Non si placa il “Miamigate”, la Regione Puglia ancora nel mirino

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Miamigate, le spiegazioni ufficiali non convincono

Da tempo monitoriamo l’evoluzione di quello che è stato efficacemente ribattezzato “Miamigate”. In occasione della settimana della moda e del design di Miami, infatti, la Regione Puglia ha sborsato in attività promozionali una cifra lievitata a oltre mezzo milione di euro. Rispetto all’ultimo aggiornamento nel mirino è finita anche una mega festa vip da 800 invitati, pagata proprio dalla Regione Puglia.

Il ritorno in termini economici e d’immagine, tuttavia, sarebbe secondo le opposizioni molto dubbio.

Ecco dunque che alcuni consiglieri regionali non hanno accettato le spiegazioni fornite dall’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, e dal direttore di Pugliapromozione, Luca Scandale. Il capogruppo di La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione affinché venga fatta piena luce su una spesa non certo irrisoria.

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“Aumentano le ombre sulla missione della Puglia a Miami del dicembre scorso – ha dichiarato Pagliaro – costata oltre mezzo milione di euro. Già a gennaio, con i colleghi di centrodestra, abbiamo chiesto alla Regione e a Pugliapromozione di chiarire in commissione sviluppo economico, ma sono arrivate solo risposte parziali e insufficienti. Da qui (anche alla luce dei dettagli che continuano ad emergere su questa missione, nonostante la reticenza dei responsabili regionali) la mia decisione di presentare un’interrogazione urgente, dove chiedo conto di ogni decisione e procedura”.

Pagliaro: “Regione ha dichiarato un vincitore prima ancora di svolgere la gara”

“L’aspetto più oscuro – prosegue il capogruppo – è l’affidamento da 170mila euro per la curatela della missione a Miami delle imprese pugliesi, assegnato (a quanto risulta) il 26 novembre 2024. Ma la commissione incaricata di valutare le offerte si sarebbe riunita il giorno successivo, 27 novembre. In pratica, la Regione ha dichiarato un vincitore prima ancora di svolgere la gara. Dunque, un avviso pubblico-farsa, per affidare la lauta commessa alla società S Edition di Cristiano Seganfreddo”.

“A fronte di questo gigante della comunicazione milanese – fa notare Pagliaro – sono state invitate a partecipare al bando, in extremis, due piccole società pugliesi che non avevano alcuna possibilità di competere, tant’è che non hanno neppure presentato un’offerta. L’oggetto del bando erano le attività di trasferimento delle aziende sul posto, le pubbliche relazioni e la curatela. Però, in commissione, l’assessore Alessandro Delli Noci ha dichiarato che le aziende partecipanti hanno pagato di tasca propria le spese di spedizione dei prodotti da esporre, oltre che viaggio e soggiorno a Miami. Ma c’è di più: il direttore di Pugliapromozione Luca Scandale, che ha firmato l’affidamento da 170mila euro, conosceva molto bene Seganfreddo, avendo lavorato per quattro anni come consulente della fondazione Marzotto, diretta dallo stesso Seganfreddo. Coincidenza?”.

Miamigate, per le opposizioni “uno spreco colossale”

“Quello che noi contestiamo non sono solo le procedure – rincara la dose il consigliere pugliese – ma l’utilità della missione della Puglia a Miami, visto che, delle appena dieci aziende selezionate per partecipare con avviso pubblico, e scelta insindacabile del curatore Seganfreddo, soltanto due erano effettivamente presenti a Miami, mentre le altre otto hanno inviato solo i manufatti da esporre. Per giunta, non nella Fiera del Design ma in un evento collaterale nella saletta di un hotel”.

“Se questa – conclude Pagliaro – è l’idea di internazionalizzazione della Regione e di Pugliapromozione, che l’assessore Delli Noci e il direttore Scandale hanno decantato in commissione, a noi sembra solo e soltanto uno spreco colossale. Così come la festa per 800 invitati vip pagata dalla Regione e il murales da 50mila euro realizzato per l’occasione (ma senza logo né riferimenti alla Puglia) sulla facciata dello store Natuzzi a Miami. Anche questo a spese dei pugliesi. Ce n’è abbastanza per pretendere chiarimenti su questa inutile vetrina utile solo per qualche amico degli amici, spacciata per internazionalizzazione. E mi aspetto tutte le risposte, in tempi rapidi, alla mia interrogazione”.

Non resta dunque che attendere i prossimi sviluppi di questa controversa vicenda. In modo da capire se essa si allargherà ulteriormente oppure se finirà tutto nel dimenticatoio.



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