122 Comuni italiani ottengono il riconoscimento Plastic Free per il loro impegno nella riduzione dell’inquinamento da plastica. Sensibilizzazione, raccolta virtuosa e lotta agli abbandoni illeciti: così le amministrazioni locali guidano la sfida per un ambiente più pulito
In un’epoca in cui l’inquinamento da plastica minaccia ecosistemi e città, c’è chi ha deciso di non restare a guardare.
Sono 122 i Comuni italiani che hanno detto basta alla plastica abbandonata, impegnandosi in politiche concrete per la sostenibilità. Il riconoscimento arriva da Plastic Free Onlus, l’organizzazione che dal 2019 lavora per contrastare il degrado ambientale causato dalla plastica.
La cerimonia di premiazione, che si è tenuta oggi 4 febbraio a Montecitorio, ha celebrato le amministrazioni più virtuose. “Sono molto orgoglioso che la nostra iniziativa cresca ogni anno. I Comuni che si sottopongono alla nostra valutazione dimostrano che il cambiamento è possibile”, ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus.
Ma cosa significa essere un Comune Plastic Free? La valutazione si basa su 23 criteri rigorosi, tra cui la gestione dei rifiuti urbani, le campagne di sensibilizzazione e la lotta all’abbandono illecito. I Comuni vengono poi premiati con un punteggio che va da 1 a 3 tartarughe, simbolo della lotta per la tutela dell’ambiente. L’8 marzo, a Napoli, si terrà la cerimonia ufficiale di consegna degli attestati.
Dall’Abruzzo alla Sicilia: chi guida la rivoluzione verde?
L’impegno per un’Italia più sostenibile non ha confini. La regione con più Comuni premiati è l’Abruzzo, con 16 amministrazioni virtuose, seguita da Sicilia (14), Puglia e Veneto (12). Anche le grandi città stanno facendo la loro parte: Milano, Bari, Pisa, Bergamo e Ferrara sono tra i centri urbani che si sono distinti per l’efficacia delle loro azioni.
Non sono solo le metropoli a guidare il cambiamento. Anche piccoli borghi e realtà locali stanno facendo la differenza. Paesi come Tortoreto (Abruzzo), Scicli (Sicilia) e Castiglione del Lago (Umbria) dimostrano che anche le comunità più piccole possono adottare strategie vincenti.
L’azione di sensibilizzazione è fondamentale per il successo dell’iniziativa. “Il problema non è la plastica in sé, ma il suo abbandono incontrollato”, ha sottolineato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente della Camera. Il coinvolgimento delle scuole, dei cittadini e delle imprese locali è essenziale per una transizione duratura verso un mondo Plastic Free.
Un mare di plastica: il costo ambientale dell’inquinamento
Ma perché tutto questo è così importante? L’inquinamento da plastica non è solo una minaccia estetica, ma una vera emergenza globale. Ogni anno, tra 7 e 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, contribuendo alla formazione di enormi isole di rifiuti galleggianti. Attualmente, secondo i dati raccolti dal Copernicus Marine Service, oltre 120 milioni di tonnellate di plastica si trovano nei nostri mari.
La plastica, che impiega centinaia di migliaia di anni per decomporsi, rappresenta una grave minaccia per la biodiversità marina. Ogni anno, tra 5.000 e 15.000 tartarughe restano impigliate nei rifiuti plastici solo nell’Australia settentrionale, mentre l’inquinamento aumenta il rischio di malattie nei coralli dal 4% all’89%. Il costo ambientale ed economico è altissimo: si stima che l’inquinamento da plastica costi all’economia globale tra 2.500 e 28.000 euro per tonnellata dispersa in mare.
Di fronte a questo scenario, l’impegno dei Comuni Plastic Free assume un valore ancora più significativo. Contrastare la plastica significa proteggere gli ecosistemi, ridurre i costi ambientali e migliorare la qualità della vita delle comunità.
La lista dei 122 Comuni
- Abruzzo: San Salvo e Vasto (CH); Bussi sul Tirino e Pescara (PE); Alba Adriatica, Castiglione Messer Raimondo, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Nereto, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant’Egidio alla Vibrata, Silvi, Torano Nuovo e Tortoreto (TE);
- Calabria: Girifalco e Montepaone (CZ); Diamante, Paola e Tortora (CS); Jonadi e Parghelia (VV);
- Campania: Benevento (BN); Caiazzo, Cesa, Falciano del Massico e Succivo (CE); Bacoli, Gragnano, Pomigliano d’Arco e Pompei (NA); Agropoli (SA);
- Emilia-Romagna: Ferrara e Terre del Reno (FE); Longiano (FC);
- Lazio: Pofì (FR); Latina, Sermoneta e Sperlonga (LT); Colleferro (RM); Viterbo (VT);
- Liguria: Imperia (IM); Castelnuovo Magra (SP); Celle Ligure e Millesimo (SV);
- Lombardia: Bergamo (BG); Gussago (BS); Borgo Virgilio (MN); Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio e Milano (MI); Lissone, Villasanta, Vimercate (MB); Pavia (PV);
- Marche: Agugliano, Ancona, Polverigi e Sirolo (AN); Fermo (FM);
- Molise: Petacciato e Termoli (CB), Capracotta (IS);
- Piemonte: Pianezza e Rivalta di Torino (TO);
- Puglia: Acquaviva delle Fonti, Bari, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Mola di Bari, Monopoli (BA); Ceglie Messapica e Fasano (BR); Castro (LE); Castellaneta, Manduria e Mottola (TA);
- Sardegna: Oristano (OR); Aglientu, Badesi e Castelsardo (SS); Teulada (SU);
- Sicilia: Favara (AG); Caltanissetta (CL); Belpasso e Camporotondo Etneo (CT); Enna (EN); Furci Siculo, Roccalumera e Santa Teresa di Riva (ME); Cefalù (PA); Modica e Scicli (RG); Avola (SR); Mazara del Vallo e San Vito Lo Capo (TP);
- Toscana: Empoli (FI); Follonica (GR); Pisa e Vicopisano (PI);
- Trentino-Alto Adige: Merano e Salorno (BZ); Lavis, Pergine Valsugana, Sant’Orsola Terme e Vallelaghi (TN);
- Umbria: Castiglione del Lago e Corciano (PG); Narni (TR);
- Veneto: Cittadella, Fontaniva e Padova (PD); Pontecchio Polesine e Taglio di Po (RO); Carbonera (TV); Caorle, Jesolo, Marcon e Mira (VE); San Pietro di Morubio (VR); Vicenza (VI).
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