Le immagini, diventate subito virali, ritraggono il presidente francese Macron mentre balla un successo degli anni ’80, (all’epoca aveva appena 3 anni). Poi mentre interpreta un film comico di spionaggio, parodia di un agente segreto, e ancora mentre canta con le movenze di un rapper, con lunghi capelli biondi e poi in versione capelli neri, che tenta di raccogliere. È l’ennesimo filmato fake con la faccia di Macron messo in rete?
È vero, le immagini sono state generate con strumenti di intelligenza artificiale, ma le ha postate lo stesso presidente francese, con una comunicazione efficace (considerata la viralità) e mirata per sottolineare abusi e rischi dell’ intelligenza artificiale generativa, come disinformazione e verità che tali non sono.
L’obiettivo dei video
Dall’altra parte, il messaggio serve anche per stimolare e sollecitare il vecchio continente a “svegliarsi” e a prendere iniziativa, perché l’IA, per Macron, è anche una grande opportunità che può cambiare e migliorare la vita dell’uomo, basti pensare alle sue possibili applicazioni in ambito sanitario.
Eh sì, perchè quando si parla di intelligenza artificiale, il luogo comune è che mentre gli Stati Uniti sono avanti anni luce e innovano, i cinesi rispondono (in questo caso con Deep Seek) e l’Europa si limita a regolamentare, senza investimenti né ipotesi di sviluppo, a parte la start-up francese Mistral, nata nel 2023 da un gruppo di talentuosi ingegneri che in precedenza avevano lavorato per Google DeepMind e Meta.
E allora Macron usa proprio una comunicazione forte per lanciare il summit sull’intelligenza artificiale che si aprirà domani a Parigi. Una due giorni per ribadire, con le parole di Macron, che “La Francia e l’Europa devono essere al centro di questa rivoluzione per cogliere ogni opportunità e anche per promuovere i nostri principi”. Il presidente francese ha sottolineato l’importanza di una governance internazionale che non sia esclusivamente guidata da Stati Uniti e Cina.
Parigi al centro del dibattito internazionale sull’IA
Il summit del Grand Palais, vedrà la partecipazione di leader globali come il primo ministro indiano Narendra Modi, il vicepresidente statunitense JD Vance, il primo ministro canadese Justin Trudeau e il vicepremier cinese Zhang Guoqing. L’Italia sarà rappresentata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
A differenza dei precedenti incontri di Bletchley Park (2023) e Seul (2024), incentrati sulle preoccupazioni legate ai rischi dell’IA, il summit di Parigi si propone di passare all’azione. “Non vogliamo passare il nostro tempo a parlare solo dei rischi. C’è anche l’aspetto delle opportunità molto reali”, ha affermato Anne Bouverot, rappresentante speciale di Macron per l’IA.
L’ambizione francese è quella di costruire un sistema di governance globale che coinvolga governi, aziende e attori della società civile, con un focus sulla sostenibilità e lo sviluppo etico dell’IA. Tuttavia, non si prevedono regole vincolanti, bensì impegni volontari per garantire uno sviluppo equo e sicuro della tecnologia.
Un summit tra opportunità e controversie
L’evento non sarà esente da polemiche. Il filosofo francese Eric Sadin ha organizzato un contro-vertice per denunciare le implicazioni dell’IA sulla società, con la partecipazione di giornalisti, attori, traduttori e rappresentanti sindacali. Secondo Sadin, la fascinazione per l’IA sta portando a una “rinuncia a noi stessi”, con il rischio di un’umanità sempre più subordinata alla tecnologia.
Nel frattempo, numerose ONG, tra cui Amnesty International, hanno ribadito la necessità di una regolamentazione internazionale più stringente, per evitare che l’IA venga utilizzata senza controllo da colossi tecnologici e governi. Tra i principali timori vi sono la sorveglianza di massa, l’automazione dei servizi pubblici, la diffusione di contenuti falsi e il potenziale uso dell’IA nelle operazioni militari.
La strategia della Francia: investimenti e leadership europea
Il summit di Parigi rappresenta un’occasione strategica per la Francia, che punta a diventare il centro nevralgico dell’IA in Europa. Annunciati importanti investimenti: il fondo canadese Brookfield ha stanziato 20 miliardi di euro per la costruzione di data center, mentre la società francese Mistral AI ha lanciato la sua app “Le Chat”. Inoltre, la Francia ha siglato una partnership con gli Emirati Arabi Uniti per sviluppare un gigantesco data center ad Abu Dhabi.
Con questa iniziativa, Macron si pone come il primo leader europeo a prendere in mano il dossier dell’IA con una strategia chiara e ambiziosa. Resta da vedere se Parigi riuscirà davvero a diventare il punto di riferimento globale per la governance dell’intelligenza artificiale, o se rimarrà solo un palcoscenico per dichiarazioni di intenti.
Ma resta il fatto che l’Europa non deve diventare solo regolatrice e consumatrice di tecnologie sviluppate da altri, ma deve iniziare a investire e a proteggere i propri talenti, creando un ecosistema che possa favorire l’innovazione, come è stato per la Silicon Valley da 40 anni.
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