crisi della piccola nautica e scandalo posti barca al centro dell’attenzione. Ma non mancano novità e progetti

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Vive una vigilia intensa la 51ma edizione del Nauticsud, in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli da sabato 8 a domenica 16 febbraio. Al di là dell’esposizione di barche, gommoni, motori e accessori, il tradizionale evento fieristico partenopeo dedicato alla piccola e media nautica arriva infatti nel pieno di una fase controversa del comparto, che a differenza della cosiddetta grande nautica, quella dei super yacht destinati prevalentemente all’export e al remunerativo mercato del lusso, vive una preoccupante contrazione del mercato e, sul territorio napoletano, una paradossale, lunghissima crisi legata alla cronica mancanza di posti-barca.


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Impossibile non affrontare l’argomento nella conferenza stampa di presentazione del Salone, che si è svolta poche ore dopo la divulgazione di notizie aggiornate su ciò che ci si attende in vista della stagione nautica 2025. In base a un’ordinanza dell’Autorità Portuale (datata 23 gennaio, ma di cui s’è avuta notizia nelle ultime ore) fino al 2026 non cambierà la gestione degli ormeggi a Napoli. L’obiettivo è incrementare i posti barca destinati alla nautica da diporto (si parla di 580 posti in più solo a Mergellina), ma i progetti dovranno essere redatti entro marzo del 2026 (oltre un anno da oggi) e soltanto tra due anni, dunque, ci saranno i bandi per nuove assegnazioni.


Solo allora, probabilmente, sapremo se la città affacciata sul golfo più bello del mondo potrà contare su una disponibilità di approdi regolari sufficiente a compensare il gap attuale, a sconfiggere il fenomeno dell’abusivismo e a valorizzare territori come Mergellina e il tratto di costa tra Nisida e Coroglio, dove finora sono state rilasciate solo autorizzazioni temporanee, da maggio a settembre, mentre giace in chissà quali cassetti impolverati, in attesa di risposte, il progetto presentato da privati per la realizzazione di un porto turistico stabile, moderno ed efficiente.


Tutto ciò vuol dire che resta un’enorme sproporzione tra domanda e offerta di posti barca e anche nel 2025 il settore subirà conseguenze nefaste sia per il mercato (meno ormeggi, meno vendite) sia per l’inevitabile riproporsi del fenomeno degli ormeggi abusivi. Un fenomeno che il nuovo comandante della capitaneria di Porto di Napoli, contrammiraglio Gaetano Angora, si prefigge di affrontare con rigore. Secondo indiscrezioni di stampa circolate proprio alla vigilia del Nauticsud, oltre ai sequestri di corpi morti abusivi e a contravvenzioni per illecito amministrativo, i diportisti che faranno ricorso a strutture non autorizzate rischierebbero anche il sequestro dell’imbarcazione. Possibile? Teoricamente sì, ma generalmente le autorità di controllo non ricorrono a questa misura, ben sapendo che i dissequestri sono praticamente scontati e immediati.


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“E’ una situazione tuttora grave” ha dichiarato una volta di più il presidente di Afina, Gennaro Amato, ricordando che “al di là delle problematiche sorte a causa delle guerre, dell’aumento dei tassi d’interesse, delle difficoltà sorte per le catene di approvvigionamento delle materie prime, la causa principale della crisi in atto in Campania, e in particolare a Napoli, denunciata da anni da Afina, è l’incapacità di realizzazione infrastrutture e servizi necessari. E’ assurdo – ha sottolineato Amato – che una città di mare come Napoli non disponga di un vero marina, moderno, efficiente, attrezzato e capace di accogliere degnamente imbarcazioni di tutte le dimensioni, piccole e grandi”.



Ciò detto, la vigilia del Nauticsud numero 51 ha dato modo agli organizzatori di pronunciare parole rassicuranti sulla possibilità che si metta mano all’ampliamento di Mergellina. Il presidente Amato spinge infatti perché venga approvato un progetto affidato a Marinedi, società leader nel mercato italiano ed europeo per lo sviluppo e la gestione di porti turistici, oggi il primo network nel Mediterraneo, con circa 6.000 posti barca in 14 basi operative.

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Il progetto, incentrato sull’ampliamento di quello che viene ancora oggi classificato come “antico porto di pescatori” (sia pure adibito, con strutture obsolete e inadeguate, alla portualità turistica) è stato condiviso con la Luise & Sons, la società che gestisce il molo principale dell’approdo partenopeo, e vedrebbe favorevoli tutti gli altri concessionari della zona. “Dobbiamo andare avanti senza contrapposizioni, il risultato si può raggiungere con la piena soddisfazione di tutti” sostiene Amato, confidando sul sostegno dell’associazione che rappresenta la quasi totalità dei cantieri produttori e delle aziende commerciali del territorio.


E’ in questo scenario in chiaroscuro, tra l’oggettiva situazione di crisi del mercato e la speranza che “qualcosa si muova”, che ci si prepara all’edizione numero 51 del Nauticsud. Un salone, com’è noto, da sempre dedicato alla piccola e media nautica, che dà molto spazio ai natanti (le barche fino a 10 metri), privilegiando in particolare gommoni e gozzi, e concedendo visibilità a piccole strutture produttive e commerciali. Resta invece irrisolto il problema della sistematica “diserzione” di nomi illustri della cantieristica locale, platealmente disinteressati a promuovere i propri prodotti nel salone di casa.


