Le proposte della politica contro le “eco-follie” e per un futuro realmente sostenibile

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Durante il convegno al Senato su iniziativa del senatore Guido Castelli, in collaborazione con l’ufficio studi di Fratelli d’Italia, si è cercato di tracciare uno scenario per migliorare la sostenibilità delle imprese italiane e di tutto il sistema Paese

Nel pomeriggio di oggi, nella sala Koch di Palazzo Madama, si è tenuto il convegno “Ambiente energia – Contro le eco-follie per un futuro realmente sostenibile”, su iniziativa del senatore Guido Castelli, in collaborazione con l’ufficio studi di Fratelli d’Italia.

All’evento, moderato dal condirettore di Libero Pietro Senaldi, hanno partecipato il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti, il commissario per la Ricostruzione delle Regioni Abruzzo, Lazio Marche e Umbria, Guido Castelli, il responsabile Ambiente e Energia di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, il deputato di Fdi Riccardo Zucconi, il presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Mauro Rotelli e il Capodipartimento Unità di missione per il PNRR del MASE, Fabrizio Penna,

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CASTELLI: CRISI CLIMA LEGATA A CRISI DEMOGRAFICA, SUOLO ABBANDONATO È PIÙ FRAGILE

“Tra la crisi demografica e la crisi climatica c’è un rapporto molto, perché il suolo abbandonato diventa più fragile, e quando gli eventi climatici estremi si abbattono sul terreno, gli effetti sono ancora più perniciosi, perché il terreno è sgretolato e non è più presidiato. Manca quell’ecoregolatore naturale che è l’uomo, che custodisce i torrenti, fiumi e i terreni”. Così il commissario per la Ricostruzione delle Regioni Abruzzo, Lazio Marche e Umbria, Guido Castelli.

“Negli Anni 50 – ha aggiunto Castelli – avevamo il 70% di attività agricole e zootecniche e il 25% di superfici boscate. Oggi queste percentuali si sono invertite ed è un problema, perché l’abbandono di suolo crea vulnerabilità. Quando abbiamo dovuto pensare a come elaborare la strategia (per le regioni del centro Italia colpite dal sisma, ndr), abbiamo capito che probabilmente dovevamo anticipare gli eventi e proporre una soluzione che presto o tardi riguarderanno tutte le aree, dall’Appennino romagnolo-emiliano fino alla Sila”.

FOTI: DECARBONIZZAZIONE NON DEVE SIGNIFICARE DEINDUSTRIALIZZAZIONE

“Il Green Deal – ha dichiarato il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti – non deve essere un’ideologia perché, se diventa un’ideologia, come è stata fino ad oggi, evidentemente ci porta fuori strada. Vorrei citare un dato di partenza che mi sembra fondamentale, cioè quanto vi è stato in termini di minori o maggiori emissioni di CO2 negli ultimi 3 anni. Se partiamo da questo dato ci rendiamo conto di come l’Europa si attiva bene e molti altri non sono affatto interessati a ridurre le emissioni”.

“Lo dico – ha aggiunto Foti – perché l’Europa ha diminuito del 30% le sue emissioni, gli Stati Uniti del 24%, il Giappone del 21%. Vi sono però anche degli Stati che hanno aumentato le emissioni: la Russia del 23%, l’India del 197% e la Cina del 262%. Cito questi dati per rendere noto a tutti come diventa difficile competere per il sistema delle imprese con delle discrasie di questo tipo o delle politiche diametralmente opposte. Aggiungo che, nei 6 Paesi che ho citato, le emissioni dell’Europa pesano il 6%, e in tutto il mondo le emissioni in questi tre anni sono aumentate del 52%. E allora, quando parliamo di decarbonizzazione, dobbiamo stare attenti a non commettere l’errore che si scrive ‘decarbonizzazione’ e si legge ‘deindustrializzazione’ perché, se questo è il passaggio, l’Europa si candida ad essere un giardinetto per anziani e non più un continente protagonista dell’economia mondiale”.

ZUCCONI (FDI): SULLE EMISSIONI DI CO2 L’EUROPA DOVREBBE AGIRE

“È possibile che un’Europa che tutta assieme emette il 6,5% di emissioni possa, con delle misure strutturali che colpiscono la propria economia, risolvere il problema delle emissioni? No, non c’è una logica, è una politica schizoide quella che abbiamo fatto in Europa, è una politica ideologizzata e dannosa che serviva solto a soddisfare l’elettorato di qualche Paese europeo e che poi ha impresso una linea generale a tutti gli altri”. Lo ha dichiarato il deputato di Fdi Riccardo Zucconi, intervenendo al convegno “Ambiente ed energia: contro le eco-follie per un futuro realmente sostenibile” che si è svolto oggi al Senato.

“Grazie a Fratelli d’Italia – ha aggiunto Zucconi – sono state messe in sicurezza le nostre centrali geotermiche, dando la possibilità non solo di metterle all’asta, ma anche di riassegnarle agli attuali gestori, a patto che vengano fatti degli investimenti. Evidentemente, sulle emissioni di carbonio dobbiamo lavorare diversamente, ed è lì che l’Europa dovrebbe palesarsi in qualche modo. Una tonnellata di carbone in Cina costa 8 dollari a tonnellata, in Europa costa 100… come fanno le nostre imprese che producono emissioni ad essere competitive con quelle cinesi? Sicuramente bisognerà fare un discorso generale”.

ROTELLI (FDI): L’AMBIENTALISMO DI MANIERA PER NOI È INCOMPRENSIBILE

“C’è questo ambientalismo di maniera che per noi è incomprensibile: sulle rinnovabili l’Italia ad oggi ha consumato 18.000 ettari di terreno agricolo. Non è una cosa così leggera da approcciare. Per questo per noi è fondamentale avere un mix energetico con idroelettrico, nucleare di nuova e vecchia generazione, fusione, eolico… perché 18.000 ettari di terreno sono veramente qualcosa che non è più praticabile”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Mauro Rotelli.



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