Borsa, pioggia di delisting e freno alle quotazioni. Si salva il settore hi-tech

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Il 2025 ha ricevuto in eredità un compito preciso, nel mondo dei mercati: arrestare il fenomeno di delisting, che ha caratterizzato tutto il 2024.

E di conseguenza in Italia si sono registrate initial public offering (Ipo), cioè quotazioni in Borsa, molto limitate. Se nel 2023 erano 37, nel 2024 sono scese a 22, più un paio di operazioni di dual listing, cioè doppia quotazione. Sul listino principale di Piazza Affari, in particolare, ci sono state solo un paio di new entry. Il tema della fuga dalle Borse non è solo italiano, ma mondiale. Il maggiore listino europeo, Ftse 100 di Londra, è in crisi dalla Brexit. E nel 2024 ha contato 88 delisting e 15 Ipo, cifre così non si vedevano dal crack di Lehman Brothers. Perché le società sono spinte a uscire? Sia in Italia sia all’estero i temi più ricorrenti sono due: la mancanza di liquidità, che nasce da pochi investitori e pochi scambi, e la concorrenza del private equity. Infatti i fondi sono grandi osservatori della Borsa e spesso lanciano opa sulle società quotate cogliendo l’occasione di sconti importanti. Le pmi, per esempio, hanno sofferto non poco a Piazza Affari il rialzo dei tassi, con una conseguente forte riduzione dei valori di Borsa. In questa congiuntura, Ey – gruppo internazionale di servizi di consulenza – ha predisposto il report Global Ipo Trends 2024, che MoltoEconomia ha potuto visionare in anteprima. Nei listini di Borsa italiana, a partire da Piazza Affari, i titoli lo scorso anno sono saliti complessivamente del 12%. Ma c’è stato un calo sia in termini di numero di Ipo (-41%) sia di valore raccolto (-87%) con le stesse. L’Ipo è uno dei metodi più diffusi per le aziende nella quotazione in Borsa. Le società offrono titoli, proponendo un prezzo iniziale, mentre il collocamento avviene a un valore che tiene conto dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

I NUMERI

A Milano nel 2024 il segmento Growth ha superato in numero il mercato principale e questa tendenza ora sembra persistere. Euronext Milan ha chiuso i dodici mesi con 211 società (rispetto alle 249 di dieci anni fa), mentre Egm con 210 (erano 57 nel 2014). Sui listini italiani hanno fatto rumore i delisting di Cnh e Saras, mentre a dicembre Buzzi Unicem è tornata nel Ftse Mib al posto di Erg. A livello globale il trend delle Ipo è sempre negativo, anche se meno marcato rispetto all’Italia. Ci sono state nel 2024 in tutto 1.215 operazioni (-10% sul 2023), con una raccolta di 121,2 miliardi di dollari (-4%) e una forte accelerazione per le aziende legate all’intelligenza artificiale. La seconda metà dello scorso anno ha registrato una performance migliore rispetto alla prima metà, con il quarto trimestre che ha visto un balzo rispetto ai tre trimestri precedenti. «Dopo un 2023 in complessivo miglioramento – spiega Paolo Aimino, Ipo e capital markets leader di Ey in Italia – il calo al livello internazionale e italiano nel 2024 è attribuibile alle incertezze del contesto macroeconomico e alla continua volatilità connessa alle tensioni geopolitiche internazionali». L’India, per la prima volta, è salita al primo posto a livello mondiale nel volume delle offerte pubbliche iniziali, realizzando quasi il doppio di quelle degli Usa e due volte e mezzo quelle dell’Europa. Nel frattempo gli Usa hanno recuperato il primo posto per i proventi delle Ipo per la prima volta dal picco del 2021, continuando a distinguersi come il mercato più attraente per gli investitori globali. Anche la valutazione del mercato azionario statunitense ha raggiunto livelli record, superando gli altri mercati. L’inasprimento delle normative nella Cina continentale, invece, ha contribuito alla performance delle Ipo più debole del decennio in termini di numero di operazioni effettuate. Quanto alle tipologie di operazioni, la quotazione di società appartenenti a portafogli di private equity e venture capital hanno generato il 46% dei proventi totali delle Ipo. Delle 20 maggiori operazioni del 2024, 12 sono state sostenute da private equity, in aumento rispetto alle due quotate lo scorso anno.

CAUTELA

I settori della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni, dell’industria e dei beni di consumo hanno dominato le Ipo globali lo scorso anno, con una quota combinata di circa il 60%, sia in termini di numero sia di raccolta. Gli Usa sono rimasti la prima destinazione. Ora, poi, ci sono nel mondo più di 600 aziende quotate operanti nel campo dell’IA e quasi la metà si è quotata in Borsa negli ultimi quattro anni. Circa 60 aziende sono in fase di completamento dell’Ipo e sono in cantiere altre 400 operazioni. Quanto alle criptovalute l’approvazione dei primi Etf di Bitcoin ed Ethereum negli Usa, oltre al programma di Trump favorevole all’uso delle monete digitali, fa crescere anche i dossier di Ipo in questo settore, che comunque resta, secondo vari operatori, un investimento volatile e rischioso. Nel 2025, poi, secondo Aimino, «le prospettive sulle Ipo sono cautamente ottimistiche, sia per l’Italia che per il mondo, grazie a una ritrovata forza del mercato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link