22 auto su 30 superano il test IIHS

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L’inasprimento dei test indipendenti dei vari enti, organizzazioni e istituti di ricerca nel mondo si conferma un potente strumento per elevare gli standard di sicurezza, spingendo i Costruttori a sviluppare soluzioni di sicurezza attiva e passiva che non si fermano ai criteri minimi di omologazione delle auto (dove previsti). La frenata automatica di emergenza AEB è proprio uno dei sistemi che fin dal debutto ha mostrato criticità di funzionamento nelle diverse condizioni di guida, di luce e con vari utenti della strada. Un recente test sull’AEB dell’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) ha evidenziato come i Costruttori si siano impegnati per rendere più efficace la frenata di emergenza automatica: su 30 auto sono 22 quelle che superano i protocolli di prova IIHS più severi. Restano tuttavia anche delle riserve di sicurezza verso i veicoli che le telecamere AEB riconoscono con maggiore difficoltà. Ecco tutti i risultati.

TEST IIHS PIÙ SEVERI PER MIGLIORARE L’EFFICACIA DELL’AEB

Il nuovo protocollo di valutazione dell’IIHS ha introdotto test più rigorosi per rispecchiare scenari di incidente più pericolosi. Rispetto al test precedente, che simulava collisioni a 20 e 40 km/h, le nuove prove vengono eseguite a velocità più elevate, pari a 50, 60 e 70 km/h. Inoltre, il test non si limita più all’impatto con un’autovettura, ma valuta anche la risposta dei sistemi AEB nei confronti di motociclette e semirimorchi.

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L’inclusione di questi nuovi “target”, cioè gli ostacoli posti nel contesto di prova, è la risposta dell’IIHS all’esigenza di ridurre incidenti stradali con esiti particolarmente gravi. L’istituto afferma che ogni anno, infatti, più di 400 persone perdono la vita in collisioni posteriori con semirimorchi, mentre gli impatti con motociclette causano oltre 200 decessi. Il test AEB aggiornato assegna punteggi in base alla tempestività dell’avviso di collisione e alla riduzione di velocità ottenuta senza l’intervento del conducente sui comandi dell’auto.

I RISULTATI DEI TEST AEB 2025: LE AUTO PIU’ SICURE

Secondo i risultati del test aggiornato dell’IIHS, 22 dei 30 veicoli esaminati hanno ottenuto una valutazione buona o accettabile. Per raggiungere questo risultato i sistemi AEB devono dimostrare la capacità di prevenire o mitigare significativamente le collisioni, anche a velocità più elevate. La valutazione più recente dell’IIHS riporta un notevole miglioramento rispetto ai primi test condotti ad aprile dello scorso anno, quando solo tre dei primi dieci SUV testati hanno mostrato adeguati livelli di performance. Tra i veicoli che hanno ottenuto una valutazione buona dell’IIHS per l’efficacia dei sistemi AEB di serie ci sono:

  • Acura ZDX del 2024
  • BMW X5 2024-25
  • BMW X6 2024-25
  • Cadillac Lyriq 2024-25
  • Chevrolet Blazer elettrico 2024-25
  • Genesi GV80 del 2025
  • Honda Prologue 2024
  • Hyundai Santa Fe 2024-25
  • Kia EV9 2024-25
  • Kia Sorento 2024-25
  • Lexus NX 2024-25
  • Mercedes-Benz Classe E 2024-25 (sistema opzionale)
  • Subaru Forester 2025
  • Toyota Camry del 2025
  • Toyota Crown Signia del 2025
  • Toyota Tacoma 2024-25

Anche la Mercedes-Benz Classe E, equipaggiata con un sistema AEB optional, ha ottenuto una valutazione eccellente. Tuttavia, alcuni modelli, tra cui Ford Expedition, Audi Q7, Chevrolet Trax e Nissan Altima, hanno ricevuto valutazioni marginali o scarse, mostrando che la tecnologia implementata sui singoli modelli di auto necessità di ulteriori miglioramenti.

PRESTAZIONI E CRITICITÀ DEI SISTEMI AEB

I risultati dimostrano che le auto con valutazione positiva sono stati in grado di fermarsi completamente prima dell’impatto in tutte le prove con target di autovetture. La loro efficacia è risultata soddisfacente anche nei test con motociclette, sebbene alcuni veicoli hanno difficoltà a fermarsi completamente.

I sistemi AEB con valutazione accettabile, pur dimostrando prestazioni adeguate a velocità moderate, hanno mostrato limiti nelle prove a 70 km/h, in particolare verso le motociclette. Nei casi peggiori, alcuni veicoli hanno colpito il target a velocità superiori a 40 km/h.

I sistemi AEB delle auto con valutazioni scarse hanno evidenziato le maggiori criticità proprio nei test con motociclette, non riuscendo a ridurre sufficientemente la velocità neanche nelle prove a 50 km/h. Inoltre, diversi veicoli con valutazione bassa hanno avuto difficoltà nel test con autovetture a 60 km/h, non raggiungendo i parametri minimi richiesti per accedere alle prove successive.

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La sfida maggiore rimane la protezione dei motociclisti, che, a differenza degli occupanti delle autovetture, non godono di protezioni strutturali in caso di impatto. Come sottolineato dal presidente dell’IIHS, David Harkey, “le motociclette rappresentano un’area di particolare preoccupazione, poiché i motociclisti sono molto più vulnerabili rispetto agli automobilisti”. Va ricordato che il sistema AEB come altri ADAS, è di serie in Italia per un obbligo normativo, mentre negli USA si è diffuso grazie all’impegno volontario dei Costruttori. Difatti, l’AEB sarà uno standard di serie negli USA solo dal 2029.





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