Tassazione auto aziendali ad uso promiscuo, 2 modifiche quasi sicure per modificare legge tanto contestata

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Il nuovo regime fiscale applicato alle auto aziendali concesse come fringe benefit può essere rinviato. La riforma, introdotta dal governo nella legge di Bilancio, è pensata per incentivare la mobilitĂ  sostenibile, premiando le auto elettriche e plug-in hybrid. Ma il nuovo sistema rischia di trasformare il possesso di un’auto aziendale in un privilegio sempre piĂą costoso, a meno che non si tratti di un modello completamente elettrico, come una Tesla.

Sono in discussione tre emendamenti al decreto Milleproroghe, il cui esame in aula è previsto per la prossima settimana. Due di questi propongono di posticipare l’entrata in vigore della riforma al primo luglio 2025, dando così alle aziende piĂą tempo per adeguarsi alle nuove regole. Secondo questa proposta, i veicoli aziendali concessi in uso promiscuo con contratti stipulati entro il 30 giugno 2025 manterrebbero il regime fiscale attuale.

Un terzo emendamento mira a proteggere le vetture aziendali ordinate prima della riforma. Secondo questa proposta, la nuova tassazione si applicherebbe solo ai veicoli immatricolati dal primo gennaio 2025 senza comprendere quindi quelli contrattualizzati entro il 31 dicembre 2024. Se approvata, questa soluzione permetterebbe alle aziende di pianificare meglio l’acquisto di nuove auto senza subire gli effetti immediati della riforma:

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Come cambia la tassazione delle auto aziendali

Il vecchio regime fiscale sulle auto aziendali si basava sulle emissioni di COe, con aliquote che variavano dal 25% al 60%. La nuova riforma voluta dal governo sposta il criterio di tassazione e prende in considerazione l’alimentazione del veicolo.

A partire dal 2025, le auto elettriche vedranno la tassazione ridotta al 10%, mentre le plug-in hybrid saranno tassate al 20%. Tutti gli altri veicoli subiranno invece un aumento dell’aliquota, fissata al 50%. Questo nuovo sistema offre un vantaggio fiscale ai veicoli piĂą inquinanti, con emissioni superiori ai 190 g/km di CO2, che fino al 2024 erano tassati al 60% e ora godranno di uno sconto del 10%.

Al contrario, per i veicoli con emissioni comprese tra 61 e 160 g/km, che fino al 2024 beneficiavano di una tassazione agevolata al 30%, la riforma comporterĂ  un aumento dell’imposizione fiscale del 20%, portandola al 50%. Nessuna variazione per le auto aziendali con emissioni tra 160 e 190 g/km, che erano giĂ  tassate al 50% e rimarranno soggette allo stesso trattamento fiscale.

L’introduzione di questa nuova tassazione ha sollevato preoccupazioni tra le aziende e gli operatori del settore della mobilitĂ . Secondo Aniasa, l’associazione di Confindustria che rappresenta il comparto del noleggio e della mobilitĂ  aziendale, il valore imponibile del benefit auto subirĂ  un aumento medio di 1.600 euro l’anno, con un incremento del 67% rispetto all’attuale regime fiscale.

Aniasa prevede inoltre un impatto sulle immatricolazioni delle auto destinate al noleggio a lungo termine, con un calo stimato del 30%, pari a circa 60.000 unitĂ  in meno. Anche gli acquisti diretti da parte delle aziende subiranno una riduzione, con una contrazione prevista del 20%, ovvero 15.000 unitĂ  in meno.

Questo scenario ha conseguenze negative non solo per le imprese e i lavoratori che usufruiscono di veicoli aziendali, ma anche per l’Erario e le casse degli enti locali, che vedrebbero diminuire le entrate derivanti dalle tasse legate alle immatricolazioni e alla circolazione dei veicoli aziendali.

Calo delle immatricolazioni e prospettive per il 2025

I dati sulle immatricolazioni confermano la flessione del mercato automobilistico in Italia. A gennaio 2025, sono state immatricolate 133.692 autovetture, registrando un calo del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2024 e un crollo del 19,1% rispetto al gennaio 2019, prima della pandemia.

Il settore del noleggio veicoli ha subito un’altra contrazione. Nel quarto trimestre del 2024, le immatricolazioni del noleggio a lungo termine sono diminuite del 20,85% per una performance complessiva negativa per il 2024, con un calo del 10,13% rispetto all’anno precedente. Attualmente, la quota di mercato del noleggio si attesta intorno al 27%.

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L’ipotesi di escludere dalla nuova tassazione le auto aziendali giĂ  contrattualizzate entro il 31 dicembre 2024 può rivelarsi un compromesso tra le esigenze dello Stato e quelle delle imprese. Restano aperte diverse questioni, in particolare riguardo all’impatto economico della misura sui conti pubblici e sulla sostenibilitĂ  delle entrate previste per il 2025.



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