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Dichiarazione di Alessandro Caprioglio, Direttivo del Carnevale Storico di Santhià.
SANTHIÀ / SUSA – Il Carnevale Storico di Santhià si è sempre distinto per la sua volontà di rinnovamento pur mantenendo i valori della sua tradizione e il suo carattere fortemente sociale e conviviale. Quest’anno una novità importante. La manifestazione si è voluta arricchire di ospiti davvero speciali: siamo entusiasti di far sfilare un carro allegorico intitolato “I Viaggi di Ettore”, interamente costruito dai ragazzi affetti da disabilità dell’Associazione Cuori Blu, ed ispirato all’omonimo fumetto. Rappresenta il mondo della pittura, un universo fantastico dove Ettore atterra per portare un messaggio di inclusione e solidarietà. Un gruppo di ragazzi sfilerà insieme al carro durante il secondo corso mascherato del martedì grasso, 4 marzo, ed altri ragazzi disabili potranno partecipare inviando la loro richiesta. Il Carnevale Storico di Santhià ha come fondamento la condivisione e siamo da sempre convinti che il ritrovarsi in allegria fa bene, ai cuori e alle anime specialmente. Va ricordato inoltre che la principale “funzione” storico-sociale dei grandi carnevali legati alla tradizione, a Santhià così come in molti altri centri europei (si pensi ad alcuni noti carnevali d’Oltralpe, come quelli di Colonia, Basilea, Düsseldorf, Nizza, per citare solo i più famosi), è stata, dalle sue origini remote sino all’avvento della società post-industriale, quella di vivere un “rovesciamento delle abitudini”, in cui ciascuno recita la sua parte, consentendo che i rapporti di forza e le relazioni sociali si invertano. Nessuno escluso. L’inclusione è certamente un valore che vogliamo continuare a propugnare in tutte le sue forme, ed avere il progetto di Cuori Blu offre l’opportunità di dimostrare che il Carnevale non solo fa bene, ma fa del bene.
Domande e risposte dal capoprogetto Mauro Cennerazzo (Associazione Cuori Blu)
Perché è nata questa iniziativa?
CarCarIn è nato dall’idea personale di Mauro Cennerazzo, che ha immaginato un progetto capace di trasformare il Carnevale in un’occasione di inclusione reale. Da un’intuizione iniziale, il lavoro è diventato corale, abbracciato da amici, collaboratori e associazioni del territorio che hanno creduto nel valore di un Carnevale accessibile a tutti. La creazione del carro e delle allegorie ha coinvolto persone di ogni età e abilità, dimostrando che l’arte e la festa possono essere strumenti di unione. L’iniziativa ha preso forma grazie a una rete di solidarietà e volontariato, dove ogni contributo, piccolo oppure grande, ha reso possibile la realizzazione di un sogno condiviso.
Che cosa si prova e quali emozioni suscita?
CarCarIn è una festa di colori, suoni ed emozioni. Vedere persone che normalmente non avrebbero l’opportunità di partecipare attivamente a un evento del genere e invece diventano protagoniste è commovente. Ogni pennello, matita e allegoria racconta una storia, un pezzo di vita di chi ha contribuito a costruire il carro. C’è orgoglio, felicità, senso di appartenenza. La magia del Carnevale è che, per qualche ora, le differenze scompaiono e lasciano spazio alla bellezza della condivisione. Questo progetto dimostra che l’inclusione non è un gesto simbolico, ma un’esperienza concreta che cambia le persone, dentro e fuori.
Come si preparano i ragazzi?
Il percorso inizia nelle scuole, nei laboratori, nei centri di aggregazione. Adulti, bambine, bambini e giovani si mettono in gioco per dare forma al carro allegorico, ciascuno con il proprio talento e le proprie possibilità. Anche chi ha difficoltà motorie trova soluzioni per esprimersi: i ragazzi tetraplegici dipingono con rulli adattati, mentre chi ha difficoltà a disegnare può contribuire con idee, assemblaggi oppure altre attività creative. Il progetto si sviluppa in mesi di lavoro condiviso, dove si impara non solo a creare, ma anche a collaborare, a valorizzare le capacità di ciascuno. Questo percorso è anche un modo per rafforzare l’autostima, facendo capire che tutti possono lasciare il proprio segno.
Come vivono questo momento le persone cieche e con altre disabilità?
Abbiamo prestato particolare attenzione a rendere il Carnevale un’esperienza inclusiva anche per chi non può vedere. Le persone cieche vengono guidate da audiodescrizioni dettagliate che raccontano le allegorie e il significato del carro, mentre hanno la possibilità di esplorarlo con il tatto, percependo forme e materiali. Per i sordi, invece, è stato predisposto un monitor con una narrazione LIS che racconta la storia di Ettore e del carro. Abbiamo pensato anche a chi ha una sensibilità uditiva elevata: il volume della musica è regolato con attenzione per evitare sovrastimolazioni, e ci sono spazi più tranquilli per chi ne ha bisogno. Inclusione significa accogliere tutti, adattando l’esperienza per renderla vivibile a ciascuno.
L’elemento umano: che cosa rende speciale CarCarIn?
Il cuore del progetto è il lavoro corale. Non è solo un carro allegorico, ma il risultato di mesi di impegno, idee e collaborazione tra persone di ogni età e condizione. L’iniziativa personale di Mauro Cennerazzo è diventata collettiva, coinvolgendo scuole, associazioni, volontari e cittadini comuni che hanno voluto dare il proprio contributo. Il valore umano è visibile in ogni pennello dipinto dai bambini, nei sorrisi degli anziani che hanno trasmesso le loro conoscenze, nell’impegno di chi ha donato tempo e risorse senza cercare visibilità. Anche il supporto economico è stato possibile grazie a persone e filantropi che hanno voluto restare anonimi, dimostrando che la solidarietà non ha bisogno di riflettori. CarCarIn è più di un carro: è la prova che, quando una comunità si unisce, può creare qualcosa di straordinario.
Per tutte le informazioni su come partecipare alla sfilata di Santhià, rivolgersi a:
Associazione Cuori Blu APS
Piazza San Francesco, 4 – 10059 Susa
E-Mail: associazione@pec.cuoribluautismo.it / associazione@cuoribluautismo.it
Sito Web: www.cuoribluautismo.it
Mauro – Volontario Cuori Blu (Tel. 328-7346836)
E-Mail: carnevaleinclusivo@cuoribluautismo.it
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