La Sicilia dice no ai cellulari in mano ai bambini, approvata all’Ars la legge M5S

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Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli giĆ  durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.

Gilistro: ā€œBene, rischiamo la catastrofe. Ora la palla passa a Romaā€

La Sicilia dice no ai cellulari in mano ai bambini. ƈ stata approvata dallā€™Ars la legge voto targata M5S che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente lā€™utilizzo nella seconda e terza infanzia e in etĆ  adolescenziale. Il disco verde ĆØ scattato ieri a sala dā€™Ercole, dove ĆØ stato approvato in maniera bipartisan e unanime lā€™intero articolato (manca solo il voto finale).

Carlo Gilistro

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Lo stop comunque non sarƠ immediato, perchƩ la legge che porta la firma del deputato-pediatra Cinque Stelle Carlo Gilistro dovrƠ sbarcare a Roma e avere il via libera del Parlamento nazionale prima che diventi operativa.

ā€œPurtroppo ā€“ dice Gilistro ā€“ una regione non puĆ² normare autonomamente in una materia del genere, per cui ora occorre il via libera da Roma. Il sƬ dellā€™Ars ĆØ comunque un segnale fortissimo, che arriva dal Parlamento della regione piĆ¹ grande dā€™Italia. E non puĆ² non essere tenuto nella dovuta considerazione, visto che Roma sta muovendosi in questa direzione, considerando che il ministro Valditara, giustamente, ha annunciato il divieto degli smartphone a scuolaā€.

ā€œOrmai ā€“ continua Gilistro ā€“ dovunque si sta prendendo coscienza che le apparecchiature digitali sono fondamentali, ma vanno usate con enorme cautela, specie da parte dei piĆ¹ piccoli. I danni possono essere irreparabili e i genitori devono saperlo: gli smartphone che a cuor leggero consegnano ai propri bambini per tenerli buoni non sono innocui giocattoli, tuttā€™altro. Si rischia veramente la catastrofeā€.

La legge prevede il divieto dellā€™utilizzo ā€œdei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogameā€ nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche ĆØ previsto anche per gli alunni allā€™interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.

La legge prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dellā€™Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori, ā€œfinalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dallā€™uso smodato o distorto delle apparecchiature digitaliā€. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.

ā€œSiamo consapevoli ā€“ dice Gilistro ā€“ che un divieto del genere ĆØ difficile da far rispettare e quindi da sanzionare: ma la legge vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter e, per tenerli buoni, affidano ai propri figli, anche in tenerissima etĆ , uno smartphone o un tablet, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisicaā€.

Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli giĆ  durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.

ā€œSe i genitori ā€“ afferma Gilistro ā€“ fossero informati dei pericoli cui espongono i propri bambini, si guarderebbero bene dal consegnargli queste apparecchiature, che, ĆØ bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime e non vanno demonizzate se usate bene e alla giusta etĆ , ma che, se lasciate in mano a bambini piccoli e per giunta molto a lungo, possono essere un attentato alla loro salute, provocando loro addirittura disturbi permanentiā€.

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I pericolosi e potenziali contraccolpi dellā€™uso smodato delle apparecchiature digitali in tenera etĆ  sono tantissimi. ā€œAnsia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti ā€“ dice Gilistro ā€“ sono tra i piĆ¹ comuni, ma anche disturbi del sonno, alterazioni dellā€™umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Da non dimenticare tra le possibili devastanti conseguenze anche il cyberbullismo che in soggetti fragili puĆ² provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi. Quasi sempre i bambini accusano sintomi aspecifici, innescando una serie di esami inutili e dannose radiografie alla ricerca di inesistenti patologie, cosa che non fa altro che provocare ulteriori danni ai bambini ed evitabili spese alla sanitĆ , contribuendo giocoforza a gonfiare le liste dā€™attesaā€.

Sulla necessitĆ  di normare lā€™uso degli apparecchi elettronici in etĆ  precoce si ĆØ espressa recentemente la SocietĆ  Italiana di Pediatria, emanando le linee guida recepite dal ddl Gilistro.

Dopo il sƬ finale dellā€™Ars, la palla passerĆ  a Roma, al Parlamento nazionale.

ā€œFaremo di tutto ā€“ dice Gilistro ā€“ affinchĆ© la legge non finisca in un binario morto e i presupposti ci sono tutti. Il consenso alla legge qui ĆØ stato bipartisan e tutti cercheremo di sensibilizzare i colleghi romani alla sua approvazione. Intanto ringrazio tutti i colleghi parlamentari di ogni colore politico per la sensibilitĆ  dimostrata verso un fenomeno che nessuno puĆ² ormai ignorareā€.

Graziella Mignacca








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