ASSOVINI SICILIA HA ANNUNCIATO IL PROGETTO InnoNDA, STRATEGIE ENOLOGICHE PER LA PRODUZIONE SOSTENIBILE E INNOVATIVA DEL VINO NERO D’AVOLA

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A Palermo, presso la sede dell’associazione viticoltori Assovini Sicilia, giorno 21 gennaio, è stato svelato il progetto InnoNDA. Proprio Assovini Sicilia e l’Università degli Studi di Milano hanno reso nota la partenza di una ricerca pionieristica nella produzione del vino, che ha le seguenti finalità: diversificare la produzione enologica, valutare la diversità del vitigno Nero d’Avola e ridurre il contenuto di alcol mantenendo la qualità sensoriale dei prodotti.

Al progetto InnoNDA, prenderanno parte Assovini Sicilia, capofila del progetto, l’Università degli Studi di Milano, i laboratori ISVEA, le aziende vitivinicole Dimore di Giurfo (CT), Feudi del Pisciotto (CL), Tenute Lombardo (CL), Tenuta Rapitalà (PA), tecnici e professionisti di settore, tra cui l’Innovation Broker Dott. Enologo Leonardo La Corte.

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InnoNDA definisce un importante step verso il futuro nello studio delle peculiarità dei vini. Il progetto, frutto della sinergia tra l’Università degli Studi di Milano e Assovini Sicilia, ha per scopo l’indagine delle tecniche agronomiche ed enologiche che consentono di ottenere vini con una gradazione alcolica più bassa, conservando, allo stesso tempo, l’intensità aromatica e il gusto distintivo che contraddistingue la varietà Nero d’Avola, il più noto tra i vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa. Inoltre, il progetto InnoNDA comprende attività indirizzate sia alla diversificazione della produzione attraverso l’utilizzo di anfore di terracotta che alla valutazione delle differenze del vitigno Nero d’Avola nel territorio siculo. La ricerca, principiata nell’aprile 2024, si fonda su un approccio scientifico che si avvale dell’impiego di tecnologie e strategie fermentative non applicate in passato per la vinificazione dell’uva Nero d’Avola.

Uno degli obiettivi del progetto, ossia la differenziazione della produzione, è di fondamentale importanza per rispondere compiutamente alle esigenze degli stakeholder e dei consumatori. Nonostante la vinificazione in anfora sia un approccio antico, l’evoluzione del vino Nero d’Avola prodotto e affinato attraverso questi contenitori non è stata, in passato, analizzata. Inoltre, come sappiamo, il terroir e l’età del vigneto possono assumere un peso rilevante sulle caratteristiche dell’uva e quindi del vino. I vigneti più vecchi potrebbero dimostrarsi maggiormente resilienti agli stress climatici ed è necessario che questo aspetto sia indagato con grande attenzione anche in Sicilia. InnoNDA inaugura un cammino enoico in cui la qualità del vino è strettamente connessa con la complessità e l’espressione del terroir, ed anche con la nobilitazione delle caratteristiche varietali.

Un altro tema di grande attualità, incluso nel progetto, è quello della riduzione dell’alcol. La diminuzione del tenore alcolico dei vini – il cui grado è influenzato da vari elementi, tra cui il clima – è un obiettivo invocato da un numero sempre maggiore di consumatori. Al contempo, le caratteristiche sensoriali devono essere quelle ricercate dai destinatati della produzione vinicola. Il progetto InnoNDA concorre a soddisfare queste esigenze, consentendo di apprezzare pienamente la piacevolezza del nettare di Bacco.

InnoNDA, come su accennato, si deve alla lungimirante sinergia tra l’Università degli Studi di Milano e Assovini Sicilia. Una sinergia che costituisce un modello di cooperazione tra il mondo accademico e il settore privato, accordando ricerca e innovazione in un settore fondamentale dell’economia italiana. Questo progetto è imperniato sull’impegno di ricercatori, viticoltori e professionisti, che mettono in condivisione il loro sapere per ottenere un obiettivo comune: accettare le sfide moderne esaltando la qualità e l’autenticità.

Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, ha dichiarato “I cambiamenti climatici e le legittime attese dei consumatori e delle autorità, stimolano le aziende di Assovini Sicilia ad approfondire le tecniche agronomiche e di produzione vinicola, in particolare del Nero d’Avola, il vitigno a bacca rossa più diffuso dell’isola. Questo studio innovativo compiuto in partnership con l’Università di Milano, e sostenuto grazie all’indispensabile aiuto dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, permette di comprendere il mondo, migliorare la qualità della vita, la sostenibilità produttiva e affrontare le sfide globali. Investire nella scienza significa credere nelle soluzioni che ancora non conosciamo, promuovendo una società più preparata per le generazioni a venire. Ringraziamo per il sostegno anche IRVO, Isvea e le nostre quattro aziende, Tenuta Rapitalà, Dimore di Giuro, Feudi Del Pisciotto e Tenute Lombardo”.

La Prof. Daniela Fracassetti, dell’Università di Milano e responsabile scientifico del progetto, ha affermato: “Il progetto InnoNDA intende apportare innovazione mediante approcci e strategie di vinificazione non applicate in precedenza per il Nero d’Avola, fornendo evidenze scientifiche atte a supportare i produttori per la crescita più consapevole del settore vitivinicolo”.

L’enologo Leonardo La Corte ha, infine, sostenuto: “Il laboratorio ISVEA, coinvolto in numerosi progetti nazionali e internazionali come laboratorio accreditato – afferma– ha sposato con grande interesse un progetto sulla riduzione del grado alcolico e sulla diversificazione della produzione per dare una nuova identità ad un vitigno simbolo del Made in Sicily in tutto il mondo”.

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di Gianmaria Tesei



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