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Genoa Instruments è l’unica azienda italiana a produrre microscopi ottici di ultima generazione. Grazie ai nuovi investimenti GI potrà accelerare la diffusione globale di PRISM, il proprio microscopio ottico a super-risoluzione.
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Il round da 1 milione di euro è stato guidato da Deep Blue Ventures, il fondo deep-tech di Deep Ocean Capital SGR, a cui si è unito un gruppo di imprenditori genovesi.
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Genoa Instruments rappresenta uno dei sette investimenti per Deep Blue Ventures conclusi nel primo anno e mezzo di attività; il Fondo punta a chiudere altre sei operazioni entro la fine del 2025.
Genoa Instruments, la startup innovativa nel campo della Microscopia Ottica a Super-risoluzione, gemmata dall’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, ha chiuso un round di investimento da un milione di euro guidato da Deep Ocean Capital SGR SpA attraverso Deep Blue Ventures (DBV)*, il fondo Deep Tech di Venture Capital nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale e nei settori della salute e della sostenibilità con focus sulle Key Enabling Technologies.
Il funding da 1 milione di euro è stato completato grazie a un investimento di 800.000 euro da parte di DBV a cui si sono aggiunti 200.000 euro sottoscritti da una cordata di imprenditori e investitori locali.
L’ingresso di Deep Blue Ventures rafforza ulteriormente la strategia di crescita dell’azienda, che mira ad ampliare la presenza sul mercato e a portare la propria tecnologia nei migliori centri di ricerca a livello mondiale, affermandosi come player di rilievo anche su scala internazionale.
Genoa Instruments, fondata da un team di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia con 20 anni di esperienza nelle tecnologie di imaging, sta rivoluzionando la microscopia ottica con il suo prodotto di punta, PRISM – Photon-Resolved Image Scanning Microscope. Questo innovativo microscopio ottico integra in modo unico la super-risoluzione spaziale e temporale per l’imaging strutturale e funzionale di campioni viventi con dettagli senza precedenti. Il design plug-and-play di PRISM garantisce una perfetta integrazione con i sistemi di microscopia esistenti, riducendo significativamente i costi e la complessità. L’obiettivo di Genoa Instruments è democratizzare l’accesso alla microscopia a super-risoluzione, consentendo ai gruppi di ricerca e più in generale agli operatori nel settore della sanità di ogni dimensione e budget di accedere a strumenti a supporto di scoperte scientifiche potenzialmente rivoluzionarie.
La raccolta permetterà alla startup di acquisire nuove risorse nell’area vendite per ampliare la pipeline di clienti esistente, accelerare lo sviluppo di nuove versioni del prodotto PRISM e finalizzare la realizzazione di brevetti per consolidare il proprio vantaggio competitivo nel mercato della microscopia ottica avanzata in campo clinico, farmacologico e della medicina preventiva.
Oggi la startup ha sede presso “H4E”, l’Hub for Entrepreneurship, incubatore tecnologico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, un ambiente dedicato al trasferimento tecnologico e alla creazione di imprese innovative, dove ricerca e imprenditorialità convergono per generare soluzioni all’avanguardia.
“Siamo entusiasti di sostenere Genoa Instruments nel suo percorso di crescita. La sua tecnologia all’avanguardia nella microscopia a super-risoluzione rappresenta un cambiamento radicale nel campo della ricerca biomedica e sanitaria, oltre che una soddisfazione per l’Italia che finalmente si riappropria di una eccellenza tecnologica riconosciuta fin dai tempi di Galileo Galilei, uno dei padri della microscopia. Di fatto, pur essendo l’Italia il luogo delle scoperte scientifiche galileiane, nel tempo ha perso la capacità di creare un prodotto proprio e unico in questo settore. Con Genoa Instruments abbiamo la possibilità di ritornare ad essere al centro della scena industriale Europea di avanguardia in un settore strategico per la ricerca scientifica e l’industria farmaceutica globale.” dichiara Emilia Garito, Chairman e co-Founder di Deep Ocean Capital SGR SpA.
“Inoltre Genoa Instruments ha già dimostrato di essere un operatore riconosciuto da importanti player internazionali con cui collabora, da Nikon a Leica e Zeiss e la sua vision è perfettamente in linea con la nostra missione, ovvero quella di individuare e supportare le micro imprese che hanno il potenziale di creare innovazione competitiva nei settori deeptech di importanza strategica per il rafforzamento dell’industria tecnologica italiana e della sua filiera produttiva.” conclude Emilia Garito, Chairman e co-Founder di Deep Ocean Capital SGR SpA.
“Con il supporto di Deep Ocean Capital e dei nuovi investitori, siamo pronti ad attrarre nuovi talenti chiave, potenziare le nostre capacità di ricerca e sviluppo e accelerare il lancio dei nostri prodotti, rendendo le nostre soluzioni disponibili a una gamma più ampia di ricercatori e professionisti in tutto il mondo. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono e determinati a trasformare il mercato dell’imaging a super-risoluzione”, afferma Simonluca Piazza, CEO e Founder di Genoa Instruments.
“La tecnologia di imaging sviluppata da Genoa Instruments è rivoluzionaria, come dimostrato dalla crescente attenzione alle nostre tecniche di imaging nelle principali conferenze internazionali di settore. Democratizzando l’accesso alla microscopia a super-risoluzione, permettiamo ai ricercatori di ogni livello e budget di dotarsi della migliore tecnologia di imaging disponibile, favorendo così scoperte scientifiche potenzialmente rivoluzionarie”, dichiara Marco Castello, CTO e Founder di Genoa Instruments.
