Ultimo giorno del Bundestag, dalla CDU arriva un’offerta alla SPD

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Anche se la CDU è attualmente molto avanti nei sondaggi, non avrà la possibilità di governare da sola perché non pare in grado di andare oltre il 30% dei voti. La SPD o i Verdi sono gli unici possibili partner di coalizione se si prende per buona l’esclusione dell’AfD fatta dal leader della CDU. Merz ha fatto appello in particolare alla SPD affinché i partiti centristi siano pronti a formare una coalizione: “Se il centro parlamentare non sarà in grado di affrontare i problemi del Paese – ha detto Merz –  la destra populista dell’AfD continuerà a crescere e potrebbe avvicinarsi alla maggioranza”. Merz non ha elaborato e non ha neppure adombrato quali possano essere i temi su cui convergere con i socialdemocratici. Non era il luogo adatto, come non lo è il momento, a dodici giorni dalle elezioni.

La Germania ha una tradizione di scontri elettorali aspri, ma ‘garbati’ e le trattative tra i partiti per formare coalizioni sono esclusivamente post-elettorali che possono durare mesi e che definiscono programmi dettagliatissimi. Pesa tuttavia moltissimo la scelta del leader della CDU di aver accettato i voti dell’ultradestra quindici giorni fa per far passare una mozione parlamentare che chiedeva di inasprire le condizioni per l’ingresso di richiedenti asilo, dopo aver sostenuto fino al giorno prima la cosiddetta ‘Brandmauer’ il muro tagliafuoco per isolare l’AFD concordato tra tutti i partiti. Il fatto che poi non abbia trovato i voti per trasformare la mozione in una legge ha consentito facilmente ai suoi avversari di dipingerlo come avventurista e inaffidabile: “Il gioco d’azzardo irresponsabile alla fine è fallito grazie alla maggioranza democratica in questo Parlamento – ha potuto infierire Scholz – e anche grazie a persone oneste nel loro partito e nella Fdp”.

“Nella speranza di guadagnare qualche punto percentuale in campagna elettorale, sta prendendo a colpi d’ascia la coesione europea. Che follia in questo momento critico!” È quello che ha affermato il cancelliere Olaf Scholz: “La Germania beneficia di un’Europa unita come nessun altro paese, ha detto il cancelliere, Merz voleva chiudere le frontiere” e quindi stava agendo contro il diritto europeo – ha sostenuto Scholz – le persone con una storia di migrazione fanno parte del Paese, che è quasi un terzo di noi”. Sono “colleghi e compagni di classe, vicini e amici”, ha aggiunto il Kanzler socialdemocratico. “Tutti noi apparteniamo alla Germania, non possiamo avere dubbi su questo”, ha concluso.

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Sugli altri temi che più stanno a cuore all’elettorato: guerra in Ucraina, economia e transizione energetica ci sono ovviamente differenze d’impostazione tra CDu e SPD, ma non tali da impedire una nuova ennesima ‘Grosse Koalition’ ci sono maggiori distanza, forse incolmabile nei rapporti con l’Unione europea (entrambi sostengono la maggioranza che ha fatto eleggere Ursula von der Leyen a presidente della Commissione), soprattutto riguardo all’accoglienza di migranti e richiedenti asilo.

Proprio oggi in un’intervista all’Economist, Friedrich Merz ha dichiarato di poter lavorare “in stretta collaborazione” con Giorgia Meloni. Una dichiarazione che alle orecchie della SPD suona come una disponibilità a un cambio di maggioranza. Merz ha anche aggiunto di voler dare “nuova vita” al “triangolo di Weimar” con la Francia e la Polonia ed ha anche rilanciato l’idea di organizzare l’Europa per “cerchi concentrici”, proposta negli anni ’90 da Wolfgang Schaeuble, in cui alcuni Paesi si trovano al centro dell’integrazione, mentre altri condividono meno sovranità e ricevono meno benefici dal mercato unico (l’Italia allora si oppose strenuamente contro questa ipotesi che l’avrebbe inevitabilmente vista scivolare ai margini dell’Europa a causa dei conti pubblici disastrati).

Per quanto riguarda le richieste dei partner dell’Ue di modifiche alle regole fiscali per consentire una maggiore spesa per la difesa, o persino consentire prestiti congiunti, il candidato dell’Unione ha spiegato di essere “molto scettico e critico al riguardo”. “Non lo vedo nel prossimo futuro”, ha aggiunto Merz. Anche Scholz si è sempre detto contrario al debito congiunto europeo, ma nelle ultime settimane nella SPD sembra montare la consapevolezza che sarà impossibile finanziare difesa comune e transizione ecologica senza debito comune e mantenendo il limite all’indebitamento (la cosiddetta ‘Schuldenbremse’) previsto dalla costituzione tedesca.



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