Fine vita: legge su suicidio assistito approvata in Toscana. Esulta Giani. I Vescovi: “Sconfitta per tutti”. Centrodestra: “Incostituzionale”

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Il Consiglio regionale della Toscana (Foto d’archivio)

Ha voluto essere la prima Regione, la Toscana, ad approvare una legge che detta le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato il testo a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd Lucia De Robertis).

Esulta il presidente della Regione, Eugenio Giani. Mentre i vescovi toscani parlano di “sconfitta per tutti”. E il centrodestra, a cominciare dal gruppo di Fratelli d’Italia (il capogruppo Vittorio Fantozzi e i consiglieri regionali Sandra Bianchini, Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, Elisa Tozzi e Gabriele Veneri) bollano la legge con una parola sola: “Inutile”. E aggiungono di rilevare “profili di incostituzionalità perchè, sostengono, “le Regioni non hanno competenza legislativa in materia di diritti e ordinamento civile”

Il testo che ha ricevuto il via libera è stato emendato rispetto all’originaria proposta di legge d’iniziativa popolare su “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019”, presentata dall’associazione Luca Coscioni depositando nel marzo 2024 oltre 10mila firme autenticate.

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Con la nuova regionale (in assenza di una normativa nazionale), si prevede una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all’Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Corte costituzionale affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato.

Entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge, le Aziende Usl devono istituire una commissione multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso al suicidio assistito. La legge fissa poi i tempi e le modalità per l’accesso al “fine vita”, fissando in 37 giorni complessivi il termine per la conclusione del procedimento. Si prevede che la procedura per la verifica dei requisiti si concluda entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. In caso di esito positivo, la commissione permanente procede all’approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni.

Ed entro 7 giorni l’Azienda sanitaria locale assicura il supporto tecnico e farmacologico e l’assistenza sanitaria per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco. La norma stabilisce anche che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni. Il Consiglio regionale ha anche approvato due ordini del giorno: uno di Iv per la valorizzazione delle cure palliative e gli investimenti in strutture come hospice e ospedali di comunità; l’altro del gruppo Pd che impegna la giunta ad attivarsi per avviare un percorso legislativo nazionale per regolamentare in modo organico e uniforme il suicidio assistito.

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha sottolineato “il lavoro autenticamente permeato da una dialettica costruttiva, da un profondo pathos e sentimento nell’espressione delle opinioni e del voto. Poche volte ho visto un Consiglio così attivo costruttivamente, è un salto di qualità e di civiltà, che la Toscana compie per prima rispetto alle altre Regioni e al Parlamento”.

“L’attenzione che c’è anche a livello nazionale deriva dal fatto che c’era un vulnus, questa legge si pone con assoluta legittimità – ha detto Giani in aula – Non è corretto parlare di eutanasia, noi diamo conto secondo i criteri che ci detta l’ordinamento e non fa altro che dare atto di procedure rispetto ai farmaci usati e al percorso che si deve seguire. Il nostro è un messaggio, un’espressione di civiltà al livello nazionale. Dopo sei anni, non è possibile che il Parlamento non ascolti l’indicazione forte e precisa della Corte costituzionale”.

Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha elogiato tutti i consiglieri per aver dato vita a un dibattito intenso, dando una prova di “alta politica”. “Credo sia una norma di grande dignità, sono orgoglioso di presiedere questa assemblea legislativa”, ha aggiunto. Numerose le dichiarazioni che sono subito dopo l’approvazione della legge, a partire dai vescovi. Il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza Episcopale Toscana, ha affermato: “Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”.

Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, ha detto: “Oltre che barbara e disumana, questa legge spingerà alla ‘morte di Stato’ migliaia di malati, fragili, anziani, persone sole ed emarginate che si sentiranno un ‘peso’ per i familiari e la società. E’ anche palesemente incostituzionale, perché pretende si legiferare su una materia che potrebbe essere affrontata solo dal legislatore nazionale”.

Per il gruppo regionale di Fratelli d’Italia “questa materia non è di competenza legislativa delle Regioni e la legge fa venir meno il principio di uguaglianza tra i cittadini e non è chiaro a chi potrà applicarsi”.

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Per il gruppo regionale di Forza Italia la legge “ha aperto un grave scontro istituzionale e costituzionale. Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle hanno voluto fare una legge bandiera, ideologica, priva di appigli giuridici. Adesso assisteremo ai viaggi della morte in Toscana da altre regioni d’Italia. Ci auguriamo che la Corte Costituzionale impugni questa legge in breve tempo, anche per scongiurare questa eventualità. E’ evidente che spetta al Parlamento italiano intervenire su questi temi e legiferare in materia”.

Per il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, “il Consiglio regionale della Toscana ha deciso di andare avanti con una grave forzatura approvando la legge sul suicidio medicalmente assistito. Non si tratta solo di rispettare o meno la Costituzione, ma di tutelare la vita. Lo Stato ha il dovere di offrire tutto il supporto e l’aiuto necessari a chi soffre, ma avendo sempre come faro la tutela del valore primario che ciascuno di noi ha, la vita”, ha aggiunto Gasparri.

Di parere opposto le dichiarazioni di numerosi esponenti locali e nazionali del Pd. Gratitudine “alle consigliere e consiglieri della Regione Toscana per avere approvato la nostra legge ‘Liberi subito’, che definisce tempi e procedure per l’aiuto medico alla morte volontaria” è stata espressa dall’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. “E’ una legge di civiltà perché impedisce il ripetersi di casi di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile”.

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