Il presidente Roberto Bava e il direttore Pierstefano Berta hanno fatto il punto degli ultimi dieci anni di intensa attività del Consorzio del Vermouth di Torino IGP nel corso del recente evento “Il Vermouth di Torino… a Torino”. Non sono mancate degustazioni delle proposte dei più diversi produttori.
Allo scadere del secondo mandato della dinamica gestione del Consorzio del Vermouth di Torino IGP, a cominciare dal presidente Roberto Bava insieme con direttore Pierstefano Berta, il 24 gennaio si è tenuta nella sede AIS (Associazione Italiana Sommelier) Piemonte in via Modena 23, il grande evento “Vermouth di Torino… a Torino” che ha fatto il punto sul “mondo” Vermouth di Torino.
Tenuta in Sala Barbaresco, l’evento è stato aperto con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente Roberto Bava, il direttore Pierstefano Berta e il vicepresidente Matteo Bonoli della F.lli Branca (produttrice dello storico Vermouth Carpano).
«Siamo orgogliosi degli sforzi che sono stati portati avanti negli ultimi anni per valorizzare questa eccellenza piemontese senza tempo – ha sottolineato il presidente Roberto Bava – che rappresenta la nostra tradizione e le nostre origini piemontesi. Il Vermouth di Torino è il primo prodotto enogastronomico piemontese entrato già nell’Ottocento in diversi mercati internazionali, prima ancora di molti vini. È oggi presente in più di 80 mercati internazionali che riconoscono il suo pregio e la sua versatilità non solo in abbinamento ai cocktail ma anche per un suo consumo in purezza».
«A partire dal 2018 abbiamo avuto una crescita media annua nelle vendite del + 24,7 % – ha dichiarato il direttore Pierstefano Berta – e questo dimostra il grado di apprezzamento da parte del pubblico. Sono sempre più i locali che lo richiedono e che vogliono averne più di una tipologia. Tutto questo successo ha generato un giro d’affari notevole, partendo da 32 milioni di euro nel 2018 e chiudendo il 2024 con 172 milioni di euro».
Formidabili questi ultimi dieci anni
Grazie al conferimento della IGP (Indicazione Geografica Protetta con relativo Disciplinare), il Consorzio del Vermouth di Torino (fondato nel 2019) è arrivato a contare a fine 2024 su 45 soci di aziende grandi e piccole (da 14 che erano), molte delle quali hanno riscoperto e rilanciato ricette sia di marchi storici ma scomparsi per varie ragioni dal mercato, sia di prodotti innovativi per mix aromatico e grafica delle etichette.
La produzione complessiva si è così attestata su circa 6.811.000 bottiglie da 75 cl, il 65% delle quali sono avviate per l’export in 82 Paesi del mondo, a cominciare dagli USA dove il Consorzio è riuscito a conseguire il prestigioso Marchio di Certificazione rilasciato dall’United States Patent and Trademark Office (ufficio brevetti Usa) per la tutela del marchio “Vermouth di Torino”.
Inoltre, in USA, Canada e Regno Unito, tre anni fa è partita la campagna promozionale Mediterranean Aperitivo, una iniziativa promossa con fondi della Unione Europea e curata da Promogate, per diffondere e rafforzare la cultura dell’Aperitivo, nella quale il Vermouth di Torino è sicuro protagonista.
Tra le altre iniziative avviate è stato ricordato l’allestimento del Museo del Vermouth nello storico Palazzo Ottolenghi di Asti; la messa a punto del percorso La Strada del Vermouth che raggiungerà una serie di aziende produttrici, grandi e piccole, con visite e degustazioni guidate; l’organizzazione della nuova edizione degli Stati Generali del Vermouth di Torino a partire da una ricognizione sulla filiera delle erbe aromatiche piemontesi.
Tenuta in Sala Barbaresco, la conferenza si è poi conclusa con la degustazione di tre tipologie diverse di Vermouth di Torino, Extra-Dry, Bianco e Rosso (appositamente imbottigliato con una etichetta unbranded), a cura dei sommelier Ais Piemonte, guidati dal presidente Mauro Carosso, illustrando le diverse caratteristiche e le origini storiche di ciascuna tipologia. Ogni varietà è stata accompagnata da spiegazioni sui metodi di produzione, gli ingredienti utilizzati e le differenze organolettiche.
