Recensione Zenfone 12 Ultra, ha tutto quello che serve, ma baster�?

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Quando lo scorso anno Asus ha lanciato il suo Zenfone 11 Ultra tutti noi ci saremmo aspettati un nuovo e apprezzatissimo top gamma compatto. Questa era la caratteristica che distingueva gli smartphone dell’azienda taiwanese ed era anche il motivo principale per cui abbiamo spesso consigliato di acquistarli. Si trattava quasi di un unicum nel panorama dei prodotti Android e tutt’ora ci sono utenti che scelgono Zenfone 10, a due anni dal suo lancio sul mercato, per avere uno smartphone dalle ottime prestazioni ma, allo stesso tempo, contenuto nelle dimensioni.

Proprio per questo motivo un po’ tutti noi addetti ai lavori, ma non solo, speravamo vivamente in un ritorno di Asus sui propri passi con l’arrivo della nuova serie Zenfone 12. Beh, non è stato. così, inutile girarci intorno, e anzi, questo Zenfone 12 Ultra è giusto giusto un’ottimizzazione del prodotto lanciato lo scorso anno. Ma non vi anticipo altro, qui sotto trovate tutto quello che dovete sapere.

INDICE

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DESIGN E ERGONOMIA



Lo Zenfone 11 Ultra aveva segnato un cambio di direzione netto rispetto alla tradizione di Asus di produrre smartphone top di gamma compatti. Una direzione che Zenfone 12 Ultra ha mantenuto in tutto e per tutto, a partire proprio dalle dimensioni e dal peso, che non sono sostanzialmente cambiate rispetto allo scorso anno. Ma più in generale quella che si è mantenuta è la sensazione che si tratti di un semplice RogPhone ri-carrozzato, che perde qualche funzione specifica per il gaming guadagnando un aspetto ancora più sobrio.

Le somiglianze rispetto al precedente Zenfone 11 Ultra sono palesi, le poche piccole modifiche sono mirate a distinguerlo maggiormente dalla serie ROG Phone. In particolare, il blocco fotocamere è stato rivisto per allontanarsi ancora di più dal design tipico dei telefoni gaming di Asus, ma di fatto non cambia molto nella sua espressione e ancora una volta la sensazione è quella di un appendice eccessivamente sporgente, con un doppio scalino che movimenta un pochino il profilo ma non riesce a nascondere il reale spessore. La scocca posteriore abbandona poi il monogramma Asus a favore di una più sobria scrittina “Asus Zenfone” posizionata al centro, conferendo un aspetto più elegante e minimalista. Resta poi la certificazione IP68 che è comunque una buona garanzia contro le infiltrazioni di acqua e polvere.


La finitura soft touch della cover posteriore offre una sensazione piacevole al tatto e allo stesso tempo è dotata di un buonissimo rivestimento, particolarmente efficace nel ridurre l’accumulo di impronte. L’altra faccia della medaglia è data dal fatto che questa finitura, combinata con le linee e i raccordi stondati, può rendere il telefono un pochino scivoloso; ho provato smartphone anche peggiori da questo punto di vista ma comunque è un aspetto da tenere in considerazione. L’ergonomia dei tasti fisici e del lettore di impronte è ben studiata; tutti e tre gli elementi si raggiungono infatti molto facilmente anche impugnando lo smartphone con una sola mano. Il lettore di impronte svolge poi bene il suo lavoro ed è risultato sempre rapido e preciso.

Guardando alla parte inferiore della cornice dello smartphone salta poi subito all’occhio la posizione insolita della porta USB-C, tutta spostata a sinistra, c’è poco da farsi domande, direi che è un chiaro segnale di un pacifico “riciclo” di componenti da ROG Phone 9. Una scelta influenza anche la disposizione degli speaker, del carrellino della SIM e del jack audio da 3,5 mm, quest’ultimo una caratteristica sempre gradita in una fascia mercato in cui, effettivamente, è merce sempre più rara.

E dato che abbiamo citato il carrellino per la SIM vi dico anche che a differenza del ROG Phone, lo Zenfone 12 Ultra offre il supporto completo alla eSIM, una funzionalità che dovrebbe essere standard sui dispositivi di fascia alta ma che, Rog Phone docet, non è ancora sempre così.

