Le Vie del Sacro, al via il bando per 10 giovani

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«Se hai tra i 19 e i 30 anni, sei appassionato di arte e patrimonio storico artistico, e sogni di lavorare nel mondo della cultura, questa è la tua occasione!»: la Diocesi di Bergamo, in collaborazione con la Fondazione Adriano Bernareggi, apre con questo appello la nuova call «Le Vie del Sacro». L’edizione 2025 del progetto culturale che mira a coinvolgere i giovani nel raccontare e valorizzare piccoli e grandi, celebri o ancora sconosciuti, tesori di arte sacra di Bergamo e del territorio, cade in un anno speciale, visto che a a settembre aprirà il nuovo Museo Diocesano nell’antico Palazzo Vescovile in Città Alta. Non solo, il progetto attraverserà l’anno giubilare per raccontare tutto il territorio.

Per questi motivi, il progetto «Le Vie del Sacro» si propone di selezionare dieci giovani appassionati di arte, storia e cultura, pronti a mettersi in gioco per scoprire le emergenze artistiche e architettoniche di un territorio che conta ben 1.340 edifici di culto e opere di maestri come Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Palma il Vecchio e molti altri.

La formazione

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I partecipanti saranno accompagnati in un percorso di formazione professionalizzante che li porterà a sviluppare competenze professionali nel campo della mediazione culturale, attraverso incontri con esperti di alto profilo, training interdisciplinari e attività sul campo, con l’opportunità di progettare e realizzare iniziative culturali di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico, secondo criteri di sostenibilità e di inclusione.

I giovani interessati possono candidarsi entro il 5 aprile, compilando il questionario online disponibile sul sito ufficiale del progetto. A seguito di incontri conoscitivi, a fine aprile inizierà la formazione con materiali e affiancamenti a cura dei giovani mediatori già coinvolti nella precedente edizione.

Un percorso collaudato

«Proseguiamo un percorso che si è avviato nel 2023 e che ha dato buoni frutti – annuncia Giuseppe Giovanelli, presidente della Fondazione Bernareggi –. Nella sua prima edizione il progetto ha rappresentato per più di quaranta giovani un’occasione per arricchire il proprio bagaglio professionale, con competenze specifiche nell’ambito della progettazione culturale e per mettersi alla prova con un’esperienza lavorativa nel settore dei beni culturali. Ora la proposta si rinnova, cercando il coinvolgimento di altri dieci giovani, che vogliono fare della passione per l’arte e la storia la loro professione».

«Il cuore del progetto resta invariato – aggiunge don Davide Rota Conti, direttore del Museo Bernareggi –: la formazione dei giovani, l’animazione culturale dei territori secondo criteri di creatività e partecipazione e il coinvolgimento sempre più ampio delle comunità locali. Elemento di novità sarà il nuovo Museo della Diocesi, che verrà inaugurato a settembre nell’antico Palazzo Vescovile. Vorremmo che i giovani delle Vie del Sacro lo sentissero come un luogo familiare, da abitare con proposte originali e in cui invitare i loro coetanei».

Il successo dell’edizione 2024

Nel 2024, lungo Le Vie del Sacro si sono incamminate oltre 9.000 persone, con un grande impegno da parte di 25 giovani mediatori del patrimonio nell’organizzare e condurre un ricco palinsesto di iniziative, tra visite guidate, laboratori educativi, concerti e performance artistiche ispirati alle vicende storiche dei luoghi e alle opere in essi conservate. Le attività si sono svolte in tutto il territorio, dalle città alle valli, con l’obiettivo di rendere il patrimonio ecclesiastico più accessibile e conosciuto da un pubblico sempre più ampio. Sono state 525 le porte di luoghi sacri aperte al pubblico, coinvolgendo 33 parrocchie e organizzando ben 240 appuntamenti culturali, tra cui 124 itinerari sul territorio e 116 visite singole a chiese, monasteri e luoghi della cultura diocesani.

«La nuova “call” permette di proseguire nel percorso di mediazione del patrimonio culturale che è stato intrapreso due anni fa – spiega Giovanni Berera, responsabile eventi e progetti della Fondazione Bernareggi –. Chiediamo ai giovani di avere uno sguardo ampio che consideri le opere d’arte custodite nelle nostre chiese, non solo espressioni di bellezza e nutrimento spirituale, ma come ponti che uniscono persone e comunità, simboli in cui tutti possano riconoscersi e doni da ricevere, conservare con cura e trasmettere alle generazioni future. Esse toccano i nostri sensi, suscitano emozioni e richiamano vissuti, anche se non ne conosciamo l’autore, la datazione, il titolo e la provenienza. Queste opere dimostrano la capacità della fede, e di ciò che essa genera quando incontra il genio creativo dell’uomo, di parlare in modo attraente della vita di tutti».

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Info e candidature su leviedelsacro.com e fondazionebernareggi.it.



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