Un farmacista rapito a Orune, un giovane di Ossi scomparso nel nulla e un detenuto del carcere di San Sebastiano impiccato in una cella. Se non fosse una storia drammaticamente reale, potrebbe essere una serie noir perfetta per Netflix o un romanzo campione di vendite in libreria.
Ma la vicenda che lega i destini di Paoletto Ruiu, Giuseppe Sechi e Marco Erittu non è un’invenzione letteraria, né la trovata di un regista di grido. È uno dei casi più inquietanti che abbiano tenuto banco negli ultimi trent’anni in Sardegna, una storia di violenza cieca, codici del silenzio, complicità e reticenze a vari livelli che hanno impedito, nonostante le indagini rilanciate a più riprese, di ricostruire fatti e responsabili di una terribile scia di sangue.
PAOLETTO RUIU, IL FARMACISTA DI ORUNE
Paoletto Ruiu aveva 42 anni ed era il titolare della farmacia di Orune quando il 22 ottobre del 1993 venne rapito da un commando armato a pochi chilometri dal paese, in località Nunnale, mentre viaggiava a bordo della sua Fiat Tipo mentre si recava a Nuoro per trascorrere la serata. Da allora, di Ruiu non si ebbero più notizie.
Nell’inverno del 1994 una garza sporca del sangue del farmacista venne trovata nel corso di una battuta dei carabinieri sul Monte Corrasi, presso Oliena, nelle vicinanze di una grotta già usata in passato come prigione dell’Anonima sequestri. Fu l’ultima traccia concreta del sequestrato mai tornato a casa.
GIUSEPPE SECHI, SCOMPARSO NELLA NOTTE DI SORSO
Giuseppe Sechi aveva 20 anni e viveva a Ossi. Il 22 marzo 1994 scomparve da Sorso dopo aver salutato la fidanzata dicendo di dover prendere il treno per Sassari. Il giorno dopo la sua scomparsa, un lembo del suo orecchio venne inviato ai familiari di Paoletto Ruiu come prova di vita del farmacista di Orune. Un maldestro tentativo di spingere la famiglia Ruiu a pagare un riscatto di un miliardo di lire. Dalle indagini, però, emerse come quel macabro brandello fosse riconducibile al giovane di Ossi.
In seguito, gli inquirenti ricostruirono che Sechi era avventore di alcuni locali, come lo “Skipper” di Sassari e il “Cordobes” di Porto Torres, frequentati anche da alcuni esponenti della malavita nuorese che avrebbero avuto un ruolo importante nel sequestro Ruiu. Secondo le ipotesi, dunque, Sechi potrebbe essere stato ucciso proprio perché aveva saputo qualcosa in merito al rapimento di Orune.
MARCO ERITTU, IMPICCATO A SAN SEBASTIANO
Il 18 novembre 2007 Marco Erittu, 40 anni, detenuto nel carcere di San Sebastiano a Sassari, venne trovato impiccato nella sua cella. L’uomo aveva più volte raccontato di essere a conoscenza dei dettagli della tragica fine fatta da Giuseppe Sechi e di alcuni elementi relativi ai legami fra la malavita sassarese e quella barbaricina.
A distanza di anni, il caso di quello che inizialmente era stato archiviato come suicidio venne riaperto grazie alla confessione di un altro detenuto, Giuseppe Bigella, che ammise di aver ucciso Erittu indicando come mandanti altre persone allora detenute nello stesso carcere. A ordire il delitto, secondo Bigella, era stato Pino Vandi, esponente della criminalità turritana accusato da Erittu di essere coinvolto nel sequestro Ruiu e nell’omicidio e seppellimento di Sechi.
La Corte d’Assise d’Appello di Sassari, nel 2019, ha condannato all’ergastolo Pino Vandi e Nicolino Pinna, già detenuti, e l’agente di polizia penitenziaria Mario Sanna.
VERITÀ NASCOSTE
La sentenza sul caso Erittu, però, non pone la parola fine sul teribile intreccio di drammi che presenta ancora numerosi punti oscuri. Nonostante le ricerche condotte nel corso degli anni, infatti, i resti di Paoletto Ruiu e Giuseppe Sechi non sono mai stati ritrovati.
Nel 2013, le autorità hanno effettuato nuove ricerche in un’area vicino alla spiaggia di Cala Cartoe, nel territorio di Dorgali, nella speranza di trovare tracce del farmacista scomparso, ma senza successo. Nel 2018, a 25 anni dalla scomparsa, la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari ha riaperto l’inchiesta sulla scomparsa di Ruiu e Sechi, interrogando alcune persone che all’epoca dei fatti, pur conoscendo alcuni particolari sul legame tra i due fatti di cronaca, non avevano fornito elementi utili agli investigatori.
Nonostante gli sforzi investigativi, il destino di Paoletto Ruiu rimane tuttora avvolto nel mistero.
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