va deserta anche la commissione Bilancio

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C’è aria di smobilitazione in un centrosinistra regionale che appare sempre più sfilacciato. Dopo i due consigli regionali consecutivi flop, ieri mattina anche la sessione in commissione Bilancio è andata deserta. Il centrosinistra ha lasciato i banchi desolatamente vuoti e non è stato possibile approvare sei debiti fuori bilancio. Dal punto di vista tecnico un inciampo non rilevante, politicamente invece un’altra conferma di una maggioranza lacerata dalle frizioni interne.

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Non a caso, c’è chi interpreta le assenze di ieri come una “ripicca” nei confronti dell’assessore Fabiano Amati, accusato dal Pd di aver lanciato un «allarme inutile» sui conti della sanità e i 300 milioni di deficit. Di certo, i rapporti all’interno della giunta Emiliano sono ai minimi storici: tra i Dem e l’assessore calendiano non scorre buon sangue, ma non solo nelle ultime settimane. Gli attriti partono da più lontano e sono sfociati un anno fa con la decisione di Amati di lasciare il Pd per passare in Azione. Dopo l’ingresso in Giunta, in nome dell’allargamento della coalizione e di una ricucitura dello strappo tra Emiliano e Calenda, il Pd non ha apprezzato le “invasioni” di campo di Amati nel settore della sanità, da ottobre nelle mani dell’esponente Dem, Raffaele Piemontese. Dal caso del centro di riabilitazione di Ceglie del Campo alla questione dello scorporo del Pediatrico di Bari, sino al tema delle assunzioni del personale: in più occasioni Amati è intervenuto sulla sanità. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la lettera di convocazione dei direttori generali Asl per affrontare il problema dei conti sballati, del buco da 300 milioni registrato nel 2024. È dovuto intervenire direttamente il governatore Emiliano per calmare le acque, ma il Pd non ha fatto nulla per nascondere il malcontento e, domenica sera, il segretario regionale, Domenico De Santis, e il capogruppo, Paolo Campo, hanno firmato una nota contro l’assessore al Bilancio. «Lanciare allarmi sulla tenuta finanziaria del servizio sanitario regionale non ha senso, a maggior ragione se a farlo è chi riveste funzioni istituzionali e di governo della Puglia, peraltro fondando l’allarmismo su dati parziali e incompleti», l’attacco diretto.

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Una rarità, non si vede spesso il primo partito della coalizione criticare pubblicamente un componente della propria squadra di governo. Segnale evidente che si viaggia sul filo del rasoio in un centrosinistra con i nervi scoperti. L’ultimo capitolo, per ora, di questo scontro interno è arrivato ieri mattina, con la commissione Bilancio deserta. Un altro passaggio a vuoto in un 2025 cominciato con il piede sbagliato, che cancella le buone intenzioni enunciate a inizio anno. «Non c’è più un filo conduttore, una unità di intenti che ci tenga insieme», ammette un esponente navigato del centrosinistra.

Fratelli d’Italia cerca di capitalizzare le difficoltà degli avversari: «Abbiamo portato la nostra solidarietà al presidente della commissione Bilancio, Saverio Tammacco – ironizzano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Tommaso Scatigna unici presenti in aula ieri – perché nessun consigliere della maggioranza era presente in aula per cui i debiti fuori bilancio non sono stati approvarti. Ormai non è solo il Consiglio regionale a non avere i numeri per poter svolgere le sedute, ma i problemi interni alla maggioranza sono ormai così evidenti che neppure l’attività delle commissioni può essere svolta. Lo scenario dei banchi vuoti è talmente desolante, tenuto conto che i lavori sono spesso propedeutici a tanti provvedimenti legislativi e non, che oltre che portare la nostra solidarietà al presidente Tammacco chiediamo scusa ai pugliesi per le figuracce che un’istituzione come il Consiglio regionale continua a regalare. I cittadini non si meritano questa sciatteria e mancanza di rispetto».

Sul deficit da 300 milioni, il gruppo di FdI ha depositato una richiesta urgente di audizione in commissione Bilancio di tutti i direttori generali della Asl e delle aziende ospedaliere. «Quali sono – chiedono – le spese impazzite o gli sprechi che sarebbero potuti essere evitati? Sappiamo che sull’argomento in Giunta la posizione dell’assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese e quella dell’assessore ombra alla Sanità, Fabiano Amati, sono discordanti e configgenti. Ma l’argomento non può essere esclusiva competenza della Giunta anche perché se la notizia fosse confermata il rischio che a ripianare il debito-voragine potrebbero essere i cittadini richiede l’attenzione e il contributo anche della minoranza».

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