Metà mandato di Michele Guerra, oggi rivincerebbe le elezioni? (di Andrea Marsiletti) –

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Scelgo una delle giornate emotivamente più forti per commentare la metà del mandato del sindaco Michele Guerra. Ma ho tempo e voglia di farlo oggi, qui in questa giornata fredda e nevosa qui sull’eremo.

Ieri si è verificato quel tentativo di investire in auto due agenti della Polizia Municipale (leggi) di cui ha parlato tutta la città ed è stato rilanciato da tutte le parti a livello nazionale.

Non do nessun peso a quell’episodio, perchè si tratta con tutta evidenza della follia di un singolo.

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Se vogliamo parlare di sicurezza mi preoccupa di più sentire delle donne che dichiarano in numero crescente che in certe zone della città, a certi orari, loro non vanno più.

Parma ha un problema di sicurezza, come tante altre città italiane, più di altre, meno di altre. Sicurezza e degrado sono le principali critiche espresse dai cittadini nei confronti del Comune di Parma, che in materia di sicurezza ha responsabilità indirette e ha aumentato il numero degli agenti della Polizia Municipale. Ma su questo tema sta andando sempre più sotto a livello comunicativo.

Sul degrado in città il sistema comunale di raccolta dei rifiuti non può non essere sul banco degli imputati.

Fin qui questa amministrazione si è retta sulla figura del sindaco Michele Guerra, un uomo dalla freschezza intellettuale, dalla rapidità di ragionamento, dalla cultura non tanto superiori alla media della politica (ci vuole poco) o a quella degli esponenti del mondo della cultura parmigiana (ci vuole ancora meno… chi è in grado di citare un evento, un pensiero, fin una dichiarazione interessanti e originali elaborati da uno di loro negli ultimi vent’anni vince il premio Sant’Ilario 2026!) ma incomparabile con il livello di questa città. La testa di Michele Guerra è fuori scala rispetto a Parma. Per certi versi è fin sprecata.

Se parliamo di “guerrismo amministrativo” in un articolo del 31 luglio 2023 definii i criteri per formulare un giudizio (leggi).

Fissai cinque macro obiettivi per l’Amministrazione comunale di Parma, tenendo conto della sue competenze e della realtà dei fatti:

1) Portare una coppia di treni ad Alta Velocità al giorno (due in andata e due in ritorno) a Parma;

2) Rilanciare l’aeroporto Verdi di Parma in chiave passeggeri collegando la città non alcune capitali o grandi città europee;

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3) Pedonalizzare con successo il centro storico della città, come in tutte le grandi città europee degne di questo nome;

4) Mantenere i servizi alla persona al livello odierno, in un contesto sociale ed economico molto complicato;

5) Innalzare il decoro in città.

Scrissi che raggiungendo 5 obiettivi su 5 Michele Guerra diventerà il miglior sindaco della storia di Parma; con un 4 su 5 il suo nome sarà accostato a quello di Ubaldi (l’Ubaldi del primo mandato, non quello che fece il Ponte a Nord, tanto per essere chiari); con un 3 su 5 nel 2027 Guerra vincerà le elezioni comunali al primo turno; con un 2 su 5 verrà riconfermato in scioltezza al ballottaggio; con un 1 su 5 si giocherà la riconferma all’ultimo voto; con un 0 su 5 il prossimo sindaco di Parma sarà Priamo Bocchi.

A dire il vero, più di Priamo Bocchi oggi vedo molto lanciato Pietro Vignali, sulla scia di un risultato elettorale alle regionali clamoroso, senza pari nelle preferenze nella storia della città, che sarà per il video in tuta mimetica o per il suo attaccamento maniacale a Parma, appare la figura più dinamica, financo la più nuova in città.

A oggi di questi cinque obiettivi il Comune di Parma ha raggiunto solo il n.4.

I punti 1 e 2 sono difficili ma ancora possibili.

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Il punto 3 si è impantanato.

Il punto 5 mi pare ostacolato da un pregiudizio ideologico di parte della maggioranza sul sistema di raccolta dei rifiuti. Qui Guerra potrebbe agire e fare come nelle progressiste e politicamente corrette Bologna e Reggio Emilia, tanto per rimanere vicino a casa nostra, dove hanno ripristinato o mai tolto i cassonetti stradali della raccolta differenziata.

Da noi, invece, nel 2014 andò in scena la pagliacciata del “funerale del cassonetto”. Volevano affamare l’inceneritore di Parma, che qualche mese dopo si è messo a bruciare pure i rifiuti da fuori provincia. Mamma mia, che ingenui!

Siamo a 1 su 5, quindi. Se l’Amministrazione Guerra non facesse più nulla da qui alla fine del mandato se la giocherebbe al ballottaggio. E secondo me Guerra vincerebbe ancora, per la sua immagine e per i limiti strutturali del centrodestra di Parma che sono certo nei prossimi due anni e mezzo non farà nulla, non abbozzerà nessuna strategia, non investirà su nessuno, e arriverà a 40 giorni dal voto a convocare la solita conferenza stampa trita e ritrita con i segretari regionali dei partiti, magari con l’onnipresente Salvini, sventolando le loro bandiere.

Guerra vincerebbe ancora. A meno che Vignali riuscisse a fare un miracolo. Un altro miracolo. Ma portare alla vittoria a Parma questo centrodestra mi pare troppo anche per il “comandante Vigno”.

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Andrea Marsiletti



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