Dopo una “epica” Risottata mantecata con Vermouth di Torino Bianco servita dagli chef e sommelier Ais, i lavori sono ripresi nel pomeriggio.
Quattro tavole rotonde:
Turismo del Vermouth di Torino con interventi di Emanuela Panke (presidente Iter Vitis del Consiglio d’Europa); Barbara Toce (past vice president Congresso del Consiglio d’Europa); Marcella Gaspardone (direttore Turismo Torino); Mariangela Chiapperini (Turismo Torinoi); Fulvio Piccinino, autore del libro Il Vermouth di Torino, storia e produzione del più famoso vino aromatizzato (Graphot editore), il direttore Pierstefano Berta.
Le Parole del Vermouth con Giusi Mainardi e Pierstefano Berta, autori del libro Il Grande Libro del Vermouth di Torino storia e attualità di un classico prodotto piemontese (Edizioni Oicce) e di Valerio Bigano, autore del libro C’era una volta il Vermouth, i produttori storici dal Settecento a metà degli anni Cinquanta.
Le Botaniche Piemontesi del Vermouth di Torino con il direttore Pierstefano Berta, Marco Frandini (Cooperativa Erbe Aromatiche Pancalieri) e Fulvio Piccinino, a cominciare dalla Artemisia Absinthium che caratterizza l’aromatizzazione del Vermouth.
Non di soli cocktail, altri abbinamenti del Vermouth di Torino, serie di idee per sommelier, barman e chef piemontesi con la presentazione dei Gianduiotti di Torino con Nocciola di Piemonte IGP.
Dalle parole ai fatti: i banchi di assaggio
Nell’adiacente Sala Barolo inoltre era possibile degustare i tanti prodotti di una ventina di aziende, grandi e piccole, aderenti al Consorzio del Vermouth di Torino (delle quali citiamo solo i prodotti più significativi), oltre che acquistarli presso il banco La Banca del Vino di Pollenzo – Bra (Cuneo).
Compagnia dei Caraibi (Vermouth Carlo Alberto Riserva Superiore).
Mancino (Rosso Amaranto, anche in versione Barricata, Bianco Ambrato, Kopi).
Distilleria Santa Teresa/Marolo (Ulrich Bianco e Rosso).
Giacomo Sperone (Rosso, Bianco, Dry).
Toso (Rosso e Bianco, oltre a Gamondi Superiore Rosso).
Bosca (Rosso IGP e Bianco IGP).
Franco Cavallero (Superiore Rosso Nonis Februaris).
Giulio Cocchi (Storico Rosso, Savoy Dry, Chazellettes Rosso della Regina).
La Palera (Rosso e Bianco).
Vermouth alla maniera di Strucchi (Bianco, Rosso, Dry).
Bordiga (Excelsior Superiore Rosso, Superiore IGP Biologico).
Campari Group (Del Professore Classico e Rosso; Bottega Cinzano 1757 Rosso ed Extra Dry).
Generaj (Rosso).
F.lli Branca (Carpano Classico, Rosso, Bianco, Dry e Antica Formula).
Sibona (Civico 10 Rosso Superiore, Aperitiv dla Tradission).
Tosti 1820 (Taurinorum Superiore Ambrato, Rosso e Bianco).
Antica Distilleria Quaglia (Berto Superiore Rosso, Ross da Travaj).
Antica Torino (Rosso, Bianco, Dry).
Antica Casa Vinicola Scarpa (Rosso, Bianco).
La Canellese (Rosso, Bianco Superiore, Extra Dry).
Martini & Rossi (Riserva Speciale Ambrato e Rubino).
Non poteva mancare a fine giornata una breve visita a Vermuttino La Bottega del Vermouth (ex Bar Barolino Cocchi) un “tempio” del Vermouth di Torino, mini cocktail bar ricavato in 20 mq nell’androne di uno storico palazzo settecentesco della vecchia Torino (via Bonelli 16/c) del Quadrilatero Romano, dietro Porta Palazzo. Ad “officiare” sono il bartender Albero Terzi, insieme con le barlady Andrea e Noemi, potendo contare su una bottigliera di un centinaio di Vermouth, molti dei quali storici e fuori commercio, con una drink list veramente unica da viaggio nel tempo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link