva che il fatto che il governo nazionale abbassa le tasse e gli enti locali le devono aumentare, non è che piaccia tantissimo. Io non posso che condividere”.

 

A Milano il lavoro è stato fatto sugli immobili. Con i canoni di concessione in Galleria passati in tre anni da 50 a 80 milioni. E poi sulla tassa di soggiorno: “L’aumento richiesto non è perché ci sia una volontà vessatoria nei confronti del turismo, ma semplicemente per compartecipazione e per restituire alle città che generano questo valore dei servizi per i cittadini che le abitano. Il turismo ha degli effetti anche negativi che vanno gestiti”

 

Conte ha aggiunto: “Credo che vada portato avanti il ragionamento sul fiscal drag proprio perché oltre all’autonomia di entrata, anche l’autonomia di spesa arriva a essere ridotta all’osso. Sette voci nel nostro Bilancio assorbono l’80% della nostra spesa, e sono spese che non posso in nessun modo disattendere, così che la vera flessibilità che rimane per le varie Direzioni vale circa il 20% della nostra spesa”. Lo spazio sulle entrate è praticamente nullo. “La flessibilità e anche la fantasia degli amministratori dei Comuni credo non sia più sufficiente se guardiamo ai prossimi sette anni”.

Conte: “Attuiamo l’articolo 119 e diamo autonomia ai Comuni”

Quindi le conclusioni di Conte: “Sposo quindi l’idea del presidente Galeone di ripartire in maniera propositiva da quanto previsto dalla nostra Costituzione. Cominciamo ad attuare l’articolo 119 e dare autonomia ai Comuni, immaginando ricette differenziate, perché ogni comune ha difficoltà e opportunità diverse. Un tema è quello di chiudere la differenza tra accertato e riscossione coattiva, cioè rendere efficace l’aumento della riscossione, superando ad esempio molti limiti dovuti allo scambio di informazioni tra direzioni, all’incrocio delle banche i dati; rivedere la flessibilità della tassa di soggiorno, estendendola agli altri comuni e adeguandola alla situazione del turismo di oggi e all’andamento dei prezzi di oggi; un terzo tema quello del Fondo crediti dubbia esigibilità: senza preoccupare chi deve tenere in equilibrio i conti nazionali, trovare un meccanismo diverso per liberare il Fondo crediti dubbi esigibilità non sarebbe male. E poi immaginare anche una Agenzia, che accompagni il post PNRR nella gestione delle spese e che faccia da cabina di regia per comprendere come e quale sarà l’impatto sulla spesa corrente dei Comuni quando i progetti saranno completati”.

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