Suicidi in carcere, l’ultima vittima è un 20enne morto a Reggio Emilia: gli avvocati scioperano contro il sovraffollamento

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di
Andreina Baccaro

Il detenuto ucciso da un’overdose di farmaci. Il 19 e il 20 l’astensione delle Camere penali contro le drammatiche condizioni delle carceri in Regione

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Non hanno fatto in tempo le Camere penali di Modena e Bologna a proclamare la nuova astensione dalle udienze, in protesta con la situazione in cui versano i penitenziari emiliano-romagnoli, che ieri c’è stato l’ennesimo decesso in carcere. Un detenuto di 20 anni, recluso nel penitenziario di Reggio Emilia, ha perso la vita per una probabile overdose di farmaci. Il giovane, ha fatto sapere il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, era sottoposto a terapie farmacologiche, ma si esclude l’ipotesi del suicidio. La salma è a disposizione della magistratura, che con ogni probabilità disporrà l’autopsia. Il 20enne, che aveva un processo in corso, aveva un fine pena nel 2026.

Lo sciopero degli avvocati contro il sovraffollamento

Solo due giorni fa, le Camere penali di Modena e Bologna, a cui faranno seguito anche le altre della regione, hanno proclamato due giorni di astensione dalle udienze per il 19 e il 20 febbraio prossimi, a causa della grave situazione nel carcere modenese, dove in poche settimane si sono tolti la vita quattro detenuti. Il 23 e il 24 gennaio, ricordano i penalisti nelle delibere, avevano avuto accesso al Sant’Anna tanto i garanti regionale e comunale, quanto una delegazione della Camera penale e del Consiglio forense, insieme al sindaco e all’assessore regionale al Welfare, «riscontrando, tra l’altro, l’insufficienza delle piante organiche dell’area educativa e della polizia penitenziaria a far fronte al grave sovraffollamento della struttura, di molto aggravato dalla presenza di un numero di “definitivi” condannati a pene di lunga durata». 




















































I numeri: a Bologna sovraffollamento del 170%

Inoltre, ricordano sempre i penalisti, presso la casa circondariale di Bologna, durante la visita del 22 gennaio di una delegazione della Camera penale di Bologna con la presenza del presidente della Regione Michele de Pascale e dell’assessore regionale Isabella Conti, «risultavano detenute ben 852 persone rispetto alla capienza massima di 500 posti con un sovraffollamento, quindi, di ben il 170,4%. Trattasi, in tutta evidenza, situazione che dà luogo ad un trattamento inumano e degradante».

I dati del sovraffollamento in Emilia-Romagna

Ma nella stessa situazione versano tutti gli istituti penitenziari del distretto, dove «si registra un sovraffollamento ormai non più tollerabile: Ferrara 161%; Forlì 122%; Modena 153%; Parma 122%; Piacenza 123%; Ravenna 173%; Reggio Emilia 127%; Rimini 123%. Lo stato delle carceri – conclude la delibera delle Camere penali – non può lasciare indifferente l’avvocatura, che deve anzi farsi promotrice dei principi costituzionali del giusto processo e della tutela della vita e della dignità delle persone, ancorché ristrette, tanto più dinanzi al clima di populismo giudiziario che ancora troppo spesso anima il dibattito pubblico». 

Intanto al ministero della Giustizia si sta valutando la possibilità, che ormai sembra quasi una certezza, di liberare una sezione della Dozza per trasferirvi circa 70 giovani detenuti tra i 18 e il 25 anni provenienti dagli istituti minorili di tutta Italia, dove i numeri del sovraffollamento sono anche più drammatici di quelli delle carceri ordinarie


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