I truffatori avrebbero contattato diversi imprenditori chiedendo e ottenendo denaro per migliaia di euro
6 Febbraio 2025 19:08
Richieste di decine di migliaia di euro a facoltosi imprenditori o professionisti a nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto, o del suo staff. È l’ipotesi di un maxi raggiro su cui indaga la Procura di Milano che oggi pomeriggio ha aperto un fascicolo contro ignoti per truffa aggravata. Le indagini sono state affidate dal Procuratore Marcello Viola al sostituto Giovanni Tarzia con i carabinieri dopo le prime denunce. Dalle prime informazioni un paio di imprenditori, contatti telefonicamente, sarebbero già caduti nel tranello, bonificando diverse decine di migliaia di euro sui conti indicati. Il ministero della Difesa sarebbe già stato informato da alcune ore.
L’ipotesi per cui si indaga è truffa con l’aggravante del danno di rilevante entità. Le vittime – che sarebbero in precedenza individuate come persone con disponibilità di denaro – verrebbero raggiunte da chiamate di un numero che gli inquirenti definiscono ‘plausibile’ e con prefisso di Roma. Gli interlocutori si presentano come membri dello staff del ministro e politico di Fratelli d’Italia chiedendo ingenti somme di denaro. Il meccanismo è ancora al vaglio degli investigatori.
Crosetto: “5 imprenditori contattati a mio nome, è una trappola”
Sono almeno 5 i “grandi imprenditori” contattati a nome dello staff di Guido Crosetto, con richieste di ingenti somme di denaro. Lo scrive su X il ministro della Difesa in riferimento all’inchiesta per truffa aggravata contro ignoti aperta dalla Procura di Milano. Crosetto parla di “assurda vicenda” e di una “grave truffa in corso” per la quale sono stati informati “magistratura e carabinieri”. Il primo caso sarebbe avvenuto martedì. Crosetto afferma di aver ricevuto la “chiamata di un amico, grande imprenditore, che mi chiede perché la mia Segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare”. “Gli dico che era assurdo, avendolo io – prosegue il ministro – e che era impossibile. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato. Archivio la cosa”. “Dopo un’ora – continua il ministro – mi dicono che c’è un noto imprenditore, che non conosco, che vorrebbe mettersi in contatto con me. Autorizzo a dargli il mio cellulare. Mi chiama e mi racconta di essere stato chiamato da me e poi da un Generale”. Colloqui a cui sarebbe seguito “un bonifico molto elevato a un conto”. Crosetto gli riferisce che si tratta di una “truffa” e avvisa i carabinieri che “raccolgono la denuncia”. “Mercoledì sera accade una cosa simile – prosegue il racconto – sempre un grande imprenditore contattato da un sedicente funzionario del ministero della difesa, Giovanni Montalbano, che chiedeva il cellulare del padre”. “Oggi è accaduto altre due volte – conclude il ministro della Difesa – due grandi imprenditori contattati a nome mio. Di tutto sono informati magistratura e carabinieri ma preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola”
Uso questo mezzo per dare pubblicità ad una grave truffa in corso.
Un’assurda vicenda che inizia martedì con la chiamata di un amico, grande imprenditore, che mi chiede perché la mia Segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare. Gli dico che era assurdo, avendolo…— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) February 6, 2025
Chiesti riscatti per militari imprigionati
In almeno “un caso” i truffatori che in questi giorni stanno chiamando grandi imprenditori fingendosi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, o a nome del suo staff chiedendo denaro, parlano alle vittime di “soldati prigionieri da liberare pagando un riscatto”. È quanto si apprende da fonti dell’inchiesta per truffa aggravata aperta dalla Procura di Milano. In un caso l’imprenditore, target del raggiro, avrebbe capito che la voce al telefono era “diversa” da quella del ministro ma successivamente è stato chiamato da un sedicente “generale” che, a quanto risulta, sarebbe stato “credibile”.
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