DISPLAY E AUDIO

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Anche per quello che riguarda il display Zenfone 12 Ultra eredita il componente di Rog Phone 9, con una sola piccola differenza legata alla frequenza di aggiornamento. In questo caso si tratta però di un aspetto positivo perchè il pannello del gaming phone Asus rimane uno dei migliori sul mercato. Ecco quindi che questo prodotto vanta un display AMOLED prodotto da Samsung e dotato di una diagonale di 6,78 pollici con risoluzione 2400×1800 pixel.

Parliamo poi di un pannello che offre una frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120 Hz (LTPO) in condizioni normali, e fino a 144 Hz durante il gaming. La tecnologia LTPO consente di adattare dinamicamente la frequenza di aggiornamento per ottimizzare il consumo energetico, e utilizzando il tool della impostazioni sviluppatore si nota come il sistema scali molto rapidamente e correttamente questo parametro. La luminosità massima tipica raggiunge i 1600 nit in modalità HBM (High Brightness Mode), che si attiva principalmente quando lo smartphone è esposto alla luce diretta del sole, con picchi di quasi 2500 nit in HDR. Il display offre un contrasto elevato, colori brillanti e una buona precisione cromatica.

In generale la qualità di questo display rende la visione di film, video e serie TV un’esperienza piacevole in praticamente ogni situazione. L’ho provato anche all’aperto sotto la luce del sole di mezzogiorno e devo dire che la resa è buona, certo non siamo ad agosto in spiaggia ma la luce era comunque molta. Ecco forse l’unica caratteristica che avrei desiderato in più è quella di un trattamento antiriflesso più efficace. Questo avrebbe sicuramente reso lo schermo ancora più godibile, ma le specifiche attuali sono comunque di alto livello.


Il comparto audio è composto da un sistema stereo potente e di alta qualità. Le frequenze sono riprodotte in modo equilibrato, creando un suono coinvolgente anche senza aver bisogno di portare il volume al massimo livello. Molto bene anche l’audio in chiamata, sia in capsula che in vivavoce, una caratteristica che, insieme al fatto di poter ancora registrare, e addirittura trascrivere le chiamate tramite il dialer proprietario, rendendo lo Zenfone 12 Ultra uno dei migliori smartphone per effettuare e ricevere chiamate. Una caratteristica che qualche anno fa gli avrebbe consentito di ottenere probabilmente lo scettro del mercato ma che, oggigiorno, è quasi messa in secondo piano da molti utenti.

SCHEDA TECNICA

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SCHEDA TECNICA:

  • display: LTPO AMOLED Samsung E6 da 6,78″ Full HD+, luminosità massima 2.500 nit, frequenza di aggiornamento fino a 144 Hz (in gaming, 120 tipica), protezione in Gorilla Glass Victus 2
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Elite
  • memorie: 16 GB di RAM LPDDR5X e 512GB di archiviazione UFS 4.0
  • fotocamere:

    • anteriore: 32 MP
    • posteriore principale: 50 MP sensore Sony IMX890 da 1/1,56 pollici, f/1,9, Hybrid Gimbal Stabilizer 4.0 a 6 assi, focale equivalente 24 mm, OIS
    • posteriore ultra wide: 13 MP, campo visivo 120°, f/2,2
    • posteriore teleobiettivo: 32 MP f/2,4, zoom ottico 3x, zoom lossless 5x, 10x HyperClarity, OIS

  • Finanziamo agevolati

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  • audio: cancellazione del rumore con AI, audio spaziale Dirac Virtuo (per cuffie), Hi-Res Audio anche wireless, OZO Audio per riduzione rumore vento
  • resistenza IP68
  • connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, NFC, GPS, jack audio da 3,5 mm
  • sblocco: lettore di impronte digitali in display
  • batteria: 5.500 mAh
  • ricarica: HyperCharge 65 watt via cavo 0-100% in 39 minuti, ricarica wireless 15 watt Qi 1.3
  • dimensioni: 163,8 x 77 x 8,9 mm
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  • peso: 220 grammi.

HARDWARE E PRESTAZIONI



Sotto la scocca, lo Zenfone 12 Ultra è alimentato dal potente Snapdragon 8 Elite, lo stesso SoC presente nel ROG Phone 9 e nella maggior parte degli altri top di gamma Android. Questo processore, realizzato con un processo produttivo a 3 nanometri, offre prestazioni nettamente superiori rispetto alla generazione precedente, sia per la CPU che per la GPU e nel caso di questo Zenfone è affiancato da un set di memorie che comprende 16 GB di RAM LPDDR5X e 512 GB di storage UFS 4.0. Insomma, in termini di dotazione hardware c’è davvero poco da dire, ma come si comporta poi nella vita reale?

