PESARO «Vogliamo risposte e certezze. Vogliamo interventi subito, e un’edilizia scolastica adeguata e sicura». Così ieri mattina gli studenti del Campus si sono uniti nello sciopero. In tanti (ma non a migliaia, perché pare che qualche preside abbia frenato la partecipazione) si sono radunati alle 8.30 nel piazzale fra i plessi del Marconi e del Bramante-Genga. Le imprese incaricate dalla Provincia erano comunque al lavoro ieri mattina proprio al Genga, approfittando delle aule vuote, per proseguire con l’intervento di rafforzamento degli infissi. E dopo la protesta il prossimo passo sarà un’assemblea studentesca coordinata dalla Rete Studenti Medi Marche per capire come muoversi verso Provincia e Regione.
Il rappresentante
Più che di sciopero Manuel Di Paolo, rappresentante d’istituto dello scientifico Marconi, preferisce parlare di un atto di protesta e di sensibilizzazione, affinché si affronti lo stato di salute del Campus. «Nella nostra scuola – commentano Angel e Beatrice, rappresentanti del Genga – la Provincia ha iniziato a bloccare con delle viti la maggior parte delle finestre, così che non si possano aprire con facilità e difficilmente si rischia che qualcuna più ammalorata esca di nuovo dalla guida. Per mettere delle viti però, parliamoci chiaro, non c’era bisogno di aspettare che accadesse qualcosa di serio. Gli interventi agli infissi sono urgenti ma potevano essere fatti già da diverso tempo. Per di più, noi studenti non sappiamo ancora se a fine lavori, tutte le finestre torneranno ad aprirsi normalmente, proprio perché sono stati messi dei fermi di sicurezza. E così potremo ritrovarci magari con vetrate dove solo una finestra potrà essere aperta. Ci chiediamo, come faremo in questo caso in primavera e a giugno per il cambio d’aria e la calura. Nel frattempo stiamo convivendo con i lavori e siamo continuamente spostati da un’aula all’altra e da un piano all’altro». Per il resto il problema dell’istituto non sono solo gli infissi vetusti e malfunzionanti, ma infiltrazioni d’acqua diffuse. In alcune aule soprattutto al primo piano e a piano terra ci sono segni di muffa oltre a porzioni di intonaco e di muratura che si stanno sgretolando dal soffitto, e ancora cavi elettrici, anche nelle aule e laboratori del Tecnologico ancora scoperti o su cui ci piove.
I problemi
L’appello del Mamiani: a dar voce al Mamiani, indirizzo linguistico e socioeconomico è Giovanni Oliva, rappresentante d’istituto. «Qualche lavoro agli inizi dell’anno scolastico è stato fatto, ma non basta e non elimina le criticità. Problemi strutturali, che poi si ripercuotono sulla didattica e sulla fruizione degli spazi. In pratica sono state sigillate parti di finestre, ma solo in alcuni punti. Il paradosso è il laboratorio di Scienze, quando l’ultima forte pioggia di inizio autunno aveva fatto saltare un motore per migliaia di euro di danni e per conseguenza ancora adesso diverse attività di laboratorio non possono più essere svolte. Anche nel corridoio principale non è stato risolto il problema delle infiltrazioni dalla copertura. A volte quando piove sono più i secchi per la raccolta dell’acqua che gli spazi dove passare». Scuole nuove, è Caterina, studentessa di quinta del Marconi a commentare l’ipotesi lanciata dalla Provincia di un plesso ex novo al Campus.
La sfiducia
«Dispiace che i nostri istituti si trovino in queste condizioni. Non ho troppa fiducia che si vedrà in poco tempo edificare una nuova sede per le scuole superiori, qui al Campus, ma vorrei avere almeno una speranza, per altri ragazzi che verranno dopo di noi. Per ora invece è fondamentale farci sentire». Allo sciopero studentesco non hanno fatto mancare il proprio sostegno anche la Cgil Scuola con Tuscia Sonzin e Andrea Orazi. Presente e l’ex sindaco e consigliere provinciale con delega all’Istruzione Oriano Giovannelli: «Ritengo che la protesta del Campus sia opportuna e giusta, per rivendicare il diritto degli studenti di avere spazi sicuri e decisamente migliori. Spiace invece che ci sia stato qualche preside che abbia detto ai propri studenti di non partecipare. Purtroppo a tanti giovani sfugge la condizione in cui sono state messe le Province negli ultimi anni, ma ricordo che il presidente della Provincia ha a cuore questa situazione, e speriamo possa avviarsi una manutenzione strutturale del Campus».
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