raccolta firme dei distributori negli Usa

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L’U.S. Wine Trade Alliance (USWTA) ha lanciato in queste ore un appello urgente all’industria dell’ospitalità e dei distributori di vino negli Stati Uniti. L’associazione, che rappresenta e tutela gli interessi delle aziende americane coinvolte nella distribuzione e vendita di vini importati, sta mobilitando il settore con una raccolta firme da allegare a una lettera all’amministrazione Trump. Nel testo, l’organizzazione denuncia il grave impatto che avrebbero nuovi possibili dazi sul vino, sulle stesse imprese americane.
Secondo USWTA, i dazi minacciano la stabilità economica di oltre 300 mila imprese tra ristoranti, hotel, bar e negozi di vino negli Stati Uniti. La raccolta firme si pone come obiettivo di coinvolgere almeno 5 mila aziende del settore, rafforzando la propria posizione nelle trattative con Washington.

Insomma, dopo le tante voci che si sono rincorse in campagna elettorale, la storia potrebbe ripetersi. Proprio per questa ragione, l’USWTA vuole scoraggiare il governo Trump a riproporre tariffs del 25% su vini francesi, tedeschi e spagnoli, come fatto tra il 2019 e il 2020. All’epoca, il surplus di costi gravato sulle imprese americane fu di oltre 230 milioni di euro. Secondo le stime di Unione italiana vini, il danno per le cantine italiane si aggirerebbe attorno ai 330 milioni di euro. Il vino Made in Italy subirebbe un taglio del 17% del proprio giro d’affari negli Usa.

POSSIBILI DAZI VINO, USWTA: RACCOLTA FIRME E LETTERA AL GOVERNO TRUMP

L’U.S. Wine Trade Alliance, attraverso l’appello lanciato in queste ore dal presidente Ben Aneff, sottolinea l’importanza della partecipazione attiva di distributori e importatori, che grazie alla loro rete di contatti possono amplificare il messaggio e contribuire a raccogliere più firme. «Caro Segretario Lutnick, caro Segretario Bessent e Ambasciatore Greer – si legge nella lettera che sarà indirizzata al governo Trump – all’inizio del vostro mandato, speriamo che consideriate la nostra difficile situazione. Siamo proprietari di ristoranti, bar, hotel e negozi in tutto il Paese. In ogni Stato e in ogni città, condividiamo l’orgoglio per ciò che abbiamo costruito e per il nostro ruolo nelle economie locali. Siamo luoghi di incontro nei momenti di festa e di difficoltà. Diamo vita alle strade principali e impieghiamo milioni di americani».

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«Gli ultimi anni – si legge ancora sono stati devastanti per il nostro settore tra chiusure, inflazione, carenza di manodopera e dazi. Ciò che abbiamo costruito e le persone che impieghiamo continuano ad affrontare sfide. Vi chiediamo di aiutarci a proteggere i nostri investimenti nella forza lavoro nazionale, garantendo la possibilità di acquistare e vendere vino importato a prezzi accessibili. Tra il 2019 e il 2021, i dazi del 25% sulla maggior parte dei vini europei ci hanno colpito duramente. I dazi sui vini europei danneggiano in modo sproporzionato le aziende americane. Il vino nei nostri locali viene acquistato da distributori americani, che lo hanno acquistato da importatori americani.

I DAZI SUL VINO EUROPEO RIDUCONO I MARGINI DELLE IMPRESE AMERICANE

«Per ogni dollaro guadagnato dai produttori europei – recita ancora la lettera che U.S. Wine Trade Alliance indirizzerà all’amministrazione Trump – le imprese americane ne generano 4,50. Nei ristoranti a servizio completo, le bevande rappresentano circa un terzo del fatturato: il vino incide fino al 60% dei margini lordi. I nostri clienti cercano vini che si abbinino ai nostri menu e, quando il prezzo è troppo alto, spesso rinunciano all’acquisto, riducendo i nostri margini di profitto. Tra il 2019 e il 2021 abbiamo perso vendite, investimenti e sospeso i piani di espansione. Non avevamo nulla a che fare con la disputa commerciale che ha portato ai dazi, ma ne abbiamo subito le conseguenze, con tariffe che hanno colpito oltre 3 miliardi di dollari di vino. I dazi sul vino sono stati un fallimento. I produttori europei hanno trovato nuovi mercati e l’UE continua a sovvenzionare il suo settore aeronautico».

MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO A RISCHIO CON I DAZI SUL VINO DI TRUMP

La lettera si chiude con un filo di speranza. «Sappiamo che intendete affrontare importanti questioni di politica commerciale con l’Unione Europea e altri Paesi – si legge a chiusura della missiva della  U.S. Wine Trade Alliance – ma il vino non dovrebbe essere incluso in alcuna futura lista di dazi. Le tariffe di base sul vino sono inferiori a un quarto di dollaro a bottiglia sia negli Stati Uniti che nell’UE. I nostri mezzi di sostentamento, i posti di lavoro dei vostri concittadini e la salute dell’intero settore dell’ospitalità dipendono dal mantenimento di queste condizioni». L’industria vinicola americana lancia dunque un segnale chiaro: i dazi sul vino importato non solo danneggiano i produttori europei, ma mettono a rischio migliaia di imprese e posti di lavoro negli Stati Uniti. Con questa mobilitazione, USWTA spera di convincere l’amministrazione a rivedere le proprie politiche commerciali e a preservare un mercato essenziale per la ristorazione e la distribuzione americana. https://winetradealliance.org/action-letter/

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