Mutui, in arrivo un piccolo sollievo per le famiglie (taglio tassi BCE)

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse dello 0,25%, una decisione attesa che segna il quinto intervento in questa direzione. Questa misura mira a favorire la ripresa economica e a contrastare il rallentamento dell’inflazione, con effetti diretti sulle famiglie italiane che hanno contratto un mutuo a tasso variabile. Infatti, chi ha in corso un finanziamento indicizzato vedrà ridursi l’importo delle rate mensili, con un risparmio che, secondo le stime del Codacons, oscilla tra 13 e 30 euro al mese a seconda delle condizioni del mutuo.

La riduzione del costo del denaro incide in modo particolare sui finanziamenti a tasso variabile, quelli il cui interesse è legato all’Euribor, l’indice di riferimento per molti mutui ipotecari in Italia. Quando la BCE abbassa i tassi d’interesse, l’Euribor tende a scendere, determinando una riduzione dell’importo della rata per i mutui che prevedono un tasso indicizzato.

Come il taglio dei tassi della BCE incide sui mutui variabili

I mutui a tasso variabile sono legati all’andamento dell’Euribor, un tasso interbancario che risponde direttamente alle politiche monetarie della BCE. Questo significa che quando la Banca Centrale Europea abbassa il costo del denaro, anche l’Euribor tende a diminuire, comportando una riduzione degli interessi applicati ai mutui variabili.

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Di conseguenza, per chi ha contratto un mutuo indicizzato, la rata mensile si riduce, generando un risparmio immediato sulle spese familiari. L’entità di questo risparmio dipende da diversi fattori, tra cui l’importo iniziale del finanziamento e la sua durata. In generale, maggiore è la durata residua del mutuo, più evidente sarà l’impatto del taglio dei tassi.

Leggi anche: Mutui: come funziona e come accedere alla rinegoziazione

Quanto si risparmia sulla rata del mutuo?

Secondo le analisi del Codacons, il taglio dei tassi dello 0,25% si tradurrà in un alleggerimento delle rate per le famiglie italiane che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Nel dettaglio:

  • Mutuo a 20 anni per un importo tra 100.000 e 200.000 euro: risparmio tra 13 e 27 euro al mese, pari a un risparmio annuo compreso tra 156 e 324 euro;
  • Mutuo a 30 anni: il risparmio mensile varierà tra 15 e 30 euro, equivalente a un risparmio annuo tra 180 e 360 euro;
  • Mutuo da 125.000 euro a 25 anni: il risparmio sarà di circa 17 euro al mese, ovvero 204 euro annui.

Questa riduzione dell’onere mensile può rappresentare un sollievo per molte famiglie italiane, specialmente per quelle che hanno visto aumentare significativamente le proprie rate negli ultimi due anni a causa della stretta monetaria imposta dalla BCE per contrastare l’inflazione.

Tassi in calo dopo un anno di rialzi

Oltre al risparmio immediato sulla rata del mutuo, il Codacons sottolinea come i tassi effettivi praticati ai cittadini siano calati dell’1,21% nell’ultimo anno. Secondo i dati di Bankitalia, i tassi d’interesse sui mutui sono passati dal 4,92% di novembre 2023 al 3,71% di novembre 2024, grazie ai precedenti interventi della BCE.

Il periodo tra il 2022 e il 2023 è stato caratterizzato da un forte rialzo dei tassi d’interesse, che ha avuto un impatto significativo sulle famiglie italiane con mutui a tasso variabile. In poco più di un anno, la rata media di un mutuo di 150.000 euro a 30 anni era aumentata di oltre 250 euro. Con la nuova politica della BCE, la tendenza si sta invertendo, permettendo ai mutuatari di beneficiare di una riduzione del costo del denaro.

Prospettive future: la BCE continuerà a tagliare i tassi?

Il taglio dei tassi appena annunciato potrebbe non essere l’ultimo. L’andamento dell’economia europea e l’evoluzione dell’inflazione saranno fattori determinanti nelle future decisioni della BCE. Se l’inflazione continuerà a rallentare e la crescita economica resterà debole, è possibile che la Banca Centrale Europea opti per ulteriori riduzioni nei prossimi mesi.

Tuttavia, la BCE deve bilanciare la necessità di sostenere l’economia con il rischio di un’inflazione persistente. Se l’inflazione dovesse tornare a salire, potrebbero essere necessari nuovi interventi restrittivi per evitare un surriscaldamento dei prezzi.

Conclusioni: un sollievo per le famiglie italiane

Il taglio dei tassi deciso dalla BCE è una buona notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile, poiché comporta un abbassamento delle rate e una minore spesa mensile. Per molte famiglie, questo alleggerimento rappresenta un piccolo ma significativo aiuto nel contesto economico attuale, caratterizzato da prezzi ancora elevati e un mercato del credito meno accessibile rispetto al passato.

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“Il quinto taglio dei tassi alleggerirà la spesa degli italiani per i finanziamenti” – ha dichiarato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Tuttavia, per chi deve ancora accendere un mutuo, le condizioni restano meno favorevoli rispetto al periodo pre-2022, quando i tassi erano vicini allo zero.

Con la progressiva riduzione del costo del denaro, il mercato immobiliare e i consumatori potrebbero beneficiare di condizioni di finanziamento più favorevoli. Tuttavia, resta da vedere se la BCE proseguirà su questa strada nei prossimi mesi o se l’andamento dell’inflazione potrebbe frenare nuovi tagli ai tassi.

Nel frattempo, chi ha un mutuo variabile può già iniziare a vedere un po’ di sollievo in bolletta, grazie a una riduzione della rata che potrebbe diventare ancora più consistente nei prossimi mesi se il trend dei tassi al ribasso continuerà.



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