Pronta la cordata italiana per il rilancio della Conbipel

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Una cordata italiana capeggiata dall’azienda di Como Euroseta è scesa in campo per investire nel rilancio del marchio Conbipel.
La newco, ovvero la società di nuova costituzione, composta da due aziende italiane, ha infatti presentato la proposta vincolante di acquisto ritenuta più idonea – tra le cinque sul tavolo – nell’ambito della procedura di Composizione negoziata di crisi, avviata dall’azienda a causa del trend economico negativo che sta vivendo.
E’ emerso al avolo di crisi che si è tenuto giovedì a Roma, convocato su indicazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del sottosegretario con delega alle crisi aziendali, Fausta Bergamotto, alla presenza dell’azienda e delle organizzazioni sindacali. Al centro il futuro dell’azienda, con sede a Cocconato, acquisita nel 2022 dalla BTX Italian Retail and Brand SpA (con una partecipazione dell’Agenzia di Stato Invitalia). Parte della holding Eapparels Ltd, la BTX si era aggiudicata marchio, sede, magazzino e punti vendita.

La proposta

Al tavolo è emerso che Euroseta, azienda produttrice e distributrice di capi in seta operante nel tessile da oltre 20 anni, è fornitrice di Conbipel da circa 10 anni. «La società – spiegano in una nota stampa Giuseppe Zimmari e Paolo Andreani, rispettivamente segretario nazionale e generale Uiltucs Uil –  ha tenuto a sottolineare la volontà di sostenere un brand italiano in cui crede. In tale progetto le società saranno supportate da Invitalia».
I sindacalisti sottolineano poi i motivi alla base della scelta della proposta di Euroseta. «E’ fondata – spiegano – su fattori importanti: la presenza nel mercato, la catena di fornitori, impegni finanziari forti, disponibilità di assumere il perimetro di lavoratori più ampio possibile».

Negozi e dipendenti

In sostanza, la newco salverebbe 104 negozi su 120, di cui 17 franchising, per un totale di 745 dipendenti (circa il 70% della forza lavoro). Invece, per quanto riguarda la sede di Cocconato, è disposta ad assumere 50 persone sugli attuali 139 dipendenti. Tuttavia l’acquisizione, che secondo la procedura dovrà avvenire ad aprile, dovrà avere l’avvallo del Tribunale di Asti.
In un comunicato, il Ministero ha fatto sapere di aver chiesto all’azienda uscente una gestione non traumatica degli esuberi con l’attivazione degli ammortizzatori sociali per un ricollocamento, anche con il supporto delle Regioni coinvolte. Ricorda poi che la società ha confermato di continuare la ricerca di ulteriori soluzioni per i rimanenti punti vendita e la relativa forza lavoro rimasti fuori dal perimetro dell’offerta.

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Le parole di Francesco Di Martino (Uiltucs Uil)

«Sicuramente – commenta Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs Uil che ha partecipato all’incontro di Roma – la proposta di acquisto è da vedere positivamente, in quanto si tratta di un investimento importante che salverebbe l’azienda. Parliamo di un gruppo italiano che opera in questo campo da anni, che ha presentato il suo progetto e vuole investire sul futuro della Conbipel perché crede nelle sue potenzialità».
«Tuttavia da parte nostra rimane una forte preoccupazione sul futuro dei dipendenti, in particolare su quelli che lavorano in sede: 50 assunti su 139 sono davvero pochi. Senza contare che temiamo per il futuro stesso della presenza della sede a Cocconato. Come diciamo da tempo, la separazione del magazzino (venduto a DHL, ndr) ha indebolito la sede, perché ha eliminato il motivo fondamentale della sua presenza nel paese astigiano. Comunque ora aspettiamo il pronunciamento del tribunale. Dopodiché, se la proposta di acquisto sarà approvata, ci impegneremo a trattare con la prorpietà per limitare al minimo il numero degli esuberi».

L’intervento di Pepè Sciarria (Filcams Cgil)

Sul futuro della sede e dei dipendenti interviene anche Laura Pepè Sciarria, componente della segreteria provinciale Filcams Cgil e dipendente Conbipel da 28 anni. «Come Cgil abbiamo apprezzato l’impegno degli imprenditori – afferma – ma siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori. Oltre a chiedere se sarà possibile aumentare il numero di negozi da salvare, ci concentreremo sul futuro della sede. All’incontro i vertici della newco hanno affermato che garantiscono l’impegno a mantenerla a Cocconato per due anni, mentre non possono ancora pronunciarsi sull’orizzonte temporale successivo. Venerdì abbiamo svolto l’assemblea sindacale con i lavoratori, tra cui l’ansia dovuta all’incertezza è palpabile. Speriamo di riuscire a risolvere la questione con la trattativa sindacale, che partirà se la proposta di acquisto sarà avvallata dal tribunale».





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