Progetto TREASURE: testare nuove misure di qualità ambientale nei porti Euro-MED e nelle zone limitrofe — ARPAT

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Il progetto TREASURE mira a migliorare la qualità ambientale nelle aree portuali e delle zone limitrofe, attraverso la mitigazione e la riduzione dell’inquinamento dei sedimenti e degli specchi acquei portuali

Le aree portuali del Mediterraneo sono sottoposte a forti pressioni ambientali che rendono necessaria la progressiva riduzione delle emissioni inquinanti anche attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e per questo sono al centro di numerosi progetti europei che mirano a migliorare la qualità ambientale attraverso la mitigazione degli impatti (acustico, atmosferico, delle acque, ecc.).

Dopo aver raccontato l’impegno di ARPAT come partner di progetti comunitari dedicati alla misura e gestione del rumore portuale in questa notizia parliamo di un altro progetto europeo, TREASURE, di cui l’Agenzia è partner associato, e che mette sempre al centro le aree portuali del Mediterraneo e le zone limitrofe per migliorare la qualità ambientale mitigando e riducendo l’inquinamento dei sedimenti e degli specchi acquei portuali.

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TREASURE (Testing novel environmental quality measures in and around Euro-MED ports) è un progetto, cofinanziato dal Programma Interreg EURO-MED, che ha come partners soggetti del settore pubblico e privato di diversi Paesi Europei come Montenegro, Spagna, Albania, Francia, Grecia, Malta. (durata del progetto: gennaio 2024 – giugno 2026).

TREASURE mira a migliorare la qualità ambientale nelle aree portuali e delle zone limitrofe, attraverso la mitigazione e la riduzione dell’inquinamento dei sedimenti e degli specchi acquei portuali, mediante un sistema di stakeholders per creare laboratori pilota diffusi, un approccio integrato alla valutazione della qualità ambientale e la sperimentazione di nuove tecniche per ripristinare le aree portuali degradate e inquinate.

Il progetto è coordinato dall’Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa Spa (ASEV) e coinvolge ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione Ambientale e un partenariato europeo di soggetti pubblico-privati operanti per la tutela e gestione di sette differenti aree portuali del Mediterraneo, tra cui: Porto di Bar (Montenegro); Fund de la Com. Valenciana para la investigación, promoción y estudios comerciales de Valenciaport (Spagna); Autorità Portuale di Durazzo (Albania); Pôle Mer Méditérranée – Toulon Var Technologie (Francia); Autorità dei Trasporti di Malta; Autorità Portuale del Pireo (Grecia); Central European Initiative (CEI) – Executive Secretariat.

Le sfide a cui si vuole rispondere si riferiscono allo sviluppo di una migliore governance tra i settori d’interesse portuali, la necessità di un quadro di monitoraggio comune e più avanzato, in grado di valutare l’impatto e le pressioni sugli ambienti portuali e, infine, la necessità di sostenere la commercializzazione e l’introduzione di nuove tecniche per la bonifica dei sedimenti e delle acque inquinate.

La cooperazione transnazionale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di TREASURE, sia per le sfide comuni che vengono affrontate, sia per l’approccio innovativo che viene proposto.

ARPAT, nel rispetto delle norme ambientali e degli indirizzi della Giunta Regionale della Toscana, ha il ruolo di supporto tecnico-scientifico e validazione analitica dei risultati, nella condivisione delle conoscenze sulle problematiche ambientali della Toscana, mettendo a disposizione le proprie banche dati.

In aprile 2024 si è tenuto a Livorno il “kickoff” – meeting di lancio in cui sono state presentate le tre sfide che il progetto si pone:

  1.  la sfida della Governance (ecosistemi multistakeholders, laboratori territoriali, condivisione dati), muovendo anche dalla esperienza maturata con il progetto TANIA;
  2. la sfida del Monitoraggio Ambientale, muovendo dai nuovi approcci per la valutazione della qualità ambientale nei porti del Mediterraneo basati sulle cosiddette “Linee di evidenza” sperimentate nei progetti GEREMIA e GRRinPORT;
  3. la sfida delle Soluzioni Innovative di remediation ambientale, muovendo da tecnologie in corso di sperimentazione e lanciando una call for proposal internazionale

meeting ValenciaARPAT ha partecipato, con tutto il partenariato, anche al secondo meeting del progetto che si è svolto a Valencia lo scorso ottobre 2024 dove sono stati discussi e pianificati i lavori per tutti gli obiettivi che il progetto si pone e, in particolare, è stata presentata da ISPRA, coordinatore dell’obiettivo WP2, una linea per la creazione di una matrice comune per la valutazione degli impatti e la gestione dei rischi per tutti i porti europei coinvolti nel progetto. Tale attività sarà propedeutica alla successiva definizione di un piano di lavoro e l’utilizzo di almeno due stazioni per il campionamento in ogni porto. Il partenariato si è confrontato anche sul terzo obiettivo (WP3), relativo al test di nuove tecniche innovative di trattamento di acque e sedimenti contaminati nei porti, per definire la procedura di valutazione delle proposte di nuove tecniche di bonifica ambientale e la diffusione del bando per raccogliere le manifestazione d’interesse.

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Per promuovere il dialogo istituzionale e rafforzare la collaborazione tra scienza e politica per la conservazione del patrimonio naturale del Mediterraneo, ASEV, in rappresentanza del partenariato, ha presentato il progetto al secondo evento della Natural Heritage Mission del Programma Interreg Euro-MED a Malaga. La discussione si è concentrata sull’urgenza di ripristinare almeno il 30% delle aree terrestri e marine del Mediterraneo entro il 2030, come indicato dalla Nature Restoration Law, il nuovo regolamento europeo per il ripristino della natura e degli habitat. I relatori hanno presentato il contesto politico ed è stato dato spazio a progetti che offrono azioni tangibili per raggiungere gli obiettivi del 2030.

Tra i prossimi appuntamenti il terzo meeting interregionale del progetto, che si terrà il 17 e 18 febbraio 2025 a Durres (Albania), a cui l’Agenzia parteciperà con gli altri partners e che segnerà l’avvio delle attività pilota nelle aree portuali coinvolte, tra cui alcuni porti toscani, in materia di:

  •  monitoraggio ambientale: con le iniziative di rilevamento e condivisione dati nelle aree portuali, seguendo il nuovo approccio di valutazione ambientale basato sulle “linee di evidenza”;
  •  nuove soluzioni di remediation ambientale: con la scelta delle soluzioni da testare fra le proposte raccolte mediante la “call for proposal” internazionale, alcune delle quali saranno presentate in un’apposita sessione.

Il meeting prevederà anche una visita all’area portuale ospitante ed il confronto con altre due iniziative Europee operanti nell’area Mediterranea, ASAP (Interreg Adrion) e TRUEBLUE.



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