Beh, direi che la risposta è molto semplice, le prestazioni sono assolutamente di alto livello, qualsiasi sia il tipo di task che gli si affida. Il sistema resta sempre fluido e reattivo, le app si aprono rapidamente e il multitasking è molto efficiente. Possiamo tranquillamente dire che qualsiasi tipologia di utente troverà in questo smartphone tutta la potenza di cui ha bisogno, e anzi, nella maggior parte dei casi anche più di quello che serve.

Ma non finisce qui, lo Zenfone 12 Ultra si comporta egregiamente anche con quando parliamo di gaming con i giochi più impegnativi. Anche se privo delle ottimizzazioni specifiche per questo tipo di utilizzo che troviamo invece sul ROG Phone, la piattaforma a disposizione resta più che sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti i videogiocatori occasionali, come è la grande maggioranza dell’utenza.


Diciamo quindi che le prestazioni sono in tutto e per tutto da top di gamma, come del resto ci si aspetta da un prodotto dotato del chipset migliore sul mercato e di un software che è rimasto molto leggero e decisamente poco esigente in termini di richiesta di risorse.

Quello che invece non è da dare per scontato sono le prestazioni in termini di connettività, e anche sotto questo aspetto Zenfone 12 Ultra non delude. Come per molte delle altre caratteristiche anche il comparto antenne e modem è mutuato dalla serie Rogphone, risultando cosi tra i migliori attualmente disponibili sulla scena, sia che si parli di connettività mobile che di WiFi. In tutti e due i casi le prestazioni sono ottime, con una ricezione che non mi ha mai deluso, e anzi in molti casi stupito e un WiFi 7 che è forse il più veloce e stabile nel panorama smartphone.

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FOTOCAMERE



Tra le altre cose, anche il comparto fotocamere dello Zenfone 12 Ultra rimane sostanzialmente invariato rispetto al modello precedente e a Rog Phone 9, con giusto un piccolo aggiornamento alla stabilizzazione della fotocamera principale. Il sensore principale rimane un Sony Lytia 700 da 50 megapixel, affiancato da un sensore da 13 megapixel con lente ultra-grandangolare (angolo di visione di 120 gradi) e da un teleobiettivo con zoom ottico 3x e sensore da 32 megapixel, anch’esso stabilizzato otticamente.

Ma se per caratteristiche come le prestazioni e il display questi “non cambiamenti” sono comunque accettabili perchè mantengono lo smartphone ad un livello comunque buono, lo stesso non si può dire delle fotocamere. La qualità delle foto scattate con lo Zenfone 12 Ultra è sufficiente, ma non eccelle rispetto a praticamente nessuno degli altri top di gamma, anzi. Le foto diurne sono caratterizzate da una buona resa cromatica, anche se si personalmente avrei desiderare colori più vividi e una maggiore profondità di campo. Il software, come già accadeva in passato, tende sempre ad applicare una maschera di contrasto eccessiva; l’intento è quello di dare più contrasto e nitidezza, ma spesso il rischio è di incappare in risultati che sono l’opposto di quelli sperati. L’uniformità tra le tre fotocamere è discreta in condizioni di buona illuminazione, ma i risultati non si discostano molto da quelli ottenibili con uno smartphone di fascia media.

Le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, il frangente in cui i prodotti di fascia alta dovrebbero farsi valere, sono invece ancora meno convincenti. La differenza tra il sensore principale e gli altri due si fa sentire, con una qualità complessiva che risulta molto inferiore quando si parla di ultra-grandangolare e il teleobiettivo. In particolare, si notano un aumento importante del rumore e una perdita di dettaglio che aumenta al diminuire della luce ambientale. In alcuni casi si nota anche una netta discrepanza tra la temperatura colore registrata dai diversi sensori e una gestione molto diversa degli artefatti in corrispondenza delle fonti di luce diretta.

Discreto il comparto video, con clip che possono essere registrate fino alla risoluzione 8K a 30fps, anche se, a mio modo di vedere, la qualità migliore si ottiene in 4K a 60fps. In particolare devo dire che Asus ha fatto un buon lavoro soprattutto con la stabilizzazione del sensore principale che si dimostra molto efficace. In generale diciamo che la qualità dell’immagine è buona per un utilizzo amatoriale e sui social media, ma ancora non raggiunge i livelli di iPhone o S25 Ultra.

