L’INTERVISTA
La consigliera del gruppo di opposizione Innova sottolinea la necessità di una seria pianificazione per il futuro della città, su turismo, parcheggi e gestione delle strutture pubbliche
di Orazio Perillo
Consigliera Ruggiero, nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha approvato il bilancio 2025–2027. Quali sono le principali criticità riscontrate?
«Le fasce più deboli, come disabili e anziani, continuano ad essere dimenticate. Le somme destinate a turismo e agricoltura sono insufficienti e le opere pubbliche non affrontano nemmeno il problema parcheggi, che persiste da vent’anni. Inoltre, cresce la tassa rifiuti senza una corretta redistribuzione del carico fiscale in base a chi ne produce di più. L’Amministrazione ci ha abituato a bilanci privi di corrispondenza con le promesse».
Innova ha sottolineato l’urgenza di interventi di manutenzione sul patrimonio pubblico, in particolare sugli edifici scolastici. Cosa manca nella gestione dell’Amministrazione?
«Manca completamente pianificazione e programmazione. Le condizioni di strade, scuole e palestre sono evidenti: a dicembre un’ala del plesso Solferino è rimasta senza elettricità, la stessa ad essere stata interessata da allagamenti negli anni scorsi; la palestra Lino Calella continua ad essere impraticabile ogni volta che piove. I funzionari lamentano l’assenza di un report aggiornato sulle condizioni degli immobili e dei relativi affidamenti e manca un regolamento per la gestione dei beni comunali. Si continua a confondere la manutenzione ordinaria con interventi strutturali, si spendono soldi pubblici per lavori di sola facciata».
Fra i temi caldi della consiliatura c’è l’urbanistica: la maggioranza si è concentrata sui PIRU, accantonando l’idea di un nuovo PUG. Perché, secondo lei, questa scelta?
«L’assessora Piccoli sostiene che adottare un nuovo PUG richiede tempo, mentre i PIRU offrono soluzioni più rapide. Io credo faccia confusione volutamente. I PIRU dovrebbero riqualificare aree degradate con la collaborazione dei privati, per restituire opere alla collettività, come i parcheggi. Ma il documento approvato prevede principalmente appartamenti, superando l’indice di edificabilità e favorendo pochi, senza rispondere alle reali necessità della comunità. Il PUG, il cui documento preliminare è pronto da anni, potrebbe rilanciare l’economia con politiche abitative, commerciali e infrastrutturali, sbloccando aree e creando opportunità per artigiani e piccole e medie imprese».
Parliamo del periodo natalizio che ha portato molti visitatori, ma anche problemi di gestione dei flussi e discussioni tra cittadini. Si poteva fare di più per evitare disagi?
«Il fenomeno delle luminarie è sfuggito di mano ed è evidente, lo si subisce senza che si pianifichino investimenti per la gestione. Da oltre dieci anni il nostro turismo estivo è più sostenibile con un target di qualità grazie soprattutto all’offerta culturale privata. La gestione natalizia non riesce a collocarsi in questo solco e manca di contenuto reale, sicuramente è un fenomeno a tempo di cui vedremo, ahimè, le macerie sotto ogni punto di vista».
Innova nell’ultimo Consiglio Comune ha presentato un ordine del giorno sulla gestione dei flussi nel periodo natalizio, poi bocciato dalla maggioranza. Cosa proponeva?
«Il 15 dicembre era troppo tardi per agire e il paese ha dovuto assistere ad un disastro annunciato. Abbiamo provato a far ragionare la politica, chiedendo un limite al numero di pullman turistici, un piano straordinario per la gestione della mobilità e dei parcheggi, anche con l’individuazione di aree temporanee e il rafforzamento della presenza di personale per l’ordine pubblico nei giorni cruciali. Tuttavia, nessun gruppo di maggioranza ha votato a favore e il Sindaco ha spostato l’attenzione su inutili contrapposizioni».
Ma cosa si può fare per evitare queste contrapposizioni, ad esempio tra commercianti e residenti o tra gli stessi operatori economici?
«La dialettica è diventata così esasperata che ricomporla è difficile. Ogni tentativo di ragionamento viene vanificato strumentalizzando le posizioni dell’opposizione e accusandola di essere contro i commercianti. Il che è un’assurdità. La Politica deve riprendere la discussione ponendo al centro la sicurezza pubblica, la qualità del lavoro e del settore commerciale, la vivibilità, la sostenibilità ambientale e il rischio di desertificazione del borgo, senza creare squilibri».
Ritiene più in generale che il settore turistico rappresenti un’opportunità per lo sviluppo economico e culturale del territorio, o teme piuttosto i rischi, come ad esempio l’overtourism?
