L’Umbria è una delle regioni italiane più dinamiche nel settore vitivinicolo. A confermarlo è il successo senza precedenti della seconda edizione di Umbria of Wine 2025. L’evento ha infatti riunito 30 cantine locali e 31 buyer internazionali, generando oltre 250 incontri B2B mirati: un chiaro segnale del crescente interesse verso i vini umbri nei mercati esteri.
Organizzato dalla Camera di Commercio dell’Umbria tramite Promocamera, l’evento ha avuto luogo nel centro servizi camerali “Galeazzo Alessi” di Perugia. Attraverso un accurato sistema di selezione e matching, i produttori umbri hanno potuto interfacciarsi con operatori di Stati Uniti, Canada, Sud America, Europa e Asia. Particolarmente forte è la presenza di buyer provenienti da Singapore, Giappone, Taiwan, India, Hong Kong e Vietnam. Mercati emergenti nel settore, che potrebbero rappresentare nuove opportunità di espansione per il comparto vinicolo della regione.
L’iniziativa ha beneficiato della collaborazione con PromoFirenze, che ha facilitato i contatti tra cantine e operatori internazionali. “Nel complesso, la manifestazione ha visto la presentazione di oltre 200 etichette, rappresentative della ricca tradizione vinicola della regione” – spiega la Camera di Commercio dell’Umbria in una sua nota. “L’evento ha ribadito il ruolo strategico dell’Umbria nel panorama enologico italiano, rafforzando la sua visibilità nei mercati esteri e creando nuove prospettive di espansione commerciale per le aziende del territorio”.
Produzione in crescita, ma calano i prezzi delle uve
Se da un lato Umbria of Wine 2025 rafforza il posizionamento internazionale della regione, dall’altro il settore si trova ad affrontare una serie di sfide economiche. Il 2024 ha visto una netta ripresa della produzione vinicola, con un aumento del 30% rispetto al 2023 che ha fatto arrivare a 355mila gli ettolitri di vino e mosto. Secondo i dati di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini, l’Umbria si colloca tra le regioni con il maggiore recupero produttivo. A farle compagnia anche Toscana, Lazio, Campania e Basilicata, dietro solo a Molise (+100%) e Abruzzo (+85%).
Il settore si scontra tuttavia con una flessione dei prezzi delle uve, che in Umbria registrano un calo medio del 26,4%. La Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria evidenzia ribassi particolarmente accentuati per varietà come Merlot (-34,6%), Sangiovese (-31,4%), Trebbiano (-30%) e Grechetto (-26%). Questo calo è in parte attribuibile alla riduzione dei consumi di vino in Italia che sono scesi da 21,76 litri pro capite nel 2010 a 10,3 litri nel 2024.
“Nonostante la flessione dei prezzi, l’entusiasmo e l’ottima risposta ricevuta durante Umbria of Wine 2025 confermano” – sottolinea ancora l’ente camerale – “che il settore vinicolo regionale ha un forte appeal internazionale. L’incontro tra domanda e offerta attraverso eventi strutturati e il posizionamento del vino umbro sui mercati globali rappresentano una strategia vincente per affrontare le sfide economiche del settore”.
Il futuro del vino umbro a Umbria of Wine 2025
Nonostante il contesto economico complesso, il bilancio di Umbria of Wine 2025 è estremamente positivo. La forte partecipazione di buyer internazionali e la crescita dell’export rappresentano una strategia vincente per affrontare la crisi dei prezzi interni. La qualità dei vini umbri continua ad attrarre l’interesse dei mercati esteri, consolidando la reputazione della regione come una delle più interessanti nel panorama enologico italiano.
“Con la crescente affermazione sui mercati internazionali, l’Umbria si appresta a vivere una nuova stagione di successi per il suo settore vitivinicolo”, afferma la Camera di Commercio dell’Umbria. L’export si conferma il motore di crescita principale, un elemento sempre più centrale per garantire un futuro solido ai produttori della regione. Il successo dell’evento dimostra quindi che il percorso intrapreso è quello giusto, ma sarà fondamentale continuare a investire nella promozione e nella qualità per mantenere alto l’interesse verso il vino umbro sui mercati globali.
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