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Le app di fotocamera, galleria e ritocco sono poi arricchite da tutta una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, come il tracking video (per la verità non molto efficace), una modalità ritratto “avanzata” e la pulizia dell’audio direttamente in camera in fase di registrazione. Sono presenti anche strumenti per l’editing foto anch’essi basati su AI, come il riempimento contestuale generativo e la correzione delle foto mosse.

SOFTWARE E AUTONOMIA



Ma l’intelligenza artificiale è integrata non solo nelle fotocamere ma un po’ in tutto il sistema operativo. Quest’anno Asus ha infatti arricchito la sua interfaccia con tutta una serie di funzioni come la traduzione istantanea delle chiamate, la trascrizione, il riassunto di documenti e articoli e la funzione Circle to Search. Si tratta di strumenti che derivano tutti dal pacchetto AI distribuito da Google e che ogni singolo produttore personalizza poi in termini di interfaccia e collegamenti per essere il più possibile integrati e dare coerenza anche dal punto di vista grafico. La buona notizia è che la maggior parte di queste funzioni può essere eseguita in locale, senza necessità di connessione a internet.


Le prestazioni di queste funzioni di AI sono buone, ma sono sostanzialmente molto vicine e simili a ciò che si ottiene in questo momento con tutti gli smartphone Android che utilizzano lo stesso pacchetto di funzioni. Quello che vorrei da parte di Asus, ma in realtà da parte di un po’ tutti i produttori, è un ulteriore livello di personalizzazione di questa AI, e no, non mi basta la possibilità di creare wallpaper colorati.

Ma intelligenza artificiale a parte devo dire che il resto del software Asus è comunque sempre molto apprezzabile per pulizia e sobrietà. L’azienda taiwanese tende a inserire pochi strumenti personalizzati ma tutti utili e ben studiati, mantenendo così un sistema leggero ma allo stesso tempo senza far mancare nulla di fondamentale all’utente. Onestamente? Rispetto a chi riempie gli smartphone, anche top di gamma, di bloatware, questo è un approccio che mi sento di difendere e giudicare positivamente. Ciò che invece non posso giudicare positivamente è la politica di aggiornamento che è di 2 major update e 3 anni 5 anni di patch garantiti, meglio di Rog Phone ma comunque restano troppo poche le major.


E infine vi parlo di autonomia. La batteria di Zenfone 12 Ultra rimane della stessa capacità dello scorso anno, ovvero 5500 mAh. Con l’avvento delle nuove batterie al silicio carbonio si tratta di una capacità che non impressiona più ma che permette comunque di ottenere un’ottima autonomia, grazie anche all’ulteriore ottimizzazione del SoC Qualcomm. Di norma si riesce a portare a termine una giornata di utilizzo molto intenso senza alcun problema e anzi, se utilizziamo lo smartphone in maniera più blanda è possibile anche raggiungere i due giorni di autonomia.

La ricarica rapida supporta infine una potenza massima di 65W. Ok, non siamo ai livelli dei 120W di alcuni competitor ma resta comunque una potenza sufficiente per caricare completamente lo smartphone in circa 40 minuti, un tempo più che accettabile. Resta anche la ricarica wireless che risponde ancora allo standard Qi 1.3 con una potenza massima di 15W.

CONSIDERAZIONI



Il prezzo di lancio dello Zenfone 12 Ultra è di 1099 euro per l’unica versione disponibile in Italia (16-512). Si tratta di una cifra che è allineata a quella di altri top di gamma ma che, al netto di quanto detto qui sopra lo rende comunque un prodotto difficile da consigliare al lancio. Oggettivamente parlando ci sono altri prodotti che per lo stesso prezzo, o addirittura qualcosa meno, offrono caratteristiche migliori e un supporto software più longevo. Ma è un prezzo che resta alto anche se consideriamo i 100 euro di sconto al lancio e il bundle con cover e vetro protettivo proposto per le prime settimane (fino al 28 febbraio).

In sintesi, lo Zenfone 12 Ultra è un buon smartphone con un design elegante, un display eccellente, prestazioni elevate e una discreta autonomia. Tuttavia soffre di un po’ troppo immobilismo in termini di innovazione, un comparto fotocamere che non è all’altezza dei top di gamma attuali e una politica di aggiornamento che è la “peggiore” del segmento di mercato. Diciamo che ad un prezzo più competitivo, che vuol dire almeno sotto ai 900 euro, resta ancora una proposta da tenere in considerazione, ma sopra questa cifra le alternative davvero non mancano.

PRO E CONTRO

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