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I video social girati a Campagna Lupia e la denuncia del consigliere regionale Zanoni (Europa Verde): pronto un esposto in Procura
I richiami per le anatre al collo dei cacciatori, quasi tutti stranieri, mentre conversano in una guest house della campagna veneziana già apparecchiata per la colazione. Le anatre che volano, i fucili che puntano, i colpi che partono, i corpi dei volatili che cadono dal cielo. E fra i volti immortalati nel video c’è il figlio del presidente americano, Donald Trump Jr, in viaggio a Venezia nei mesi scorsi. Su Youtube c’è un teaser, caricato un mese fa, dal titolo «Duck hunting Venice – Italian Job Teaser», caccia all’anatra. Si vedono momenti d’azione, prede e cartucce, cani da riporto, si sentono voci soddisfatte, racconti entusiasti del panorama. E poi c’è un video più lungo, che viaggia su altri canali social. Il sito per il quale è stato realizzato si chiama «Field Ethos – The global hunt for adventure», e Donald Jr appare mentre mira e spara. Con buone probabilità, il teatro della battuta di caccia (ricostruisce chi l’ha visionato con attenzione) è Valle Pierimpiè a Campagna Lupia. E scoppia il caso.
Il consigliere regionale: «Uccise specie protette senza licenza»
A divulgare il video è Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde, ambientalista e animalista, da sempre oppositore delle associazioni venatorie, che accusa: «Vengono uccise specie protette senza regolare licenza». L’area delle valli, spiega Zanoni, «è tutelata dalle norme europee e fa parte di un sito della Rete Natura 2000 UE, come Zona Speciale di Conservazione denominata “Laguna medio-inferiore di Venezia”. Il video mostra alcune persone, tra le quali, anche Donald Trump Junior, mentre abbattono diverse anatre. In un frame del video, apparirebbe mentre descrive le anatre abbattute, tra le quali si scorge in primo piano una Casarca (Tadorna ferrugginea), un’anatra molto rara in tutta Europa dal colore quasi per intero arancio-ruggine. Si tratta di una specie protetta in tutta Europa dalla direttiva UE Uccelli e dalla legge italiana, che ne sanziona penalmente l’abbattimento e la detenzione».
«Pronto un esposto»
Già così la vicenda assume contorni complicati, ma Zanoni va oltre: «Come ogni straniero, in Italia per legge non avrebbe potuto cacciare. Infatti, nel nostro Paese possono cacciare solo i residenti di una delle regioni italiane. Serve la licenza di caccia rilasciata dalla Questura, ma soprattutto è necessario il tesserino di caccia rilasciato solo ed esclusivamente ai residenti in una delle regioni italiane, documento obbligatorio dove annotare data, luogo di caccia e quantità di animali uccisi suddivisi per singola specie». Zanoni ha già depositato un’interrogazione alla Regione per capire quali azioni e sanzioni intenda mettere in atto, «come la sospensione o revoca dell’autorizzazione nei confronti dell’azienda faunistica venatoria e nei confronti dei responsabili di atti in violazione delle norme italiane ed europee come caccia a specie protette e caccia senza tesserino venatorio di caccia». Ed ha già pronto anche «un esposto alla magistratura, perché il Veneto e l’Italia non sono proprietà degli Usa».
L’imprenditore nel video con Donald Jr
Nel video viene ripreso anche Oliver Martini, imprenditore agricolo specializzato in acquacoltura, già presidente dei vallicoltori veneti in Confagricoltura: «La giornata è fantastica» esordisce davanti alle telecamere. È lui il proprietario di Valle Pirimpiè e, in tenuta d’ordinanza, sembra aver accompagnato sul posto il gruppo di cacciatori. «Queste zone umide sono speciali e particolari perché sono gestite privatamente – narra una voce italiana -. Abbiamo la proprietà e la gestione per la caccia, rispettiamo molto gli animali, cacciamo una volta sola alla settimana, curiamo l’ambiente e l’alimentazione affinché questi animali migratori trovino le condizioni per sostare e rimanere tutto l’inverno».
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