Fenomeno stabile, ma con un aumento significativo di denunce tra gli uomini. Può essere riassunto così l’ultimo report del Punto di Ascolto, il centro accreditato dai Comuni di Pordenone e Porcia che offre pieno supporto per contrastare le molestie morali e psicofisiche sul luogo di lavoro.
In provincia il fenomeno delle vessazioni in ambito lavorativo è stabile rispetto allo scorso anno. A pagare il prezzo più alto le donne. Eppure, secondo quanto emerge dai dati del Punto di Ascolto Antimobbing di Pordenone, si è vista una crescita degli uomini che si rivolgono allo sportello chiedendo aiuto.
Il centro, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e gestito dalla USR Cisl Fvg per il territorio di Pordenone, serve proprio a questo: “Il nostro obbiettivo – spiega la coordinatrice del Punto di Ascolto, Dott.ssa Chiara Tomasella – è quello di intercettare i lavoratori e le lavoratrici che si trovano a vivere situazioni di difficoltà, disagio e vessazione in ambito lavorativo e fornire loro supporto, aiuto e strategie concrete di uscita rispetto alla problematica segnalata. Il mobbing, ma in generale tutto ciò che concerne il disagio in ambito lavorativo, è una piaga che affligge il mercato del lavoro in Italia che va estirpata”. “Con il Punto di Ascolto – continua Tomasella – tocchiamo con mano questo fenomeno che è nostro dovere combattere.”
I numeri
Sono 111 le richieste di supporto nel 2024. Un dato, in linea con l’anno precedente, che riflette una consapevolezza tra i lavoratori riguardo al fenomeno del mobbing e alla disponibilità di risorse dedicate a fronteggiarlo. Le denunce sono in crescita soprattutto nel settore privato (79% contro 66% nel 2023). Il mobbing, fanno sapere dal Punto di ascolto, va a colpire chi ha contratti a tempo indeterminato (92% dei casi) e le donne (58%) con un crescente numero di uomini che chiedono aiuto (dal 31% 2023, al 42% 2024).
Le fasce più colpite sono quelle d’età matura (44%) oltre a quella legata alla creazione della famiglia e alla maternità (29%). Non sono mancati, purtroppo, casi che colpiscono i lavoratori vulnerabili, sui quali ricadono le necessità di cura dei soggetti fragili, siano essi anziani, minori o soggetti con patologie o disabilità. “Occorre – sottolinea la coordinatrice del Punto di Ascolto Antimobbing – proteggere il diritto al lavoro sostenendo politiche che promuovano un ambiente di lavoro che sia davvero sano, equo, e rispettoso, per farlo dobbiamo facilitare una concreta emersione dei tanti lavoratori e lavoratrici che si sono ritrovati in situazione di difficoltà”.
Per il coordinatore Ast Cisl di Pordenone, Denis Giovanni Dalla Libera “questa analisi evidenzia una situazione che spesso costringe lavoratrici e lavoratori più fragili nel mercato del lavoro ad accettare condizioni di lavoro umilianti e inique, che minano la loro integrità psicofisica e dignità individuale. Considerando che negli anni sono state introdotte nuove leggi a tutela di queste lavoratrici e lavoratori è essenziale che si promuovano strumenti efficaci e che si rafforzino i controlli sul territorio per contrastare questa piaga e favorire un ambiente lavorativo improntato all’equità e alla tutela della persona. I Punti di Ascolto Antimobbing svolgono un ruolo fondamentale in questo senso, offrendo non soltanto ascolto ma orientamento mirato e prevenzione e attuando delle campagne di informazione che hanno lo scopo di far conoscere gli strumenti con cui questi lavoratori possono essere tutelati.”
Info utili
I punti di ascolto – spiega l’avvocata Teresa Dennetta, legale del Punto di Ascolto Antimobbing di Pordenone – offrono una rete di supporto psicologico, legale e informativo in modo da rafforzare la consapevolezza sui diritti dei lavoratori.
“Nell’annualità 2024 le maggiori criticità sono state rappresentate dalle violazioni di diritti, organizzazioni del lavoro problematica oltre che discriminazioni, è fondamentale quindi una presa di coscienza della situazione di vessazione vissuta al fine di poter attivare le adeguate tutele”.
Il Punto di Ascolto è situato a Porcia, c/o il distretto sanitario, Via delle Risorgive 3, ed è attivo dal lunedì al giovedì dalle 14.00 alle 18.30 e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Le consulenze sono gratuite, riservate anche in anonimato ed è possibile accedervi anche telefonicamente allo 0434 1852064 e via e-mail a: antimobbing.pordenone@gmail.com.
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