Pensioni: ad alcuni l’assegno si azzera, a chi chi capita e come evitare

Accostare il termine pensioni-assegno ad una possibile perdita economica, fa entrare in crisi la maggior parte dei contribuenti. La misura non è per tutti, ma potrebbe essere facile ricaderci.

Se i cittadini devono tenere duro, attualmente sono nelle condizioni peggiori per farlo. Dal 2025 le novità in ambito fiscale e normativo sono tante, molte delle quali son pronte ad alterare in maniera inedita alcune condizioni. Appunto, entra in gioco un tema scottante. Per alcune pensioni l’assegno si azzera, e in questa seda è fondamentale capire per chi, ma soprattutto come evitarlo. C’è una soluzione?

L’inflazione causa un aumento continuo e costante del livello dei prezzi, ma salari e pensioni sono bloccati a causa di una mancanza importante di risorse. Come se non bastasse, se non subentra l’adeguamento in questione, si finisce per ricadere in una situazione che per niente piace ed è favorevole ai cittadini. Perché non solo i soldi non bastano, nonostante siano garantiti, ma si sta consolidando una situazione che sembra assurda: ci potrebbe essere una riduzione assegno, tale da azzerarsi.

Qual è la ratio della decisione? Perché ogni mossa non è superflua, è fatta per una determinata conseguenza, e bisogna anche capire perché e per come si sia giunti a questa conclusione. Innanzitutto, si assiste ad un ritardo importante nei pagamenti, causa le vecchie festività e l’entrata nell’anno nuovo. E fin qui, si accettano le conseguenze. Ma è il post analisi in questione che agita.

Se l’assegno di alcune pensioni si azzera, bisogna reagire così!

Non solo slittamento di liquidazione, ma entra in gioco una condizione ben peggiore: chi vede l’assegno azzerato? Le pensioni sono un tema caldo nel panorama previdenziale italiano. Ottenerla è quasi un miraggio, averne una degna è un sogno, vederla durare nel tempo, un’utopia. Cosa bisogna fare dinnanzi uno scenario del genere?

Gennaio e febbraio potrebbe regalare una “mazzata pericolosa” ad alcuni contribuenti. Infatti, molti di questi si ritroveranno senza liquidazione. Per capirne le ragioni, bisogna partire dall’INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che tratta la questione, e che essendo sostituto d’imposta, gestisce le trattenute fiscali.

Si tratta solo di questo? Non proprio. Piuttosto entrano in gioco delle novità che si scontrano con una realtà che per quanto consolidatasi, è in realtà nella maggior parte dei casi, fallimentare. Ogni anno si procede con il conguaglio, ricalcolo che tiene conto di IRPEF e addizioni locali, sia di natura regionale che comunale.

Ma questo conteggio, a chi si applica? Alle sole pensioni INPS, non ad altre. Quest’anno l’ente recupererà le somme mancanti dello scorso anno, il 2024 ha avuto trattenute inferiori, nelle pensioni di gennaio e febbraio 2025. Chi è in pericolo economico?

Quali errori evitare per non perdere i propri risparmi: i cittadini in stato di allerta

In certi casi il debito potrebbe essere così elevato, da aggravare ancora di più la situazione in atto. Infatti, potrebbe anche superare l’importo della pensione mensile. Questo perché va ribadito: le pensioni non bastano! Sono soprattutto coloro i quali che si ritrovano in questa situazione che potrebbero veder degenerare del tutto la loro condizione, perdendo l’assegno per intero.

Quindi, dire “conguaglio fiscale” equivale a pronunciare parole di terrore per chi deve restituire cifre importanti. Chi vive solo di pensione, si trova nei guai: come pagare affitto, bollette, e bisogni di prima necessità? È bene però sapere che non tutti si ritrovano così. Ci sono degli esclusi, specialmente quelli che godono di protezioni specifiche che non determinano tale azzeramento. In certi casi, il recupero è dilazionato sul lungo periodo.

Nello specifico si parla di pensioni con redditi minori di 18 mila euro l’anno, tanto che se il conguaglio genera un debito maggiore di 100 euro, la somma verrà rateizzata fino a novembre 2025. Anche l’indennità per invalidità civile, pensioni e assegni sociali, trattamenti per chi vive all’estero, e benefici per vittime di terrorismo.