Per i pm vi fu corruzione tra privati nei rapporti con l’imprenditore dei parcheggi Gherardo Zaccagni. Verso la richiesta di processo anche per Federico Poffe (manager Verona Fiere). Nell’avviso di conclusione indagini anche l’omicidio Bellocco e il tentato omicidio Anghinelli
La Procura di Milano intende chiedere di processare un consigliere comunale e regionale in carica per l’ipotesi di «corruzione tra privati» nelle vicende dello stadio Meazza di San Siro: ad anticiparlo é – preludio appunto alla richiesta di rinvio a giudizio se entro 20 giorni a far cambiare idea ai pm non ci saranno nuove controdeduzioni difensive – l’«avviso di conclusione delle indagini e deposito degli atti» notificato a 11 persone e 8 società tra cui, appunto, al consigliere comunale e regionale Manfredi Palmieri e all’imprenditore dei parcheggi Gherardo Zaccagni.
Il quadro di Liu Bolin
Secondo la contestazione formulata dai pm Sara Ombra e Paolo Storari, per ottenere con la propria società «Kiss & Fly» in un consorzio l’affidamento della gestione dei parcheggi intorno allo stadio San Siro nelle sere dei concerti della stagione 2024, Zaccagni fece avere a Palmeri Manfredi, «quale membro del consiglio direttivo della “M-I Stadio srl”, società concessionaria per la gestione e l’uso dello stadio Meazza» e compartecipata alla pari da Inter e Milan con un fatturato di 27 milioni di euro nel 2023, un quadro del valore di 10.000 euro, «Duomo, Milano», realizzato in sei esemplari di 90 cm. X 68 cm. dall’artista cinese Liu Bolin.
La difesa
Manfredi, presidente del Consiglio comunale di Milano dal 2006 al 2011, e in passato anche presidente della Commissione di inchiesta su Expo 2015, é consigliere regionale lombardo eletto nel 2023 come capolista della lista della candidata presidente Letizia Moratti, e consigliere comunale a Milano eletto nel 2021 nella lista di centrodestra del candidato sindaco Luca Bernardo. Nel settembre scorso, all’emergere dell’indagine, Palmeri aveva rivendicato la propria correttezza: «Non ho mai fatto favori a nessuno in cambio di denaro o regalie. Peraltro nel lavoro allo stadio non ho alcun potere gestionale e decisionale per favorire chicchessia. In tanti anni di specchiata attività professionale e anche pubblica, questa ipotesi mi amareggia ed è destituita di qualsiasi fondamento». Zaccagni, interrogato sulle sue intercettazioni all’origine delle accuse, ha spiegato di non aver mai dato soldi a Palmeri ma ha affermato di avergli «corrisposto un servizio di volantinaggio attraverso i miei dipendenti in occasione della campagna elettorale regionale del 2023», e ha confermato di aver regalato il quadro da 10.000 euro al politico per investire su un «uomo di relazioni» che «facesse una sorta di endorsement nei miei confronti nei settori di sua competenza che potevano interessarmi».
Verona Fiere e l’hotel
Non è l’unico caso di «corruzione tra privati» che la Procura ritiene di avere individuato, perché c’é anche la contestazione mossa a Federico Poffe, responsabile dell’ufficio logistica e servizi di «Verona fiere spa»: qui, sempre per avere l’appalto per la gestione dei parcheggi, Zaccagni gli avrebbe offerto due biglietti della partita Milan-Juventus del 22 ottobre 2023 e la promessa di un soggiorno in un hotel austriaco molto particolare, il Casino Babylon a Klagenfurt (Poffe a Zaccagni: «Sai che se…va tutto in porto, andiamo in Austria…sei settimane paghi tutto tu»). Soggiorno che poi rimase sulla carta perché la gara d’appalto non andò a Zaccagni.
Beretta e l’omicidio Bellocco
L’avviso di conclusione delle indagini riguarda anche l’ex capo degli ultrá dell’Inter ora divenuto collaboratore di giustizia, Andrea Beretta, per l’assassino del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco compiuto da Beretta a coltellate durante una lite in auto il 4 settembre 2024 a Cernusco sul Naviglio. Beretta, insieme a Christian Ferrario, risponde anche della detenzione di un arsenale di armi, tra cui cinque fucili, una pistola mitragliatrice, tre bombe a mano; e il duo é incriminato anche per «intestazione fittizia di beni» in relazione a 40.000 euro che Ferrario, come prestanome di Bellocco e Beretta, nell’estate 2023 avrebbe ricevuto da un imprenditore non per la ragione teoricamente indicata, «restituzione cucina», ma in realtà come soldi per avere protezione in un proprio investimento immobiliare in Sardegna oggetto di atti vandalici.
Lucci e le aggressioni
Sull’altro versante milanista, Luca Lucci e Daniele Cataldo sono accusati del tentato omicidio di Enzo Anghinelli il 12 aprile 2019, mentre condividono con un’altra dozzina di coindagati l’imputazione di associazione a delinquere finalizzata tra l’altro a quattordici aggressioni di tifosi di altre squadre (anche stranieri come quelli di Dinamo Zagabria e Paris Saint Germain) e di steward dello stadio. Verso il processo anche due bancari per favoreggiamento di Zaccagni, avvisato in tempo reale di richieste avanzate alla banca dalla Procura; e un ispettore di polizia per accessi abusivi al sistema delle targhe automobilistiche sempre nell’interesse di Zaccagni.
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