Pensione più alta con il metodo contributivo? Ecco il vantaggio per le mamme

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Da quando è entrata in vigore la riforma delle pensioni contributive di Lamberto Dini, diverse cose sono cambiate nel sistema previdenziale italiano. Innanzitutto, le regole di calcolo della pensione sono mutate: siamo passati dal retributivo, basato sulle ultime retribuzioni percepite dai lavoratori, al contributivo, basato invece sull’ammontare dei contributi versati, ossia il cosiddetto montante contributivo.

Le disposizioni di quella riforma sono tuttora in vigore, comprese quelle sui vantaggi che le lavoratrici che hanno avuto dei figli possono sfruttare. Per chiarire alcuni aspetti forse poco noti di questi benefici, oggi rispondiamo al quesito di una nostra lettrice, la quale ci chiede come monetizzare al massimo la pensione, poiché esiste un’opzione per ottenere un trattamento calcolato in modo più favorevole proprio con il sistema contributivo.

“Buonasera, mi chiamo Stefania e volevo chiedervi se effettivamente anche io posso sfruttare il vantaggio del sistema contributivo come regola di calcolo della prestazione. Dal momento che ho 24 anni di contributi versati e in questo 2025 compio 67 anni di età, volevo capire come potevo fare a percepire una pensione più alta. Mi riferisco al coefficiente di trasformazione, visto che ricado completamente nel sistema contributivo avendo iniziato a versare dopo il 1996. Ed oltretutto, dal momento che ho avuto due figli.”

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Pensione più alta con il metodo contributivo? Ecco il vantaggio per le mamme

Oggi cerchiamo di capire cosa effettivamente si può fare per percepire una pensione più alta sfruttando le regole del sistema contributivo. Che per le lavoratrici con figli risultano molto vantaggiose. Spesso, infatti, abbiamo parlato dei benefici di cui le donne diventate madri possono godere al momento di accedere alla pensione di vecchiaia.

La pensione di vecchiaia, che in genere si consegue a 67 anni di età, per le lavoratrici con figli può essere percepita anche prima di questa età, sfruttando quel vantaggio derivante dal sistema contributivo di cui abbiamo spesso discusso. Si tratta di quattro mesi di riduzione per ogni figlio, fino a un massimo di 16 mesi, sul requisito anagrafico di uscita.

Tra arretrati e pensione migliore, ecco come scegliere

Oltre a questo vantaggio in termini di età anagrafica per l’uscita, esiste anche un vantaggio di calcolo della pensione. Tuttavia, i due benefici sono alternativi fra loro. Nel senso che, se una lavoratrice sceglie di ritirarsi prima dal lavoro, deve rinunciare al calcolo migliore della pensione, e viceversa.

È importante analizzare con attenzione il vantaggio sulle regole di calcolo della prestazione di cui le lavoratrici con figli possono usufruire una volta giunte a 67 anni, pronte per la quiescenza. In sostanza, chi ha avuto figli può, a 67 anni, chiedere all’INPS di applicare un coefficiente più vantaggioso per il calcolo della pensione. Oppure optare per la decorrenza anticipata. La nostra lettrice pare trovarsi proprio in questa situazione.

Il migliore coefficiente di trasformazione è una opportunità per la pensione contributiva

Il meccanismo è abbastanza semplice da comprendere e si definisce al momento della presentazione della domanda di pensione. Una lavoratrice che ha avuto due figli, come la nostra lettrice, e che rientra nel sistema contributivo perché ha iniziato a versare i contributi dopo l’entrata in vigore della riforma Dini, ha la facoltà di:

  • Uscire prima dal lavoro, sfruttando la “maggiorazione” di 4 mesi per figlio (fino a 8 mesi per 2 figli) e quindi godere di arretrati per i mesi compresi tra l’uscita effettiva e il compimento dei 67 anni. In questo caso, il calcolo della pensione partirà dai 66 anni e 4 mesi. È bene ricordare che più alta è l’età di uscita, migliore è il coefficiente di trasformazione applicato al montante contributivo, e viceversa.
  • Scegliere un calcolo migliore della pensione contributiva, se si è già a 67 anni, rinunciando però agli arretrati. In tale ipotesi, si può chiedere all’INPS di utilizzare il coefficiente dei 68 anni, in virtù dei due figli avuti. Le regole prevedono infatti che, con uno o due figli, la pensione possa essere calcolata con il coefficiente di un anno in più (da 67 a 68 anni). Se invece si hanno più di due figli, il coefficiente corrisponde a quello di due anni in più (da 67 a 69 anni).



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