«Il settore turistico è un’opportunità, ma ha bisogno di contenuti validi per diventare un elemento strutturale che racconti la storia, l’enogastronomia e il patrimonio rurale. È possibile potenziare le esperienze dei festival musicali, culturali e artistici e lavorare sulla qualità, in sinergia con i comuni limitrofi. Bisogna creare un programma coeso che porti economia tutto l’anno. Per esempio, nel 2012 nell’ambito dell’esperienza politica della Primavera, proponevamo il marchio ombrello della “Valle d’Itria”».
Legata al turismo è la questione dei parcheggi. Nonostante l’Amministrazione abbia riqualificato alcune aree, come la zona antistante lo stadio e via Sant’Annibale di Francia, l’esigenza rimane. Qual è la posizione di Innova in merito?
«Non prendiamoci in giro. Le aree citate rispondono a malapena a esigenze di parcheggio degli abitanti della zona o al noto traffico del mercato settimanale. Non si tratta in alcun modo di una soluzione per il turismo. Come detto prima, i PIRU sono stati un’occasione sprecata».
Altra questione più volte affrontata dal suo gruppo è quella relativa all’utilizzo delle strutture pubbliche, come quella di via Difesa e l’ex caserma. Cosa non ha convinto delle scelte operate dalla maggioranza?
«Via Difesa non è ancora stata affidata, nonostante l’assessore Giacovelli prometta da tre anni di farlo entro la fine di ogni anno.Nel frattempo realtà che si occupano di prevenzione e supporto sociosanitario restano senza sedi adeguate. L’ex caserma è stata affidata a una valida realtà non locale, nonostante le promesse iniziali, la possibilità di delineare il bando in modo diverso e poi di riaprire i termini. Dopo un anno, le chiavi non sono state consegnate all’ETS vincitrice e rischiamo di perdere opportunità e servizi gratuiti per minori».
Altra struttura è quella dell’asilo nido di Cinquenoci ora polo educativo…
«L’asilo nido è comunale per solo 9 posti a carico del Comune, mentre per gli altri si ricorre ai buoni servizio regionali su domanda diretta delle famiglie. Mancano i regolamenti per la gestione del resto delle attività, lasciando presumere che si operi come per il servizio nido, l’unico ad essere regolamentato. È noto che sono stati restituiti fondi e perse occasioni di finanziamento che avrebbero potuto rendere gratuite ulteriori prestazioni della struttura. Le speranze per cui i servizi restino economicamente accessibili sono riposte nei soli emolumenti regionali finché ci saranno».
Passiamo ai temi politici. Da alcuni mesi Tonino Gentile ha preso il posto della dimissionaria Lucia Calella all’interno del gruppo consiliare Innova. Come sono i rapporti interni? C’è sintonia nel gruppo?
«Ho sempre ritenuto che un gruppo sia più della somma dei singoli componenti. Innova ha attraversato due avvicendamenti, ma ogni volta siamo ripartiti con rispetto reciproco, riconoscendo la storia e il carisma di ciascuno. Credo che questo si veda».
Siamo entrati nell’ultimo anno di consiliatura e ci avviamo verso le amministrative 2026. Alla luce delle esperienze passate, ritiene che ci siano le condizioni per costruire un’alternativa competitiva all’attuale maggioranza? Con chi, a suo avviso, sarebbe opportuno avviare un dialogo?
«Per costruire un’alternativa competitiva bisogna aprire un confronto su temi concreti: sviluppo urbanistico, economico, sociale e culturale. La questione non è con “chi”, ma “come” procedere: non è pensabile costruire le liste nelle stanze chiuse, bisogna riacquistare la dimensione architettonica della politica mettendo insieme le visioni comuni, le buone pratiche, partendo dal realismo e costruendo alternative praticabili. I prossimi anni saranno complessi e chi amministra deve farlo con competenza e senso del dovere. Nessuno si salva da solo, o si “salta” insieme, o non cambierà mai nulla».
In conclusione, consigliera Ruggiero, questa è la sua prima esperienza in Consiglio Comunale, pur essendo da sempre appassionata di politica. Com’è viverla dall’interno, nel ruolo di rappresentante delle istituzioni? È come se l’aspettava?
«Me l’aspettavo impegnativa e così è stata. Non faccio mai sconti soprattutto a me stessa e questo mi consente di mettermi in discussione, continuando a studiare e approfondire. Faccio politica da ragazzina e aver avuto l’opportunità di essere in Consiglio mi consente oggi di avere un’idea più chiara della complessità delle cose. Spero che questa crescita anche sul piano umano possa continuare ad arricchirsi in progetti in cui credo. Nel frattempo si continua con determinazione confidando di non aver deluso le aspettative».
[Intervista pubblicata sulla rivista Agorà, numero Gennaio 2025]
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