Che cos’è il codice CITRA? — idealista/news

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Il mercato degli appartamenti a uso turistico è in continua espansione, soprattutto in un paese come il nostro che può contare su località vacanziere e città d’arte di bellezza ineguagliabile. Come essere certi, però, che le case seguano scrupolosi standard di sicurezza e rispettino le normative locali e fiscali? L’applicazione del cosiddetto codice CITRA tutela i turisti e fa in modo che i proprietari agiscano sempre a norma di legge. Vediamo allora cos’è il codice CITRA, cosa regola e come si assegna.

Cos’è il codice CITRA per le attività ricettive

Il codice CITRA, acronimo di Codice Identificativo Turistico Regionale delle Attività Ricettive, è un codice alfanumerico, univoco e obbligatorio per tutti le strutture ricettive. Serve sostanzialmente a verificare che si rispettino tutte le regole normative locali in materia turistica e, al contempo, per identificare le singole realtà ricettive. A volte il nome del codice può variare, per nome e formato a seconda della regione. 

Grazie al codice CITRA si ha contezza se un appartamento destinato ad affitti turistici sia regolarmente registrato presso le autorità competenti. Ciò consente quindi di verificare che tutte le disposizioni relative alla sicurezza, ai servizi e gli obblighi fiscali, siano in regola. In sintesi, possiamo dire che il codice CITRA è stato introdotto per promuovere la trasparenza e soprattutto contrastare l’abusivismo nel settore turistico.  

Microcredito

per le aziende

 

Se a livello regionale questa obbligatorietà varia a seconda delle singole normative – in Liguria, la pubblicazione del codice CITRA è obbligatoria dal 1° agosto 2019 – a livello nazionale, il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è diventato obbligatorio per gli Appartamenti Ammobiliati ad Uso Turistico (AAUT) dal 3 settembre 2024. 

Per chi vale il codice CITRA

Il codice CITRA si applica a diverse tipologie di immobili destinati all’attività ricettiva in ambito turistico. È obbligatorio per:

  • case vacanza cioè immobili affittati a breve termine per scopi turistici.
  • Bed & Breakfast (B&B) ovvero strutture gestite a livello familiare che offrono pernottamento e prima colazione.
  • Affittacamere: immobili che mettono a disposizione camere in affitto per brevi soggiorni.
  • Agriturismi: strutture ricettive in contesti rurali che danno ospitalità e servizi legati all’attività agricola.
  • Alberghi e hotel: strutture turistiche di grandi dimensioni.
  • Appartamenti e case in locazione turistica ovvero immobili destinati alla locazione per brevi periodi, gestiti da privati o società.
  • Ostelli e residence: strutture per soggiorni turistici prolungati o a basso costo.

Il codice CITRA è obbligatorio quindi solo per le strutture ricettive che svolgono attività regolarmente dichiarate presso il Comune e/o la Regione di riferimento. Le locazioni a lungo termine (superiori a 30 giorni) non necessitano di un codice CITRA, poiché rientrano nella normativa contrattuale ordinaria.

Com’è fatto il codice CITRA?

Il codice CITRA si compone di una serie di caratteri alfanumerici il cui numero può cambiare da regione a regione. Questi caratteri identificano, comunque, la sigla della regione o del comune, la categoria della struttura ricettiva e il numero identificativo univoco della struttura.

Come si ottiene il codice CITRA

L’assegnazione del codice CITRA avviene al termine di un iter specifico e può variare sensibilmente da regione a regione. C’è però una struttura che resta perlopiù uguale, e viene dettagliata di seguito.

Registrazione dell’attività presso il Comune o la Regione

Per prima cosa bisogna ufficializzare al Comune, in genere attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) o alla Regione di competenza, su dedicate alla gestione dei flussi turistici, l’avvio dell’attività di affitto breve dell’appartamento ammobiliato a uso turistico.

Per registrare la casa bisogna certificare una serie di fattori, legati ai servizi offerti e alle caratteristiche principali dell’abitazione e presentare dei documenti ad hoc. Vediamo cosa serve:

  • Documento d’identità valido del richiedente.
  • Dati catastali dell’immobile con le informazioni relative alla proprietà dell’appartamento.
  • Certificazioni degli impianti: attestazioni di conformità degli impianti elettrici e del gas.
  • Assicurazione di responsabilità civile che copra eventuali danni agli ospiti.
  • Occorre comunicare indirizzo e tipologia dell’appartamento, a partire dal numero delle stanze, allegando se richiesta la planimetria dell’appartamento.
  • Bisogna evidenziare i servizi offerti, per esempio se la casa sia dotata di Wi-Fi, cucina, aria condizionata e via di seguito.
  • Serve poi un elenco di massima delle dotazioni di sicurezza, come estintori e uscite di emergenza
  • Regolamento interno, che illustra le regole della struttura e le informazioni da fornire agli ospiti.

Importante: la richiesta di documenti può cambiare da regione a regione, quindi bisogna sempre informarsi sui siti istituzionali ufficiali per avere la certezza assoluta di ciò che occorre. 

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Verifica dei requisiti normativi

Ora, dopo questo primo passo, la richiesta viene verificata dalle autorità competenti. Sotto la lente indagatrice c’è il rispetto degli standard di qualità e sicurezza. Un appartamento turistico che può ambire ad avere il codice CITRA ha una cucina a norma e possiede un accesso sicuro ai servizi igienici.

È dotato di mobili e arredi in condizioni dignitose, dal punto di vista della sicurezza offre garanzie inequivocabili come la presenza di estintori e rilevatori di fumo. Infine, rispetta tutte le normative specifiche in materia di accessibilità.

Cosa si fa dopo il rilascio del codice CITRA

Dopo aver registrato l’appartamento, ovvero dopo aver comunicato che esiste e che abbia determinate caratteristiche e aver accertato che ogni elemento corrisponda a verità, le due parti chiamate a decidere, ovvero comune o regione, rilasceranno di fatto il codice CITRA vero e proprio.

Esso dovrà essere utilizzato in ogni comunicazione ufficiale, perché contiene tutte le informazioni di quella struttura. E comparire anche nelle piattaforme di prenotazione online, per esempio Booking.com, Airbnb e via di seguito. Il Codice CITRA deve comparire anche nell’annuncio. Questo a colpo d’occhio fornisce tutte le garanzie a chi desidera affittare quella casa. 

Cosa si rischia senza il codice CITRA?

I proprietari che non sono in regola con l’assegnazione del codice CITRA rischiano pesanti sanzioni amministrative e multe salate. Tra le sanzioni, anche la rimozione dalle piattaforme di prenotazione. Il massimo della pena, se così vogliamo dire, è la sospensione dell’attività.

Il codice CITRA, dunque, è una garanzia per i turisti e anche per comuni e regioni. È un codice che in sostanza identifica una realtà turistica e la obbliga a seguire ogni norma presente. Deve essere evidenziato nelle offerte online e nei contratti di locazione. Attraverso il codice CITRA, e la registrazione al comune, si può anche verificare che i proprietari degli appartamenti paghino regolarmente le imposte sui guadagni derivati dalla locazione. Esso, infine, garantisce il rispetto delle norme locali in merito alla durata dell’affitto, orari di check-in e check-out etc.



Source link

Microcredito

per le aziende

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link