in Italia il rischio di insolvenza delle imprese è più elevato di tanti Paesi europei

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Come sarà il 2025? Forse le incognite elettorali dello scorso anno sono state (in parte) superate, ma l’orizzonte è tutt’altro che sereno e raramente i rischi sono apparsi così elevati. Da un lato la politica degli Stati Uniti potrebbe essere deleteria per molte economie mondiali, dall’altro la Cina continua a misurarsi con una grande sovraccapacità produttiva, mentre molti Paesi emergenti sono minacciati dall’apprezzamento del dollaro e dal deflusso di capitali. L’Europa, nel frattempo, deve affrontare una nuova sfida con l’alleato statunitense, in aggiunta ai problemi esistenti e ai già limitati margini di manovra dei conti pubblici.

In questo contesto e nel quadro dello scenario centrale, che prevede per ora una stabilizzazione dell’attività globale, Coface ha rivisto sette valutazioni paese (4 classificazioni in positivo e 3 declassamenti) e 20 valutazioni settoriali (8 classificazioni in positivo e 12 declassamenti).

Si conferma la divergenza fra le due sponde dell’Atlantico

Il 2025 dovrebbe confermare la divergenza fra l’economia degli Stati Uniti e quella dell’area euro. La crescita degli Stati Uniti si prospetta stabile grazie alla tenuta della spesa delle famiglie statunitensi, trainata da un mercato del lavoro dinamico e dall’effetto ricchezza legato all’aumento dei prezzi degli immobili e dei titoli azionari. La deregolamentazione e i tagli alle imposte promessi dal Presidente Trump favoriranno gli investimenti.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Per contro, Coface prevede che la crescita in Europa sarà limitata e gravata dai problemi dell’industria e delle costruzioni. Nonostante il calo dell’inflazione, è probabile che la spesa dei consumatori risulti ancora frenata dalla scarsa fiducia delle famiglie in un contesto di incertezza politica in vari Paesi, tra cui Francia e Germania. Ci si attende una crescita debole sia in questi due Paesi che in Italia, e un significativo rallentamento in Spagna.

L’industria europea dell’auto è a corto di carburante

L’industria automobilistica europea ha subito un forte rallentamento nel 2024. La domanda di autovetture è rimasta stagnante, e gli indicatori di produzione mostrano una perdita di slancio dell’attività manifatturiera nella maggior parte dei Paesi della regione. Le nuove immatricolazioni nel 2024 hanno registrato una modesta crescita di +0,8% su base annua, registrando addirittura un calo del 3% su base annua nella seconda metà dell’anno. Anche il 2025 non promette bene per l’industria automobilistica europea, che rischia di trovarsi schiacciata fra la sempre maggiore concorrenza cinese e le incognite del mercato statunitense, con la minaccia di barriere doganali.

L’elezione di Donald Trump cambia le carte in tavola per molti paesi emergenti

Le economie emergenti affrontano una nuova situazione particolarmente sfavorevole, con un rapido apprezzamento del dollaro e consistenti fughe di capitali in vari Paesi. L’elezione di Donald Trump ha ridefinito le prospettive monetarie e finanziarie globali, aggravando i problemi delle economie più fragili. Questi Paesi, in particolare quelli più indebitati in dollari, rischiano di assistere a un rapido deterioramento delle loro condizioni economiche per l’aumento dei tassi di interesse e/o il deprezzamento della valuta. Il fortissimo deprezzamento del real brasiliano alla fine del 2024 – il real ha perso il 10% tra la fine di novembre e il 25 dicembre, nonostante l’aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale brasiliana – è un esempio delle turbolenze che possono investire un paese con forti squilibri con l’estero e/o di conti pubblici.

Nemmeno la Cina è al sicuro. Senza nuovi ingenti stimoli, la crescita dovrebbe rallentare significativamente dopo il 5% registrato ufficialmente lo scorso anno (4,3% secondo le nostre previsioni per quest’anno). I dazi USA rappresentano il principale rischio per il Paese. A prescindere dalla portata e tempistica, il loro impatto è destinato a essere (molto) negativo.

Crescita globale stabile ma ancora limitata

Nonostante il contesto sempre più incerto, Coface prevede per il 2025 un leggero miglioramento della crescita mondiale al 2,7% (rispetto al 2,6% della nostra precedente stima). La revisione al rialzo è dovuta soprattutto all’inattesa resilienza dell’economia USA, che compensa la persistente debolezza dell’area euro.

“Il Barometro di Coface offre ancora una volta una fotografia puntuale a livello mondiale dei rischi dei Paesi e dei settori – ha affermato Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa Coface– Ci sono dei segnali di miglioramento sul fronte della crescita mondiale, ma l’Italia è l’unico Paese occidentale che continua ad avere a livello generale un livello di rischio di insolvenza delle imprese elevato -seppur non alto- rispetto a nazioni più virtuose come la Francia, Germania e Spagna dove il rischio è basso. Guardando ai settori, sarà necessario prestare una maggiore attenzione all’automotive e al metallurgico, dove il rischio è diventato molto alto.”



Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link