Ciò vuol dire che nonostante l’appartenenza al territorio, nel salone napoletano non si farà vedere un cantiere che ha scritto la storia del Made in Sud come Fiart; disertano i maestri dei gozzi come Apreamare e Fratelli Aprea, e con loro snobbano l’evento di casa l’emergente EVO Yacht (con le sue originali imbarcazioni hi-tech esportate anche in America) e un produttore di gommoni d’avanguardia tecnologica come MV Marine. Se a questi si aggiungono i nomi di cantieri italiani e stranieri di chiara fama, che pure disertano la fiera napoletana, si avrà chiaro il quadro di un oggettivo ridimensionamento di un salone che in passato ha vissuto ben altri fasti.

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“Ma noi – dice l’organizzatore Gennaro Amato – abbiamo rinunciato ad inseguire i grandi nomi del settore. Certi marchi non rientrano più nella programmazione del salone voluta da Afina, mentre si punta sempre più al segmento nautico tra i 6-12/15 metri, una nautica più reale e alla portata di tutti, quella insomma che si vede in mare nei weekend”.


Nei piani annunciati guardando anche oltre la manifestazione del 2025, il numero 1 di Afina ha tenuto a dire che “serve una maggiore divulgazione della cultura del mare e che oltre al problema dei posti barca è necessario guardare ai giovani e regolarizzare l’accesso alla nautica dei nuovi diportisti. Per questo motivo – ha aggiunto – il Nauticsud diventerà, nei prossimi anni, luogo di confronto e sviluppo per le politiche culturali e d’insegnamento dei regolamenti nautici”.



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Altro problema emerso è quello della burocrazia. L’ammiraglio Pier Paolo Burri ha affermato: “Aree Marine Protette e ormeggi sono vincoli di sviluppo della nautica, serve uno snellimento delle procedure sia in ambito strutturale sia in quello applicativo delle norme”. Gli ha fatto eco il colonnello dei Carabinieri Claudio Mazzarese, che ha puntato il dito proprio sulla lentezza burocratica del sistema: “Tanta burocrazia, tanta corruzione – da detto nel suo intervento, citando Tacito -. Servono circuiti produttivi e costruttivi più veloci”. Il Capitano di Vascello della Guardia Costiera Gennaro Pappacena ha sottolineato: “La semplificazione dei sistemi limiterebbe gli abusi stagionali, perciò anche noi sollecitiamo le istituzioni affinché si impegnino ad implementare e riordinare gli ormeggi”.


Nei 9 giorni di esposizione saranno in mostra circa 600 imbarcazioni grazie a oltre 200 espositori in rappresentanza di circa 500 brand. 7 i padiglioni occupati, cui si sommano gli spazi all’aperto lungo il viale delle fontane, per un totale di circa 52.000 metri quadrati.


Tra i nomi di maggior prestigio spiccano i due marchi del gruppo italo-americano Broich-Group, ovvero Aicon e Morgan, che al Nauticsud esibiranno in anteprima mondiale il nuovo Morgan 34 e il già noto Aicon 50 della linea Audace. In anteprima mondiale è prevista anche la presentazione della versione entrobordo dell’#404 costruito a Napoli da I-Boat. Non mancheranno prodotti di Bavaria, Cranchi, Echo Yachts, I-Boat, Invictus, Focus Yacht, Beneteau, Italmar, Nautica Mediterranea, Cayman Yachts, Saxdor e altri.


Nutritissima la rappresentanza di battelli pneumatici, con 25 aziende, in buona parte locali, a dominare la scena, in testa Salpa, che presenta buona parte della propria gamma, con la nuova ammiraglia Soleil 52 a dominare la scena. Di rilievo anche la presenza di Italiamarine, con l’intera flotta di 15 modelli, dal piccolo Vulcano 22 all’ammiraglia Italia di 38 piedi. Ristretta, ma qualificata, la rappresentanza di cantieri produttori di gozzi, con i gioielli di Esposito e Mimì in prima linea.

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Folta anche la rappresentanza di motori marini: sotto le luci della Mostra d’Oltremare non mancheranno i fuoribordo del colosso americano Mercury, rappresentato da HI-Performance Italia, e le più recenti novità dei giapponesi Yamaha, Honda, Suzuki e Tohatsu. Come sempre non mancheranno i motori di Selva (sia a combustione che elettrici) e ci sarà anche una rappresentanza del Made in China con il marchio Hidea, il più accessibile del mercato. Non mancheranno le novità degli specialisti dell’ibrido ed elettrico La Bruna, i motori di FNM, FPT, Yanmar, Lombardini e altri. Di spicco, tra i produttori di generatori, la presenza di Coelmo, colosso mondiale del settore con sede produttiva ad Acerra.


L’ingresso al Salone costa 15 euro e sarà possibile acquistare i biglietti ai botteghini di Piazzale Tecchio e Viale Kennedy, o anche online con aumento di 2 euro. Il salone sarà aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 12.30 alle 19; mentre il venerdì, sabato e domenica aprirà alle 10.30 e chiuderà alle 20.30. Per i bambini fino a 10 anni l’ingresso è gratis; 10 euro il costo del biglietto fino a 16 anni (+ 2 euro in prevendita). 8 euro il prezzo scontato per le scolaresche.











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