Gli impianti sportivi natatori di Genova e della Liguria rischiano la chiusura.
Riconoscendo l’attenzione sempre ricevuta rispetto ai temi della sostenibilità e del relativo impatto sociale, i gestori degli impianti sportivi e le Istituzioni sportive coinvolte propongono quindi alle amministrazioni pubbliche, regionali e locali, di intervenire urgentemente. Senza un’azione immediata infatti, si corre il rischio di una crisi irreversibile che colpirebbe non solo gli operatori del settore, ma l’intera comunità.
Genova, 10 febbraio 2025
COMUNICATO STAMPA
NUOVO ALLARME CARO ENERGIA:
GLI IMPIANTI SPORTIVI NATATORI DI GENOVA E DELLA LIGURIA
RISCHIANO LA CHIUSURA – LE PROPOSTE DEI GESTORI
Con riferimento ai dati emersi in questi giorni rispetto agli aumenti del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (+44,2% su base annua) e del gas (+80,0% rispetto a febbraio 2024), i sottoscrittori del presente comunicato intendono richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica rispetto agli scenari che si ripercuoteranno sugli utenti e mettono a rischio la sopravvivenza degli impianti sportivi – in prevalenza pubblici.
I gestori di impianti sportivi, in particolare quelli natatori, sono quasi sempre concessionari di strutture pubbliche che, come in molti ambiti dello sport italiano, sono nella maggior parte impianti datati e quindi certamente poco performanti da un punto di vista energetico. La contingenza del “caro bollette” ha solamente acuito una situazione nota da tempo, ma è evidente che le società di gestione (anche in ragione delle caratteristiche delle convenzioni: tariffe imposte, costi alti, patrimoni sociali scarsi) non hanno avuto la possibilità di fare investimenti in tal senso.
Come dimostrato dal “1° Rapporto Nazionale sui Consumi Energetici degli Impianti Natatori” di CONGEPI – Confederazione Nazionale Gestori Piscine (CONSUMI IDRICI ED ENERGETICI IN PISCINA – CoNGePi) i dati parlano chiaro: vi è un elevato consumo di natura energetica che potrebbe essere sensibilmente ridotto con interventi massivi di efficientamento. Una progettualità di questo tipo avrebbe un triplo effetto positivo: ambientale (con la riduzione delle emissioni), economico (con la riduzione dei costi correlata a quella dei consumi), patrimoniale (con il miglioramento dei fabbricati e degli impianti, per la maggior parte pubblici, in questione).
Mai come oggi, quindi, sarebbe importante un intervento massiccio ma mai come oggi risulterà impossibile realizzarlo senza risorse e/o garanzie pubbliche. Riconoscendo l’attenzione sempre ricevuta rispetto ai temi della sostenibilità e del relativo impatto sociale, i gestori degli impianti sportivi e le Istituzioni sportive coinvolte propongono quindi alle amministrazioni pubbliche, regionali e locali, di adottare urgentemente i seguenti interventi:
Un contributo a fondo perduto per gli impianti sportivi, ed in particolare i natatori per poter fronteggiare gli attuali aumenti dei costi energetici.
Gli impianti natatori abbiano una corsia preferenziale in termini di efficientamento energetico in quanto il loro consumo è indiscutibilmente più elevato e sensibile all’andamento del mercato delle materie prime e possano essere definiti energivori in
ambito dell’impiantistica sportiva
Tutte le norme che prevedono incentivi/bonus, compreso il meccanismo del conto termico, siano estese alle società che gestiscono impianti sportivi energivori come gli impianti natatori
Siano erogati contributi a fondo perduto per progetti di efficientamento energetico e che tali contributi diano una copertura almeno del 80/90% dell’ammontare complessivo dell’investimento.
Sia messo in campo un fondo regionale di garanzia (tramite MCC, SACE, Sport e Salute,…) a cui possano accedere le società che vogliono ricorrere al credito bancario per fare interventi di efficientamento e/o revamping complessivo dei loro impianti. Senza una misura di questo tipo l’accesso ai finanziamenti bancari di tali società è pressoché inibito e di conseguenza non sarà possibile intervenire.
Senza un’azione immediata infatti, si corre il rischio di una crisi irreversibile che colpirebbe non solo gli operatori del settore, ma l’intera comunità.
I sottoscrittori
INSIEME SI VINCE – Comitato Piscine Liguria, Andrea Biondi
CONSORZIO OBIETTIVO SPORT E SALUTE 4.0, Luca Baldini
MY SPORT SSDRL, Massimo Fondelli
FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO Liguria, Alessandro Martini
CENTRO SPORTIVO ITALIANO Liguria, Luca Verardo
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link