“Le startup nate all’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia rappresentano un ponte tra la ricerca avanzata e l’industria, trasformando idee di frontiera in soluzioni concrete per il futuro. Genoa Instruments è un esempio di come l’innovazione sviluppata nei nostri laboratori possa evolversi in un’azienda con un impatto globale. Questa operazione rappresenta un passo fondamentale per accelerare la diffusione della tecnologia sviluppata dalla startup e rafforzare il posizionamento dell’Italia nel settore della microscopia avanzata” dichiara Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Per Deep Blue Ventures, Genoa Instruments rappresenta uno dei sette investimenti, conclusi nel primo anno e mezzo di attività. Il fondo, nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale, nei settori della sanità e della sostenibilità, prevede di chiudere altre sei operazioni entro la fine del 2025. Tra gli investitori vi sono il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), parte del Gruppo BEI, CDP Venture Capital SGR tramite il suo fondo di Technology Transfer – in qualità di Corner Investor – e gli investitori privati ReItaly21, Blue Ocean Finance, Gaiae International Srl, MCF Holding Srl.
Tra i Partner di DBV un grande player industriale nel settore dell’aerospazio e della difesa come Leonardo, l’ESA (European Space Agency), l’I3P (l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino), e ancora il CNR e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
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Genoa Instruments, start up gemmata dall’Istituto Italiano di Tecnologia, è stata fondata nel 2019 da Simonluca Piazza (CEO, classe 1989), Marco Castello (CTO, classe 1987), Alberto Diaspro (Advisor, classe 1959), Paolo Bianchini (Advisor, classe 1978) e Giuseppe Vicidomini (Advisor, classe 1978). Ha sede a Genova ed è attualmente iscritta nel registro italiano delle PMI innovative. GI vanta già tra i suoi investitori istituzionali G-Factor di Fondazione Golinelli (Bologna) e B4I Bocconi for Innovation dell’Università Bocconi (Milano). Nel corso del 2024, il team di Genoa Instruments ha triplicato il fatturato rispetto all’anno precedente acquisendo importanti clienti in Italia ed Europa ed ha ottenuto finanziamenti per progetti di ricerca industriale da parte di Filse S.p.A. (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico), Start 4.0 (Centro di Competenza Industria 4.0) e PhotonHub Europe (consorzio pan-europeo per l’innovazione in fotonica) per un volume totale di circa 750 mila euro. Tra i più recenti successi, GI ha anche ricevuto premi e riconoscimenti prestigiosi come il premio Genova Ban Liguria di Bper Banca, il premio di SmartCup Liguria nella categoria Industrial ed il premio “Showcase Italian Innovation” conferito dalla Harvard Business School e dall’ambasciata italiana a Washington. Questi riconoscimenti confermano l’impegno del team nell’eccellenza e nell’innovazione italiana.
Deep Blue Ventures è il fondo Deep Tech di Venture Capital di Deep Ocean Capital SGR SpA, nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale, nei settori della sanità e della sostenibilità, con particolare focus sulle tecnologie dell’intelligenza artificiale, delle cyber technologies e del quantum computing.
DBV adotta un approccio di investimento in cui ogni stakeholder è coinvolto dalla prima fase di sviluppo per stimolare il processo di creazione di valore, fino all’exit. Da un punto di vista logico il fondo si muove all’interno di un Deep Tech Factory Model, costituito da due elementi portanti: un fondo deep tech di venture capital, Deep Blue Ventures, che rappresenta la componente finanziaria, e una deep tech startup factory, ovvero l’ecosistema di venture builders, acceleratori, incubatori e venture studios che costituisce la componente industriale esterna alla struttura del fondo e non da essa partecipata, ma con cui il team di DBV ha rapporti professionali consolidati da decenni di attività imprenditoriale e di consulenza. Nel CdA di Deep Ocean Capital SGR SpA, società di gestione del risparmio che gestisce il fondo DBV, accanto a Emilia Garito Presidente e a Domenico Nesci AD, ci sono Paolo Cellini, Marco Simoni e Alessandro Commito.
Istituto italiano di Tecnologia – IIT è un centro di ricerca finanziato dallo Stato che persegue due missioni in parallelo: ricerca di base e trasferimento tecnologico per favorire lo sviluppo economico del Paese, ossia individuare i risultati più promettenti e incoraggiarne, anche attraverso la nuova iniziativa di Industrial Liaison Program, la loro trasformazione in prodotti veri e propri da immettere sul mercato per avere un impatto diretto sulle nostre vite. I domini di ricerca di IIT sono 4 e questo consente di spaziare con proposte innovative che vanno dalla robotica alle neuroscienze, passando per lo sviluppo di nuovi materiali intelligenti. L’impatto reale di IIT sul territorio avviene mediante diverse modalità: start up consolidate, brevetti, collaborazioni con il tessuto delle piccole e medie imprese e principali Aziende Ospedaliere, fino alla promozione di laboratori congiunti che vedono più realtà lavorare fianco a fianco con ricercatori e ricercatrici, mettendo il fruitore ultimo delle tecnologie a diretto contatto con le fasi di sviluppo e studio di nuove soluzioni. IIT ad oggi conta 37 start up costituite, oltre 50 progetti di start up, più di 1300 titoli di brevetti attivi, oltre 900 contratti di collaborazioni commerciali siglati. I brevetti afferiscono per l’8% all’area di ricerca delle scienze computazionali, 25% alle tecnologie per le scienze della vita, 41% ai nanomateriali e il 26% all’area robotica.
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